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Tête Noire – Pila (AO)
Quota | 2816 |
Dislivello | 1037 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 19A, 19B |
Tempo | 2h30′ |
La Tête Noiresi trova nella conca della stazione sciistica di Pila ed è la continuazione della cresta che dalla Punta Valletta digrada verso nord arrivando a dominare il bel lago Chamolé; la sua salita può essere anche concatenata a quella più impegnativa, escursionisticamente parlando, della Punta Valletta ma, anche fermandosi a questa cima, è possibile effettuare un bell’anello nella conca. L’escursione è adatta a coloro che volessero aumentare un po’ le difficoltà escursionistiche dato che il tratto più impegnativo è solo quello breve che dal Col Chamolé sale alla vetta; qui il sentiero, oltre ad essere più ripido, si confonde un po’ con le tracce di erosione dell’acqua rendendo un po’ più difficile il percorso da seguire. Dalla vetta, nelle giornate limpide, il panorama è molto bello sulla catena alpina di confine con i numerosi “4000″ che la compongono ma lo è altrettanto sui più modesti, ma non meno belli, “3000″ con l’Emilius,la Garine le vicine Becca di Nona e Punta Valletta; altrettanto spettacolare è la vista del sottostante lago Chamolé e del fondovalle aostano.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce alla barriera di Aosta est e si segue la direzione per Aosta per poi seguire quelle per la stazione sciistica di Pila; arrivati alla frazione si prosegue sino al grande piazzale situato nei pressi dell’arrivo delle telecabine dove si lascia l’auto,
Descrizione
Dal parcheggio si salgono le scale metalliche oltrepassando la stazione di arrivo della cabinovia andando sulla sterrata alla destra; la si percorre superando subito un bivio alla sinistra arrivando alle successive paline poco distanti dove inizia il sentiero. Svoltando a sinistra si percorrono poche decine di metri sulla poderale passando davanti ad una stalla dopo la quale, giunti alla base di una pista di sci, si devia a destra per risalirla. Con qualche tratto ripido alternato ad alcuni un po’ più blandi, si aggira un largo costone per proseguire più direttamente sino al rudere di Chanté (2120 m); poco oltre si piega a sinistra traversando in leggera salita verso le baite di Chamolé che in breve si raggiungono (2156 m). Nei pressi della fontana si trovano le paline di sentieri che ci indicano di deviare a destra superando una vasca per l’acqua dopo la quale si entra nel rado bosco di conifere; arrivati ad un bivio si continua alla sinistra giungendo in spazi più aperti col sentiero che si dirige verso una bassa bastionata erbosa. Arrivati alla sua sommità si scendono pochi metri verso le sponde del lago Chamolé dove, tenendo la sinistra, si raggiungono le paline dei sentieri (2237 m). Qui si prende il sentiero che, salendo alla destra sul pendio erboso, compie molti tornanti per arrivare alle paline situate al Col Cahmolé (2649 m); lasciato il sentiero che scende alla sinistra, si sale a destra sino alla soprastante dorsale che si percorre verso la ripida cresta che scende dalla cima. Senza alzarsi troppo, il sentiero si sposta sulla fiancata di destra per salire ad un poco marcato colletto; rimanendo sempre da questo lato, si sale su terreno più ripido tra erba e sassi col percorso un po’ rovinato dall’erosione dell’acqua. Spostatisi nella parte alta verso sinistra, si prosegue sulla dorsale che si allarga per risalire gli ultimi metri sino alla piatta vetta dove si trova una croce metallica. Dalla vetta si scende alla sinistra, seguendo il bollo segnavia, verso un piccolo affioramento roccioso dopo il quale si prosegue verso destra sull’ampio pendio di erba e sassi. Perdendo velocemente quota si scende un primo tratto direttamente per poi, con alcuni tornanti, passare accanto ad un serbatoio metallico per la bonifica dei carichi nevosi dei pendii. Al di sotto di questo si giunge ad una larga dorsale che si percorre passando alla sinistra di un paio di dossi; appena oltre questi si arriva in vista dell’arrivo della seggiovia che però non si raggiunge e, pochi metri prima, si trova il bivio (2344 m) che, deviando a destra, conduce al lago Chamolè. Da questo, per il percorso di salita, si ritorna al parcheggio.
Andati oggi 01/09/2018. Effettivamente il pendio dal Colle Chamolè diventa ripido ed, a volte, con fondo instabile; nonostante questo tutto bene.
A presto.
Francesca ed Alessandro Blotto