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Conca di Pila – Gressan (AO)
31 agosto 2012 at 09:29
Quota max. |
2836 |
Dislivello |
1401 |
Difficoltà |
E |
Segnavia |
22,4°,1,23A |
Tempo |
6h30’ (giro completo) |
Questa escursione circolare è una delle più classiche e panoramicamente belle della valle centrale; essa percorre la parte escursionistica della cresta che circonda Pila toccando in sequenza le punte di Tsa Setze, Monpers, Piatta de Grevon, Couis, Drinc e de la Pierre escludendo solo la Punta Valletta, che presenti tratti più impegnativi. Il percorso non presenta alcuna difficoltà se non qualche breve tratto un po’ esposto ma ben protetto ed è sempre ben evidente e segnato eccezion fatta per la parte bassa dove il dedalo di strade di servizio degli impianti può creare qualche confusione per la scarsa segnaletica. Come detto il panorama che ci accompagna nella lunga traversata è di prim’ordine su tutta la catena alpina, sulla vicina Grivola e sul massiccio del Gran Paradiso; molto suggestiva è pure la vista della conca di Aosta con le vette che la circondano.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta est seguendo le indicazioni per la stazione sciistica di Pila; raggiuntala si imbocca il sottopassaggio oltre il parcheggio all’ingresso e ci si porta a quello superiore dove si la scia l’auto.
Descrizione
Dal piazzale si costeggia la stazione della seggiovia imboccando, sul fondo, una stradina che sale alla sinistra di un albergo dove si arriva subito ad un bivio con alcune paline al quale si tiene la sinistra e, compiute alcune decine di metri si devia ancora a sinistra al successivo e vicino bivio. Si arriva più sopra ad una pista di sci e si prosegue sulla sterrata che, continuando a destra, giunge ad incrociare un’altra poderale (2010 m) alla quale si prosegue diritto per passare poi di fianco all’alpeggio di Champ Vert (2080 m); proseguendo sulla strada ed arrivati ad una quota di 2118 m circa si devia a sinistra per risalire una pista di sci che si percorre sino ad incrociare una traccia che entra nel boschetto a sinistra oppure la si percorre sino al suo termine dove, piegando alla sinistra, arriva ad una piccola costruzione isolata. Da qui, proseguendo sempre sulla sterrata, si risale sul fianco una larga pista di sci alla sommità della quale si giunge ad un ampia insellatura dalla quale, perdendo un po’ di quota e rimanendo sulla destra, si punta verso un alpeggio ben visibile sui pascoli di fronte a noi; raggiunto dunque Plan de l’Eyvie 2268 m) si taglia, senza sentiero, al di sopra di esso per non abbassarsi ulteriormente e si continua costeggiando il torrente per risalire un vallone erboso. Successivamente, con un breve strappo, si risale una bassa dorsale erbosa sulla sinistra che poi si percorre sul suo filo e, arrivati al suo termine, si incrocia un sentiero proveniente da sinistra che si inizia a percorrere in salita (2470 m circa). Su terreno di erba e pietre si sale con alcune svolte il lungo pendio soprastante che, aumentando sensibilmente di pendenza nel tratto finale, ci porta al panoramico Colle di Tsa Setze (2830 m); da qui si devia a destra e si inizia a percorrere la breve cresta che ci fa giungere alla vicina Punta di Tsa Setze (2836 m), punto più elevato dell’escursione. Dalla puntina si scende e si superano alcuni spuntoncini rocciosi sulla destra giungendo ad un colle (2761 m) dal quale si continua su cresta, rimanendo per un tratto roccioso sulla destra, verso la Punta di Monpers che non si raggiunge ma si contorna sulla sinistra oltrepassando una piccola spalla erbosa (2791 m). Ora il sentiero prosegue tagliando in leggera discesa il pendio erboso per raggiungere nuovamente la cresta e, rimanendo sempre sulla sinistra del filo, si supera un breve tratto un po’ esposto ma ben protetto da alcuni cavi metallici. Giunti nei pressi di un colle (2723 m) si riprende a salire raggiungendo l’ometto sulla cima della Piatta de Grevon (2766 m) che si oltrepassa scendendo sul sentiero col quale si costeggia un tapis-roulant per lo sci e si raggiunge l’arrivo della seggiovia; aggirato l’impianto sulla sinistra e tralasciando la strada che scende a destra, si prosegue di nuovo in cresta verso una croce metallica che si lascia a sinistra per camminare temporaneamente sulla destra del filo per poi ritornare su di esso e, dopo un colletto, risalire alla Punta Couis dove si trova la piccola costruzione in muratura del bivacco Arno (2669 m). Da qui si prosegue sulla cresta che presenta qualche piccola puntina da superare senza difficoltà per raggiungere il Col du Drinc (2569 m) dove, ignorato il sentiero che scende sulla sinistra, si riprende ancora a salire sino all’omonima punta sormontata da alcuni ripetitori (2672 m); ora, affrontando l’ultima parte del giro, ci si abbassa sino all’ampia insellatura del Col de la Pierre (2591 m) per poi raggiungere un’anticima da cui parte l’ultimo tratto quasi pianeggiante che conduce in vetta alla Pointe de la Pierre (2663 m). Per la discesa si può ritornare al Col de la Pierre e da questo svoltare a sinistra per raggiungere gli impianti di risalita sottostanti e da questi Pila oppure, se si vuole compiere un anello completo e un po’ meno monotono, si perde quota dal versante opposto di salita per alcune decine di metri sino ad una quota di 2566 m; qui si individua una traccia che scende sulla destra dove, appena imboccata, si trova una pietra con un vecchio segnavia col numero “16”. Guardando in basso si vede un ripetitore che si raggiunge con percorso un po’ ripido e con la traccia che il più delle volte si confonde con l’erba; dal ripetitore (2417 m) ci si sposta sulla destra e si attraversano alcune vallettine per poi scendere a sinistra per un ampio pendio sulla labile traccia che più in basso è segnata da qualche ometto e da un vecchio segnavia. Arrivati in basso si continua sulla traccia che, traversando in lieve discesa a destra, giunge ad incrociare una strada di servizio degli impianti (2302 m) la quale si percorre in discesa, tralasciandone poi un’altra sulla destra, sino ad incrociare una pista di sci che si scende a sinistra seguendo il segnavia su un sasso un po’ coperto dall’erba (2223 m); raggiunta la sottostante partenza della seggiovia si continua alla destra imboccando un’altra stradina che, inoltrandosi nel bosco, si sposta sulla destra raggiungendo il bivio a quota 2010 m dell’andata e da questo in breve all’auto.
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