Punta Gnifetti, Capanna Margherita – Gressoney (AO)

22 agosto 2011 at 16:54

giancarlo

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punta-gnifetti-e-capanna-margherita

 

 

Quota:       4561 m

Dislivello: 1341 m

Difficoltà:      PD -

 

Traccia GPS

Altimetria e dettagli

Classica e frequentata ascensione al rifugio più alto d’Europa situato come un nido d’aquila sulla Punta Gnifetti (Signalkuppe), un 4000 del gruppo del Monte Rosa; gli ambienti glaciali che si attraversano sono immensi e molto suggestivi dovendo passare in rassegna agli altri numerosi 4000 che si trovano sul percorso. Durante la salita non si incontrano particolari difficoltà tecniche ma bisogna prestare molta attenzione nel tratto iniziale del ghiacciaio del Garstelet dove si trovano numerosi crepacci; con temperature elevate bisogna altresì tenersi a distanza dai grandi seracchi che si trovano sulle fiancate della Punta Parrot e della Piramide Vincent. Durante la discesa si può, volendo e senza aumentare le difficoltà, completare l’ascensione passando, con una breve deviazione, dal Balmenhorn dove si trova il bivacco Giordano ed una grande statua raffigurante il Cristo delle Vette. I panorami sono a perdita d’occhio con uno spettacolare giro d’orizzonte a 360° indimenticabile sugli innumerevoli 4000 svizzeri ed italiani che ci circondano senza dimenticare anche l’infinito stuolo di vette minori che si alzano dalle vallate piemontesi, valdostane e svizzere.

Avvicinamento

L’accesso alla partenza può essere effettuato sia da Alagna Valsesia percorrendo la a-26 Genova-Gravellona Toce e, uscendo a Romagnano Sesia seguire le indicazioni per Varallo ed Alagna, sia dalla Valle d’Aosta percorrendo la A-5 Torino-Aosta e, uscendo al Casello di Pont St. Martin seguire le indicazioni per Grassoney la Trinité e la frazione di Staffal.  Dalle due località si prendono gli impianti di risalita che confluiscono al Passo dei Salati e da qui la funivia che arriva ai piedi del ghiacciaio di Indren.

Descrizione

Dall’arrivo della funivia si scende di qualche metro e, traversando una piccola pietraia, si raggiunge la lingua del ghiacciaio dal quale si inizia un ampio semicerchio verso sinistra passando tra i piccoli crepacci paralleli al senso di marcia; traversando i pendii sotto la Punta Giordani e la più imponente Piramide Vincent ci si indirizza verso l’alta bastionata rocciosa alla sinistra e più precisamente verso una evidente cengia obliqua. Raggiuntala si inizia la sua risalita dove la presenza di canaponi e scalette aiutano la progressione sulle ripide roccette dalla a cui sommità si mette piede sul ghiacciaio superiore; dalla parte opposta si vede già il rifugio Gnifetti che si raggiunge compiendo la facile traversata del pendio ghiacciato e successivamente, raggiungendo la bastionata rocciosa che lo sostiene, risalendo le facili roccette attrezzate. Raggiunta la cappelletta sopra il rifugio si scende di pochi metri e si raggiunge il ghiacciaio del Garstelet che si inizia a risalire prestando molta attenzione ai numerosi crepacci che si trovano perpendicolari al senso di marcia; a seconda della traccia, sempre presente, si compiono larghi tornanti alternati a tratti di salita più diretti su pendenze abbastanza sostenute dove si rimane però a debita distanza dai grandi seracchi incombenti alla nostra destra. Dopo questo tratto la pendenza diminuisce un po’ e si continua passando alla sinistra dell’isolotto roccioso del Balmenhorn dove è ubicato il bivacco Giordano ed l’imponente statua del Cristo delle Vette; compiuto il largo aggiramento la pendenza aumenta lievemente e si raggiunge in breve l’ampia insellatura glaciale del Colle del Lys (4258 m) dalla quale si ha davanti ben visibile la punta da raggiungere. Ora si deve perdere qualche decina di metri di dislivello tenendosi sulla destra del pendio ma rimanendo anche qui a distanza di sicurezza dai grandi crepacci percorrendo poi in piano un traverso sotto le seraccate dei ripidi pendii che scendono dalla Punta Parrot. Transitati sotto la parete settentrionale della Punta Parrot si continua il largo semicerchio con la pendenza che, sotto il Colle Sesia,  inizia ad aumentare risalendo il pendio che taglia la base dalla Punta Gnifetti. Arrivati dove il ghiacciaio spiana leggermente, sotto la verticale del Colle Sesia, si deva decisamente a destra puntando l’erto pendio terminale che conduce in vetta; per raggiungerla lo si risale con un paio di tornanti ripidi ed esposti.

Durante la discesa si può compiere una breve deviazione all’isolotto roccioso del Balmenhorn abbandonando, dal Colle del Lys, la traccia di salita rimanendo alti sul ghiacciaio; senza perdere quota si taglia il pendio in direzione del colletto alla sinistra della vetta che si raggiunge superando una terminale a volte delicata. Qui giunti si salgono le roccette per una decina di metri con l’aiuto di gradini di ferro ed un canapone che conducono in breve in vetta dove si trova la grande statuta del Cristo delle vette e, poco sotto, il bivacco giordano. Per proseguire poi il ritorno si scende dalla parte opposta compiendo unpiccolo semicerchio verso destra e, passando dalla conca sotto la Piramide Vincent, si raggiungono le tracce della salita percorsa al mattino.

1 Commento

  1. Terraneo Marco 6 maggio 2012 Rispondi

    Il mio sogno è l'ascesa al monte rosa , attraversare i suoi ghiacciai e poter accarezzare il cielo sollevando il dito indice! Nonostante le mie numerosissime escursioni e arrampicando sulle vie ferrate , non ho ancora avuto l'esperienza di un 4000! Cerco il partner esperto necessario per affrontare in tutta sicurezza questa emozionante esperienza. Abito a Nerviano (MI) e attendo con il fiato sospeso un vostro contatto per poterne programmare un eventuale partecipazione ad una impresa così emozionante...Cell 334 7241754 oppure 331 7241754 Intanto vi lascio i miei complimenti x le meravigliose fotografie che hanno saputo farmi assaporare l'impresa!!!

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