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Lago Lavodillec – Fenis (AO)
Quota | 2366 |
Dislivello | 965 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 2,s.n.,7 |
Tempo | 2h45′ |
Il lago Lavodillec si trova sulla sinistra orografica dell’alto vallone di Clavalité, sopra Fénis, in una piccola conca situata sotto l’omonimo colle; il lago, di medie dimensioni, ha una varietà cromatica molto bella con tonalità che vanno dal color smeraldo, al turchese al blu intenso. Si raggiunge per gran parte su comoda sterrata con le pendenze che si accentuano una volta imboccato il sentiero; l’itinerario qui effettuato non percorre il sentiero sino alle baite di Grand Alpe situate sul fondo del vallone superiore ma devia, senza aumentare le difficoltà, prima di esse abbreviando sensibilmente il percorso. Molto bello è il vallone sotto il colle di Lavodillec dal quale, scendendo di poco, si giunge al lago avendo una bella prospettiva panoramica verso est.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino – Aosta uscendo al casello di Nus; alla rotatoria si prende la direzione di Fénis arrivando al comune che si attraversa sino a trovare l’indicazione per Clavalité; svoltando a destra si risale la stradina per qualche chilometro con numerosi tornanti entrando poi in un vallone che si percorre sino ad incontrare un cartello di divieto di transito lasciando l’auto nello slargo antistante.
Descrizione
Dal parcheggio si prosegue sulla strada che diviene subito sterrata e, dopo un breve tratto pianeggiante, inizia a scendere sino ad una palina (1523) dove si ignora la sterrata di sinistra per scendere alla destra sino al pianoro. Si cammina sulla poderale di fondovalle costeggiando il torrente sino a Maisonnasse dove si trova un bivio segnalato dalle paline al quale si rimane sulla destra attraversando un ponte di legno (1519 m). Rimanendo sempre alla sinistra del torrente si passando le baite di Bioley oltre le quali si trova un successivo bivio dove si ignora il sentiero che si alza sulla sinistra (1557 m); giunti in pochi minuti a Celey si passa l’ultima baita, dove termina la strada, indirizzandosi verso il bosco dove un bolle di vernice su un sasso ci indica l’inizio del sentiero. Con la pendenza si accentua si sale per una mulattiera che risale in diagonale la fiancata boschiva e, passati poco al di sotto di una baita diroccata (1725 m), si riprende la poderale proveniente dalla sinistra. Qui la pendenza spiana decisamente e si cammina comodamente verso la parte alta del vallone che a poco a poco si apre davanti a noi; giunti ad un ponte di pietra, lo si attraversa passando sulla sponda opposta dopo di che ci si alza leggermente sino ad un bivio segnalato da una palina (1856 m). Si prosegue per un lungo tratto sempre sulla sterrata che percorre ora il fondo dell’ampio vallone sino alla quota 1987 m dove sulla destra si trova un ometto dal quale si stacca un evidente traccia; abbandonato il sentiero si risale con alcuni tornanti il pendio di rada boscaglia arrivando ad un dosso erboso dove si perde un po’ nell’erba. Poco sopra il dosso la traccia piega sulla destra passando al di sopra di alcune balze rocciose iniziando un traverso ascendente sulla fiancata erbosa; seguendo qualche ometto, ma sempre su traccia evidente, si arriva ad incrociare di nuovo il sentiero (2140 m) proveniente dalla sinistra. Proseguendo col traverso ascendente si sale un basso promontorio erboso al quale si piega a sinistra; sempre su bel sentiero si arriva ad un paio di baite diroccate (2258 m) poco dopo le quali si trova un bivio segnato da un piccolo ometto (2272 m). Prendendo il sentiero di sinistra questo porta direttamente al lago ma conviene proseguire ancora per poco entrando nel selvaggio vallone; qui si passa alla destra di un paio di dossi erbosi e poi si devia a sinistra verso un torrentello che si guada facilmente. Risalendo di pochi metri un dosso si arriva ad avere una bella visuale del lago che si raggiunge con una breve discesa; lo si contorna sulla sinistra per giungere al suo estuario scendendo a sinistra sulla traccia erbosa che conduce, poco sotto, ad un bivacco della forestale. Da questo si scende sul sentiero a sinistra che percorre la fiancata erbosa arrivando all’ometto a quota 2272 m dal quale si rientra per il percorso dell’andata.
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Andati oggi 14/10/2018
Percorso come da Vostra descrizione con la discesa fatta però passando anche dal Grand-Arp e dal Bivacco Rotary-Borroz.
Buone escursioni.
Francesca ed Alessandro
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