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Aiguille du Midi – Sperone sud, via Rebuffat – Chamonix (F)
Quota: 3842 m
Dislivello: 310 m
Difficoltà: TD – VI
E’ un itinerario molto bello e con una stupenda esposizione in pieno sud. La via è composta da 6 tiri con una difficoltà massima del 6a/A0. E’ su ottimo granito con gli ancoraggi per le doppie in loco.
Questa salita è da considerare un’ottima alternativa alla senz’altro più affollata parete sud, dove peraltro si sviluppano vie di difficoltà anche superiori, ma che allo stesso tempo costringono spesso chi arrampica a momenti di attesa alle soste anche lunghi per dar modo chi ci precede di mettersi in sicurezza sia durante la salita che per le doppie di discesa.
Avvicinamento
Lasciata l’autostrada A5 all’uscita di Courmayeur si attraversa il Tunnel del Monte Bianco. All’uscita in Francia si seguono le indicazioni per Chamonix, a destra alla rotatoria, e per la funivia dell’Aiguille du Midi.
Descrizione
Dalla stazione d’arrivo della funivia si percorre la galleria scavata nella roccia e nel ghiaccio e si esce sulla nevosa cresta est e, dopo averla percorsa in discesa, si giunge al plateau del ghiacciaio. Si passa davanti alla grande e più frequentata parete sud dell’aiguille e, dopo averla oltrepassata, si cammina ancora per pochi minuti davanti alla parete dello sperone sud sino ad incontrare un piccolo conoide nevoso. Da questo si diparte sulla destra un’evidente serie di facili cenge fessurate (III°) che culminano con un tozzo spuntone dove si sosta (1° tiro). Si prosegue sempre nella stessa direzione, verso destra, e con le stesse difficoltà (III°) per arrivare alla seconda sosta sotto un largo tetto che taglia gran parte della parete. Si sale per una fessura diagonale (IV+/V°) per puntare decisamente al tetto appena a destra della sua parte più sporgente dove presenta una sorta di gradinatura: questi pochi metri sono il punto più difficile da superare (V+/6a – A0); oltrepassatolo si sale brevemente per una fessura dove, poco prima di un lungo diedro, si fa la terza sosta. Dalla sosta ci si sposta di poco sulla destra e si prosegue praticamente diritto su una larga placca per belle fessure (IV/IV+) per due tiri sino alla quarta sosta. Da qui si prende una fessura obliqua sulla sinistra che in seguito si raddrizza per arrivare allo spuntone terminale della via. Prima della discesa vale senz’altro la pena soffermarsi sullo splendido panorama che si apre davanti a noi e che da destra a sinistra spazia dal vicino Monte Bianco, al Maudit, al Tacul sino ai più lontani Dente del Gigante e Grandes Jorasses. La discesa si può effettuare con quattro doppie che partono proprio al termine della via, senza continuare sulla cresta frastagliata (Cresta dei Cosmiques) che conduce alla terrazza dell’aiguille ed evitare così di portare con sé lo zaino lasciandolo all’attacco.
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