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Castore – Via normale dal rif. Sella – Gressoney L.T. (AO)
Quota | 4231 |
Dislivello | 1597 |
Difficoltà | PD- (35°/40°) |
Il Castore è nella sua parte finale, vista dal rifugio Sella, una bella piramide di rocce e neve mentre, dal versante opposto, si presenta con una larga parete ghiacciata che scende ripida verso il grande ghiacciaio di Zwilling che scende verso Zermatt; questi due versanti sono separati da un’estetica ed aerea cresta nevosa che, iniziando dal Colle Felik, costituisce la normale via di salita. E’ una cima molto frequentata sia per l’assenza di particolari difficoltà tecniche sia soprattutto per i grandiosi panorami e la veramente bella cresta da percorrere: questa, a seconda delle condizioni e della stagione, può presentarsi nevosa e ben tracciata come anche affilata e ghiacciata. I panorami, come detto, sono veramente spettacolari con una visuale a 360° che spazia dalla pianura alle centinaia di vette della catena alpina: qui si va dal Gran Paradiso, ad ovest, passando per il gruppo del Monte Bianco sino ai più vicini “4000″ di Zermatt, Saas Fee e Oberland senza trascurare l’imponente vista dei Lyskamm.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin. Si seguono le segnalazioni per la valle del Lys la si percorre tutta sino ad arrivare a Gressoney la Trinitè; si supera l’abitato e si raggiunge, in fondo alla vallata, la frazione di Staffal dove si può comodamente parcheggiare l’auto e dove si prende la seggiovia per salire al colle di Bettaforca.
Descrizione
Dall’arrivo della seggiovia ci si incammina sulla destra seguendo la stradina sterrata che poco sopra si trasforma in sentiero; contornato un piccolo pendio di sfasciumi il sentiero sale sino a raggiungere una spalla detritica alla destra della cresta che scende dalla Punta Bettolina. Qui il percorso spiana temporaneamente per salire poi sulla fiancata della montagna arrivando ad un colletto; subito dopo si supera il Passo inferiore della Bettolina (2924 m), da dove sulla destra scende un sentiero, e si riprende indirizzandosi verso un basso pendio di sassi rotti al cui termine si apre verso destra il panorama verso la zona dei Breithorn. Perdendo pendenza si attraversa un’ampia conca detritica e tenendo la sinistra si risale sul pendio di sfasciumi alla sommità del quale si rimane alla destra di un’altra conca pietrosa; rimanendo anche qui alla sinistra ci si sposta verso la cresta; qui si trova il Passo superiore della Bettolina (3108 m) dove si ignora il sentiero che scende alla sinistra; si prosegue sulla destra della cresta camminando tra sassi mobili dapprima alla sua base per poi alzarsi e continuare sempre su percorso a mezzacosta sullo stesso tipo di terreno. Dopo poco il sentiero si impenna sulla sinistra con l’ausilio di alcuni gradini metallici per poi guadagnare ancora quota con la risalita di un breve canale di terriccio friabile; superato questo tratto un po’ faticoso si sale a mezzacosta su un pendio pietroso raggiungendo in breve la cresta alla sinistra dove si trova un grosso ometto; seguendo la dorsale sempre su grossi blocchi di pietra , che però può essere nevosa ad inizio stagione, si arriva in breve all’inizio del tratto attrezzato con corde fisse che ci accompagneranno sino al rifugio Quintino Sella. Dapprima si supera una crestina esposta e poi si scavalca una puntina rocciosa dalla quale si scende brevemente e si arriva ad un ponticello in legno; dopo di questo si passano delle rocce inclinate e, spostandosi sulla destra della cresta, si continua la salita con un traverso esposto. Raggiunta di nuovo la cresta rocciosa la si percorre, aiutati sempre dalle corde, sino a raggiungere il vicino rifugio situato sul pianoro detritico alla sua sommità. Dal rifugio ci si incammina con poca inclinazione verso nord passando alla destra della Punta Perazzi e raggiungendo lo scivolo nevoso che scende dal Colle Felik; giunti nei pressi della sua base ci si alza più decisamente con un traverso ascendente sulla destra che taglia il pendio andando a raggiungere la crestina dalla quale, percorrendola verso sinistra, si giunge al Colle Felik (4079 m). Dall’ampia insellatura si sale il pendio abbastanza ripido alla sinistra arrivando alla Punta Felik (4184 m) che si trova all’inizio dell’estetico tratto finale su cresta. Dalla punta si prosegue dapprima rimanendo leggermente sulla sinistra della cresta per poi camminare per un breve tratto sul suo filo e spostarsi sul versante opposto rimanendo appena al di sotto di esso. Rimanendo sempre su questo lato si scavalca la prima gobba a quota 4208 e si scende al successivo colle dal quale si riprende subito a salire verso la successiva quota 4211; raggiuntala si perdono pochi metri di dislivello e si giunge alla base dell’aereo tratto finale di cresta che porta in vetta. Lo si percorre camminando sulla destra del filo arrivando agli ultimi metri che si percorrono un po’ più faticosamente per mettere piede sulla calotta sommitale.
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