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Passo del Gran San Bernardo – St. Rhemy (AO)
Quota | 2473 |
Dislivello | 765 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 13b (al ritorno ove visibile) |
Tempo | 2h45’ |
Escursione lunga e frequentata che ci porta ad uno dei luoghi storicamente più suggestivi delle alpi valdostane, già molto frequentato nei secoli scorsi per raggiungere la regione svizzera del Vallese; famoso è anche l’insediamento dei monaci che tengono aperto tutto l’anno il leggendario Ospizio che serviva, e serve tuttora, a dare ricovero ai viaggiatori e che hanno continuato la tradizione di tenere i famosi cani da soccorso della razza San Bernardo. Il percorso qui proposto è ad anello con l’andata che passa dal fondo del vallone e lo risale nella sua parte centrale ed il ritorno che scende, sulla traccia del sentiero estivo, a mezzacosta sulla panoramica fiancata della sinistra orografica: soprattutto quest’ultimo va percorso con la neve ben assestata sui pendii.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta uscendo alla Barriera di Aosta est e si prosegue seguendo le indicazioni per il Traforo del Gran San Bernardo continuando sulla statale sino all’ingresso di St. Rhémy en Bosses dove sulla destra si trova l’imbocco della strada estiva del Passo del Gran San Bernardo; la si risale superando la frazione di Bourg St. Rhémy e,compiuti un paio di tornanti, si prosegue sino a dove la strada è pulita (1700 m circa) e dove si trova uno slargo per parcheggiare l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio si continua sulla strada innevata per un tratto in piano passando quasi subito alla sinistra di una palina segnaletica per poi attraversare un largo ponte da cui si ha una bella visuale della parte alta del vallone. Proseguendo oltre il ponte si abbandona la traccia della strada e, con percorso rettilineo in leggera salita nel rado bosco, si supera dapprima la baita di La Tuette (1785) ed in seguito si lascia alla sinistra la baita di Ru (1861) e si passa sotto il viadotto del Tunnel del Traforo del Gran San Bernardo oltre il quale si apre completamente il vallone con lo splendore della sua parte alta. Oltrepassata un’altra piccola baita si inizia la risalita dei larghi pendii in direzione di alcuni ben visibili terrapieni dei tornanti della strada che si alzano sulla destra e dove le pendenze iniziano ad essere significative; attraversata un prima volta la strada si prosegue verso il tornante superiore dopo il quale si sale per un pendio un po’ ripido che, contornando il versante della montagna, raggiunge di nuovo la strada poco sopra la casa cantoniera della località La Cantine. Da qui la pendenza diminuisce sensibilmente e si cammina, seguendo il percorso della strada, verso una grande roccia di forma triangolare a sinistra della quale si trova la baita di Baou (2381 m) che in breve si raggiunge; lasciata la baita alla sinistra si continua sempre sulla strada che raggiunge un paravalanghe il quale viene attraversato passandoci al di sotto e, sbucati dalla parte opposta, si arriva a contornare un ampio promontorio. Aggiratolo si vede l’ampia insellatura del Colle del Gran San Bernardo con l’Ospizio e le altre costruzioni che si raggiungono con un breve percorso rettilineo che di solito attraversa il lago ghiacciato.
Per il rientro si riattraversa il paravalanghe e, dopo aver percorso per un breve tratto la strada, si taglia a sinistra in direzione della casa cantoniera (2216 m) che si raggiunge con la comoda discesa di un ampio pendio; passati alla sinistra delle poche case si abbandona la strada che le attraversa e si inizia a scendere verso sinistra dove si trova una prima palina segnaletica e ,successivamente, nei pressi della seconda (2136 m) si inizia un traverso abbastanza lungo ed un po’ esposto che perde poca quota. Diminuita l’esposizione si scende più velocemente sempre tagliando a mezzacosta il versante della montagna sino a compiere qualche tornante che ci riporta ancora a scendere per un breve tratto in traverso, arrivati poco sopra la strada in prossimità del ponte si scende liberamente il corto pendio per raggiungerla e ritornare così in breve alla partenza.
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