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Monte Bianco, via normale dalla cresta delle Bosses – Chamonix (F)
Quota: 4807 m
Dislivello: 2505 m
Difficoltà: F+/PD-
Essendo la vetta più alta d’Europa è ambita da tutti gli alpinisti e, di conseguenza, anche molto frequentata avendo numerose vie di salita che la raggiungono sia dalle creste e dalle difficili vie di roccia che dai vari ghiacciai che scendono da essa. La salita, nonostante il dislivello non eccessivo, è abbastanza faticosa per la quota che gioca senz’altro un ruolo importante nello sforzo della progressione la quale però non necessita di molto impegno tecnico se non sull’aereo tratto di cresta oltre il rifugio Vallot. Il tratto più pericoloso è senz’altro l’attraversamento del “Grand Couloir”, dove cadono molte pietre, che conviene fare nel minor tempo possibile.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si supera la barriera di Aosta est per proseguire in direzione del traforo del monte Bianco. Si passa il tunnel e, scesi al fondovalle, alla rotatoria si prende la direzione per Les Houches che si raggiunge e dove si può parcheggiare l’auto nelle vicinanze della partenza della funivia.
Descrizione
1° giorno:
da Les Houches si sale con la funivia alla stazione di Bellevue (1770m) dove si prende il trenino a cremagliera che porta al Nid d’Aigle (2372 m); qui giunti ci si incammina sull’evidente sentiero che, indirizzandosi dapprima in direzione del ghiacciaio, sale a sinistra in una pietraia e poi punta, con numerosi tornanti su uno sperone di roccia, all’Aig. di Goûter. Arrivati ad un ometto di pietre si è in prossimità del piccolo ghiacciaio di Tête Rousse e dove alla sua destra si vede il rifugio omonimo che si può raggiungere con una breve deviazione; si sale ancora per poco sulla dorsale rocciosa per attraversare più in alto il ghiacciaio ed arrivare al “Grand Couloir”, un largo canalone di neve e rocce, dove si trovano delle corde fisse per agevolarne l’attraversamento prestando molta attenzione alle frequenti cadute di pietre. Al termine del canalone si sale per tracce sullo sperone di rocce instabili e fini detriti aiutati anche da qualche corda fissa e dove, al suo termine, si trova il rifugio Goûter.
2° giorno:
dal rifugio si cammina su un tratto in lieve pendenza arrivando alla sommità dell’Aig. du Goûter (3863 m) per proseguire sul ghiacciaio, con percorso più ripido, puntando alla larga vetta del Dôme du Gouter (4304 m) che però non si raggiunge e si contorna per scendere verso la larga insellatura del col du Dôme. Da questo punto, avendo davanti l’isolotto roccioso dove è situato il rifugio Vallot 4362 m), lo si raggiunge sulla traccia un po’ ripida e poi si prosegue con percorso ora in cresta sempre su pendenze sostenute; si risalgono le due punte rispettivamente della Grande Bosse (4513 m) e della Petite Bosse (4543 m) e si passano di fianco sulla sinistra gli affioramenti rocciosi della Tournette (4677 m). La vetta, ormai vicina, si raggiunge con percorso aereo sulla sottile cresta che arriva alla cuspide sommitale.
Ciao Giuseppe, spirito libero, un ultimo saluto dalla vetta più alta che abbiamo raggiunto insieme.