Monte Leone Hutte – Brig (Vallese) – CH

23 luglio 2010 at 15:34

giancarlo

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rifugio-monte-leone

 

 

Quota 2850
Dislivello 845
Difficoltà E
Segnavia Bolli bianco-rossi
Tempo 2h15′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Il Monte Leone Hutte è un rifugio del CAS e si trova vicino al confine italiano con la valle dell’Alpe Veglia, sopra Varzo, ed è situato al di sopra del terrapieno naturale che contiene l’invaso di un lago glaciale tra la Punta Terrarossa ed il ghiacciaio di Chaltwasser. La salita è adatta a tutti e, partendo già da una quota considerevole, si svolge completamente all’aperto con l’esposizione ad ovest; durante la salita, alle nostre spalle, rimane sempre presente piramide dell’Hubschhorn e a mano a mano che ci si alza si vedono dietro di esso la vetta del Fletschorn con la sua ghiacciata parete nord e, poco più lontano, la cresta dei MIschabel nella zona di Saas Fee; dal rifugio, anche se un po’ incassato nello stretto vallone, è spettacolare la vista del Monte Leone, con la “via della paretina” in primo piano, ed il ghiacciaio sottostante e dell’incombente sagoma della Punta Terrarossa.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce e, arrivati a Gravellona, si prosegue sulla superstrada in direzione di Domodossola e del confine di Stato. Superata la dogana di Iselle-Trasquera si continua in territorio svizzero arrivando al Passo del Sempione dove, sulla destra davanti l’ospizio, si trova un comodo parcheggio dove lasciare l’auto.

Descrizione

Alla sinistra dell’ospizio, di fianco ad un grande pannello di legno, si trovano le paline dell’inizio dell’itinerario che dapprima passa per un breve tratto su una stradina asfaltata indirizzandosi verso alcune baite; superatele si passa sotto uno skilift e successivamente, dopo aver superato un traliccio dell’alta tensione, si arriva in prossimità di una palina (2152 m) dove il sentiero prosegue costeggiando un canalino artificiale. In seguito, aggirato un largo costone, si prosegue in leggera salita traversando a mezzacosta sulla fiancata della montagna dove si attraversa un ruscello su un primo ponticello di legno e, poco dopo, si passa un secondo ponticello per attraversare un altro torrente un po’ più largo del primo. Il sentiero passa poi alla destra dei resti di un pilone di pietre e ,continuando a salire con qualche tornante, giunge ad un ometto di pietre (2459 m) dove sulla destra si stracca una traccia che si dirige verso le morene dell’Homattugletscher e che serve per la salita al monte Leone; ignorata dunque la traccia, si prosegue sulla sinistra di essa attraversando dapprima un piccolo corso d’acqua e successivamente una zona di pietre lisce che adducono ad un altro ponticello oltre il quale si risale, ora più direttamente, un’altra zona di pietre levigate. Attraversati ancora un paio di ponticelli, ci si dirige verso una bastionata che, dopo averne attraversata la base, si rimonta continuando abbastanza ripidamente sul largo filo di una cresta erbosa. Alla sua sommità si tiene la sinistra e si risalgono alcuni dossi erbosi giungendo ad un bivio (2726 m) dove, ignorata la traccia sulla destra, si prosegue indirizzandosi verso una ben visibile morena che si risale obliquando a sinistra; alla sua sommità si apre davanti a noi la parte alta del pietroso vallone di Chaltwasser dove si trova un grande lago glaciale con sul fondo la Bocchetta di Aurona e la Punta Terrarossa, a sinistra, ed il monte Leone con il ghiacciaio di Chaltwasser sulla destra. Il sentiero rimane un po’ alto sul lago e continua, contornando il pendio a sinistra, passando subito dopo ad un bivio (2786 m), dove si tralascia il sentiero che sale a sinistra, e proseguendo a mezzacosta si raggiunge il visibile Monte Leone Hutte che si trova alla base della fiancata della Punta Terrarossa.

1 Commento

  1. Francesca ed Alessandro Blotto 25 agosto 2017 Rispondi

    Siamo andati ieri 24/08/2017. Ad essere sinceri volevamo andare alla Punta Terrarossa, infatti siamo saliti fino oltre Maderlicka avviandoci verso la punta ma abbiamo rinunciato a proseguire ed abbiamo optato per la cabane du Monte Leone andando oltre, come già altre volte avevamo fatto, fino a vedere dall'alto il bivacco Farello.
    Scendendo , dopo i lastroni, abbiamo preso anche un po' di pioggia.
    A presto.
    Francesca ed Alessandro Blotto

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