Pizzo Fornalone, Cima Sassone – Craveggia (VB)

24 maggio 2020 at 11:07

giancarlo

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Quota 2084(Cima Sassone), 2062 (Pizzo Formalone)
Dislivello 993 (Cima Sassone), 959 (Pizzo Formalone)
Difficoltà EE (Cima Sassone), E (Pizzo Formalone)
Segnavia M37, bolli bianco-rosso
Tempo 3h15’

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Queste due cime si trovano in Ossola nell’alta Valle Vigezzo sopra il comune di Craveggia vicino al confine svizzero. Il sentiero è ben segnato ed evidente sino alla Bocchetta di Sant’Antonio mentre oltre, essendo meno frequentato, si perde a tratti tra i sassi e le zolle erbose e con i bolli di vernice più sbiaditi senza peraltro porre dubbi sul percorso migliore da seguire. Per il ritorno dalla cima del Sassone, se no si vuole ripercorrere il saliscendi della dorsale, si può prendere una traccia, non segnata da bolli di vernice ma evidente, che taglia il pendio sotto di essa sbucando nei pressi del colletto tra il Formalone e la Ganarossa. Le difficoltà sono di una normale escursione sino al Fornalone, mentre oltre, e soprattutto nel breve ultimo tratto per la cima del Sassone, comportano la familiarità di percorrere terreni ripidi e malagevoli. Il panorama dalle vette è grandioso verso occidente con la vista del versante est del Monte Rosa e di seguito i numerosi “4000” della zona di Saas Fee; molto bello è anche nelle altre direzioni con le belle valli e prealpi ossolane e gli estesi boschi che le ricoprono.

 Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce sino al suo termine di Gravellona per continuare sulla superstrada in direzione di Domodossola; superato il capoluogo della valle si esce allo svincolo perla Val Vigezzo che si risale sino a Santa Maria Maggiore. Appena fuori l’abitato si devia a sinistra in direzione di Craveggia e, da qui, si seguono le indicazioni per il rifugio Blitz; proseguendo ancora su una stradina che supera alcune baite si arriva ad un parcheggio, antistante un cartello di divieto di transito, dove si può lasciare l’auto.

Descrizione

Sulla sinistra del parcheggio si raggiungono le paline da cui iniziano i sentieri e si sale dolcemente sul prato passando davanti ad una baita e, dopo una leggera discesa, si attraversa un torrentello con un ponte metallico. Ripresa la salita nella rada faggeta si giunge ad un bivio nei pressi di una chiesetta (1289 m) dove, rimasti alla sinistra, si esce dal bosco per arrivare all’alpe Blitz (1316 m). Con pendenza costante si superano alcune baite (1366 m) e, rientrati nel bosco, si attraversa ancora un piccolo torrentello; raggiunta una dorsale erbosa si piega a sinistra si arriva all’alpe Pragrande (1460 m) e, subito sopra di essa, si trova un bivio segnalato da una palina nei pressi dell’alpe Oro (1471 m). Ripresa la salita sulla destra con minor pendenza, si raggiunge un altro bivio, dove si ignora un sentiero che si stacca alla destra (1503 m) e successivamente, usciti temporaneamente dalla vegetazione, si attraversa una piccola radura; rientrati nel bosco di conifere, si compie un lungo traverso sulla fiancata della montagna dove  si ignora la deviazione per il monte Ziccher (1799 m) e si prosegue alla sinistra continuando il traverso che, con lievi saliscendi e l’attraversamento di un paio di canalini, ci porta alla Bocchetta di Sant’Antonio (1846 m). Dalla baita si continua dietro di essa verso un promontorio roccioso che si aggira nella parte alta alla sinistra; contornando la fiancata della cresta di rocce rotte, si arriva ad una piccola dorsale erbosa sopra la quale il sentiero, spianando leggermente, evita sulla sinistra la poco pronunciata cima Ganarossa. Aggirata questa cima si giunge in vista del Pizzo Formalone la cui vetta si raggiunge salendo la comoda dorsale erbosa; dalle paline situate sulla cima si segue dalla parte opposta la cresta di erba e rocce rotte dapprima sul filo per poi spostarsi sulla sua sinistra dove il sentiero si perde saltuariamente ma il percorso risulta sempre logico ed evidente. Arrivati alla base del pendio finale si aggira sulla sinistra una placca di rocce lisce oltre le quali vi sono due possibilità di salita: salire direttamente per la cresta oppure portarsi al centro del pendio ed individuare qualche ometto e bollo di vernice che indicano la traccia un po’ confusa con le zolle erbose. In questo caso siamo saliti in vetta direttamente la cresta, percorso più diretto e ripido ma senza grosse difficoltà, e poi effettuato la discesa per la traccia normale.

 

1 Commento

  1. Blotto Alessandro 3 giugno 2020 Rispondi

    Siamo stati il 29/05/2020 fino al Pizzo Formalone partendo da Blitz passando però per il Monte Ziccher e quindi per la Bocchetta S. Antonio.
    Non siamo saliti alla Cima Sassone perché le nuvole basse coprivano la cima e non ci siamo fidati.
    Scendendo, arrivati alla Bocchetta S. Antonio, abbiamo girato a destra e siamo ritornati alla macchina passando per l'Alpe Cortignasco.
    Francesca ed Alessandro Blotto

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