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Punta Leysser – St. Pierre (AO)
Quota | 2780 |
Dislivello | 1017 |
Difficoltà | MS |
Tempo | 3h00’ |
Questa salita è molto frequentata dagli sci alpinisti sia per l’esposizione in pieno sud che per i pendii senza eccessivi tratti ripidi se non quelli che scendono direttamente dalla vetta; l’esposizione della salita inoltre tiene abbastanza al riparo dai venti che dovessero soffiare da nord. Da circa metà percorso, e quindi da poco sopra l’alpeggio di Grandes Arpilles, gli itinerari tracciati sono di solito due; il primo raggiunge con alcuni pendii ripidi la dorsale di destra, e qui si devono valutare bene le condizioni del manto nevoso soggetto ad accumuli eolici ed alle conseguenti eventuali scariche, mentre il secondo, meno ripido, si sposta sull’altra dorsale, la quale scende alla sinistra della punta, che può presentare alcune cornici sommitali appena sotto la vetta ma, anche queste, da valutare bene soprattutto dopo recenti nevicate o giornate ventose. La discesa, avendo davanti un pendio veramente ampio, si può effettuare in più direzioni sia per la massima pendenza sotto la vetta che spostandosi a destra verso l’anticima e da questa scendere per pendii più dolci puntando il sempre ben visibile punto di partenza.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, si prosegue per uscire al successivo casello di Aosta ovest; qui si prende la direzione per Aosta e, giunti al semaforo, si svolta a sinistra verso Courmayeur. Giunti a Saint Pierre si devia a destra seguendo le indicazioni per St. Nicolas che si raggiunge dopo qualche chilometro per proseguire ancora verso Vetan; arrivati al villaggio lo si attraversa per raggiungere le ultime case dove termina la strada e dove si trova un ampio parcheggio in corrispondenza dell Hotel Notre Maison.
Descrizione
Dal parcheggio si sale con la breve stradina che si snoda tra i pochi alberi e che sbuca sui pianori superiori poco a destra di una chiesetta. Dagli spazi, ora più aperti e panoramici, si piega leggermente sulla destra indirizzandosi verso le evidenti baite di Chatalanaz; in questo tratto e per molto altro ancora di solito è presente una traccia fatta dal gatto delle nevi ma il consiglio è quello di passare alla destra dell’alpeggio e, senza raggiungerlo, piegare ancora a destra per risalire i dossi passando nei punti di minor pendenza. Salendo in direzione della punta si arriva all’alpeggio di Grandes Arpilles che si lascia alla destra e, proseguendo sempre verso la punta, si compiono alcuni tornanti per salire, senza percorso obbligato, su una delle costole che si trovano tra le poco marcate spaccature della montagna. Risalito ancora un breve tratto gli itinerari di salita si dividono: uno verso la dorsale di destra, un po’ più ripido in alto e più soggetto alle scariche, e l’altro, più frequentato, verso i pendii diretti alla dorsale di sinistra che non presenta gli stessi pericoli oggettivi. In questa salita si è scelto quest’ultimo itinerario e quindi, compiendo un traverso abbastanza lungo, ci si sposta decisamente alla sinistra passando sopra le spaccature puntando alla dorsale che scende alla sinistra della punta. Prima di raggiungerla si devia a destra e la si percorre poco al di sotto del suo filo arrivando poco al di sotto dell’anticima; qui si traversa decisamente a destra passando sotto qualche cornice, da valutare al momento, e si arriva ad un colletto che, anche qui valutando le cornici presenti, lo si supera sul suo versante migliore per affrontare direttamente il pendi finale che conduce alla croce di vetta.
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