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Cima dell’Asnas – Trivero (BI)
Quota | 2020 |
Dislivello | 910 |
Difficoltà | E |
Segnavia | F13, F5, F17 |
Tempo | 3h 00’ (cima) – 5h30’ (anello) |
La Cima dell’Asnas si trova nelle prealpi biellesi e, più precisamente, nel territorio dell’Oasi Zegna. Essa si trova al confine tra le estese foreste prealpine ed i pascoli di media montagna che si attraversano piacevolmente durante la salita; questa, con un giro ad anello, si sviluppa su un percorso di circa 15 km e ci fa percorrere sentieri storici, come descritto dai numerosi pannelli situati nella parte bassa del percorso, immersi in una natura selvaggia ed incontaminata. Nella parte alta, lungo tutta la lunga dorsale di salita a e di discesa, il panorama, poi, è assolutamente spettacolare con una splendida vista sul gruppo del Monte Rosa a nord e sulla pianura padana a sud; l’escursione è adatta a tutti anche se in alcuni tratti il sentiero è un po’ inerbito, ma il percorso è intuitivo e non oppone difficoltà di orientamento.
Avvicinamento
Si percorre la A-4 Torino-Milano e si esce al casello di Carisio prendendo poi la direzione per Biella e Cossato; alla prima rotatoria si seguono le indicazioni per Cossato e successivamente per Vallemosso e Trivero. Superato il comune si sale verso la Panoramica Zegna che si percorre sino alla località di Bocchetto Sessera dove si lascia l’auto nei comodi slarghi adiacenti.
Descrizione
Dalla Casa del Pescatore si prosegue sulla sterrata oltrepassando il ponte dopo il quale, al bivio segnalato dalle paline, si prosegue sulla destra giungendo ad una biforcazione (1203 m) dove si svolta a sinistra, sempre su sterrata. Proseguendo su di essa si ignora la poderale che proviene da destra (1225 m) e si continua sino ad un tornante dove, in prossimità di alcune paline (1345 m), si tiene la poderale che ora sale a destra; la strada si inoltra con dolce pendenza nell’alta valle. Oltrepassato di poco il bivio per l’alpe Piovale (1483 m) si giunge in vista di un alpeggio, appena prima del quale si trova un bivio segnalato dalle paline (1499 m); qui si abbandona la sterrata e si sale sul sentiero che, con pendenza più accentuata, si snoda tra massi ed erba addentrandosi sempre più nel selvaggio vallone. Ora si costeggia il torrente per un breve tratto spostandosi poi leggermente sulla destra dove il sentiero diviene un po’ inerbito; qui si seguono gli ometti e qualche bollo di vernice ritrovando poco sopra la traccia più marcata. Con percorso a mezzacosta si giunge ad una palina (1707 m) dalla quale si devia a destra salendo più decisamente verso l’ormai ben visibile alpe Balma delle Basse che in breve si raggiunge (1752 m); oltrepassata la costruzione si riprende la traccia che sale a mezzacosta giungendo ad un bivio (1799 m) al quale si tiene la sinistra. Qui il sentiero si perde un po’ nell’erba e conviene salire puntando ad una poco marcata dorsale sulla sinistra sopra la quale, con percorso più ripido, si giunge alla Bocchetta Balma delle Basse (1908 m). Da questa si devia a destra sul sentiero, ora più visibile, che rimane poco sotto la dorsale raggiungendola successivamente deviando a sinistra ad una quota di circa 1946 m; da questa il percorso, che diviene più evidente, passa la quota 2019 m per scendere brevemente alla selletta a quota 1990 m dalla quale, con un ultimo strappo, si raggiunge la vetta sormontata da un grosso ometto di pietre. Dalla cima si scende sull’ampia e lunga dorsale passando di poco alla destra della Colma del Balmello per raggiungere la quota 1911 m dalla quale, percorrendo sempre la larga dorsale, ci si abbassa verso un promontorio erboso; poco prima di raggiungerlo (1860 m) si devia a sinistra scendendo sulla fiancata erbosa verso una successiva ampia dorsale. Questa la si percorre fino alla Colma della Quara (1648 m) dalla quale si piega a destra; qui il sentiero si perde un po’ nell’erba ma, seguendo le paline delle escursioni invernali, si scende sino a raggiungere l’ormai diroccata alpe di Risi (1494 m) che si trova di poco più in basso dell’alpe Campo della Quara. Da qui si riprende a comminare sulla sterrata dove, ignorati un paio di bivi sulla sinistra, si compiono alcuni tornanti che portano nei pressi dell’alpe Briolo; senza raggiungerla, si rimane sulla sterrata che in breve ci porta al bivio a quota 1225 e da questo in breve al punto di partenza.
Il biellese può offrire, in giornate limpide, sguardi incantevoli ed itinerari degni di essere percorsi perché i panorami sono veramente suggestivi (forse il giudizio è un po' di parte essendo noi biellesi?).
A presto.
Francesca ed Alessandro Blotto
Quanto avete ragione, e il giudizio non è sicuramente di parte! Unico handicap.....le giornate limpide.
A presto, e grazie per seguirci sempre.