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Mont Combe Varin e quota 2758 – La Thuile (AO)
Quota | 2758 |
Dislivello | 893 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 12, s.n. |
Tempo | 2h00′ |
Il Mont Comb Varin e le varie quote superiori si trovano sulla dorsale che culmina col mont Berrio Blanc e che separa i valloni di Orgéres e di Chavanne nel territorio di La Thuile. La sua salita si svolge per un breve tratto su sentiero e poi, abbandonatolo, si sale “a vista” su ampi e panoramici pendii con progressione che è più faticosa a seconda dell’itinerario scelto; La punta della Combe Varin si vede solo all’ultimo essendo spostata leggermente a sinistra del pendio salito ed è sormontata do un ometto di pietre; da questo è consigliabile proseguire sulla dorsale che si alza, senza difficoltà di progressione, sino alla molto panoramica quota 2758. Da qui il panorama è molto bello sul vicino Berrio Blanc, che nasconde il Monte Bianco, ma dai suoi lati si vedono le Aiguilles des Glaciers e de Trelatéte e, dalla parte opposta, il Dente del Gigante e la cresta che lo unisce alla Grandes Jorasses; verso sud la vista è molto ampia sui ghiacciai del Rutor e della Vanoise. Considerati sia l’ampiezza dei pendii sia l’assenza di riferimenti, l’escursione è consigliabile effettuarla con buona visibilità.
Avvicinamento
Si percorrel a A-5Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, si prosegue uscendo allo svincolo di Morgex; deviando a sinistra si segue l’indicazione per Courmayeur e giunti a Pré St. Didier si svolta a sinistra in direzione di La Thuile.Arrivati nella stazione sciistica, si seguono le indicazioni il Colle del Piccolo San Bernardo e, appena prima di arrivare al villaggio di Pont Serrand, si devia sulla strada che si alza sulla destra nel vallone di Chavannes; oltrepassato un agriturismo si trova, sulla fiancata destra, la partenza del sentiero e si lascia l’auto negli slarghi limitrofi.
Descrizione
Dalla strada ci si porta alla quota di circa2898 mda dove inizia il sentiero indicato dai bolli gialli su una pietra; questo si alza con pendenza costante traversando il pendio di erba e rocce sulla fiancata della montagna. Dopo aver aggirato un largo e poco inclinato costone il tracciato devia a sinistra entrando in una vallettina che si percorre per la sua lunghezza piegando verso il fondo sul dosso di destra. Seguendo il sentiero che si snoda tra bassi dossi si giunge alla quota di2169 mda dove lo si abbandona per deviare a sinistra ed entrare in un piccolo avvallamento; lo si percorre per un breve tratto in salita seguendo una vecchia traccia di pastori per traversare ancora a sinistra verso il pendio adiacente. Arrivati ad una bassa dorsale la si risale per poi traversare sul pendio di sinistra sino a raggiungere una zona con pietre; da qui si risale più direttamente e senza percorso obbligato sull’ampio e panoramico pendio verso un ampia insellatura che si vede nella parte superiore e che si raggiunge rimontando l’ampio canale erboso. Sopra questa si trova la prosecuzione del pendio dove, verso sinistra, si vedono un paio di punte con la sommità rocciosa; anche queste si raggiungono salendo il canale che scende in mezzo a loro (2580 m). Saliti ancora per un breve tratto si devia a sinistra arrivando alla punta dove si trova l’ometto di pietre (2625 m). Si prosegue sulla dorsale che da essa si alza verso la tozza punta al di sopra a cui ci si avvicina comodamente camminando sul filo; raggiuntala (2665 m) si continua verso la successiva punta a cui si perviene risalendo una dorsale con pietre rotte (2700 m). Ora, salendo sempre sulla dorsale erbosa e senza perdere quota si prosegue sino alla vicina quota 2758 m che in breve si raggiunge.
Fatta ieri 29/06/2019: presenti ancora delle macchie di neve facilmente evitabili; giornata tersa, panorama bellissimo.
Buone escursioni.
Francesca ed Alessandro
Andati nuovamente ieri 26 giugno 2021.
Saliti inizialmente su sentiero n.12 per poi lasciarlo e deviare a sinistra; arrivati dopo aver aggirato alcune macchie di neve ancora presenti nell'ultimo tratto.
Siamo scesi per "linea diretta e ripida" sulla dorsale della destra orografica avventurandoci su lastroni di pietre con ghiaia scivolosa, pezzi di pseudo sentiero "fai da te" con piante di ginepro e terreno scivoloso arrivando direttamente sopra agli alpeggi di Bovard e Porassey.
Ritorno sicuramente più veloce ma infido quindi sconsigliabile.
Francesca ed Alessandro