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Monte Crabun – Perloz (AO)
Quota | 2713 |
Dislivello | 1602 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 1 |
Tempo | 3h30′ |
Questa escursione si svolge su un sentiero ben segnato e di non difficile percorrenza e consente di salire ad una cima che, seppur di quota non elevata, presenta un dislivello di tutto rispetto; il periodo migliore sia per l’esposizione, tutta a sud, che per la quota è certamente quello di inizio stagione o durante l’autunno. Gli ambienti che si attraversano sono vari e comprendono boschi di faggi e noccioli, nella prima parte, salendo poi in una gola stretta ed impervia per sbucare nei verdi pascoli dei pendii superiori dove si trovano anche numerose baite. Pochi metri sotto la vetta si trovano inoltre due bivacchi: uno del corpo forestale, fatto in metallo a semibotte, ed un’altro, in legno, aperto e fornito solo di materassini sui tavolati. Il panorama è molto bello sulle vicine Dame di Challand, Becca Torché e di Viou, e sui sottostanti laghetti ma offre anche ampie visuali sulle vette della Valle del Lys e sul Parco del Mont Avic senza trascurare le vicine prealpi biellesi e delle valli dell’alto Canavese.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont Saint Martin; si seguono le indicazioni per Perloz che si raggiunge dopo qualche tornante; si continua passando poi la frazione di Marine dopo la quale si raggiunge Fey dessous. Superatala si compie un tornante dopo il quale si trovano sulla destra le paline della partenza dell’escursione (1145 m); lasciata l’auto in qualche slargo successivo si ritorna in breve alla partenza del sentiero.
Descrizione
Dalle paline ci si alza sulla comoda mulattiera ignorando un paio di tracce che si diramano prima a destra e poi a sinistra e, attraversando un bel bosco di faggi e noccioli, arriva ad incrociare più sopra ancora la strada asfaltata in prossimità di una palina (1337 m); svoltato a destra si arriva quasi subito al villaggio di Pessé dove, anche qui ignorato il bivio a sinistra segnalato dalle paline (1352), si passa tra le baite ben tenute. Sempre sulla strada si arriva al bel villaggio di Glairet che si supera giungendo in breve alle baite di Pra (1390 m) dove, appena prima di un piccolo posteggio, si trovano le paline da cui inizia, sulla sinistra, un bel sentiero. Imboccatolo si cammina con pendenza regolare sulla sinistra del torrente risalendo una stretta gola che poi si percorre sul versante opposto stando attenti al cavo della teleferica; dopo aver risalito alcuni tratti protetti da uno steccato si giunge ad una bella conca erbosa alla cui sinistra si trova l’alpeggio di Plan. Proseguendo sul sentiero che ora spiana un po’ si arriva ad un ometto di pietre (1782 m) al quale si prosegue diritto verso una bassa costola erbosa; risalendola con alcuni tornanti di passa poco distante dalle baite di Lers (1852 m) e si passa anche la piccola baita di Bec (1988 m) dopo la quale si perviene all’alpeggio di Replan (2127 m). Qui, ignorando la traccia che prosegue diritta, si devia a sinistra in prossimità di un ometto di pietre per risalire il pendio erboso che porta ad iniziare un traverso che, con alcuni tornanti terminali, ci fa raggiungere la cresta ad una quota di 2458 m circa. Questa si segue rimanendo sulla sinistra del filo e, con la pendenza che aumenta un po’, si arriva così ai bivacchi (2670 m) che si vedono solo all’ultimo momento e che si trovano pochi metri al di sotto della vetta da questi ben visibile. Ora si prosegue risalendo le rocce di fianco alle costruzioni con l’ausilio di un paio di gradini in ferro che ci portano sul pendio finale da dove in pochi minuti si raggiunge la panoramica croce di vetta.
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