Col Collon – Bionaz (AO)

27 luglio 2012 at 17:25

giancarlo

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Quota 3078
Dislivello 1324
Difficoltà E
Segnavia 8
Tempo 4h15’

 

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Altimetria e dettagli

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Questa lunga escursione (21 km circa di sviluppo) ci porta ad un panoramico e frequentato colle che mette in comunicazionela Combad’Oren, in alta Valpelline, con la vallata di Arolla nel Vallese in Svizzera. Durante la salita si attraversano magnifici territori di alta montagna con tratti anche faticosi e un po’ sconnessi per il superamento di tratti morenici. Nei punti più critici ed in corrispondenza di rocce lisce, che potrebbero causare problemi nel caso fossero bagnate o verglassate, sono presenti alcune corde e gradini metallici che facilitano la progressione; quest’ultima, per tutto l’itinerario, si sviluppa su lunghi tratti quasi pianeggianti alternati a ripide salite. I panorami, già nella parte bassa della Comba, sono di prim’ordine verso ambienti selvaggi e solitari tra grandi morene che poi, allargandosi nella parte alta, diventano ancor più grandiosi sino al colle dove lo sguardo si allarga ancor più in territorio elvetico salendo brevemente a monte della croce sulla morena che scende dalla Vierge.

Avvicinamento

Si percorrela A-5Torino-Aostauscendo alla barriera di Aosta est e prendendo la direzione per il Traforo del Gran San Bernardo; superata la seconda galleria si svolta a destra seguendo le indicazioni per Valpelline e la diga di Place Moulin che si raggiunge dopo aver percorso la valle in tutta la sua lunghezza. Giunti alla diga si lascia l’auto nei comodi parcheggi adiacenti.

Descrizione

Dal parcheggio si prende la strada sterrata che, costeggiando il lago, si inoltra nel vallone e dopo qualche centinaio di metri si devia sulla sinistra per il sentiero indicato da bolli gialli che sale dolcemente tra la vegetazione; camminando su un tracciato a mezzacosta poco inclinato si arriva ad intersecare una poderale (2131 m) percorrendo la quale si passa davanti all’alpeggio di Arpeyssaou (2139 m). Superatolo si continua con un panoramico percorso a mezzacosta sino al suo termine dove si trasforma in sentiero e, con numerosi saliscendi si giunge ad un bivio segnalato da una palina (2116 m) oltre la quale, dopo un breve tratto in salita, si devia gradualmente sulla sinistra per entrare nella Comba d’Oren. Si passa subito davanti al un rudere di Praz Mondzou damon (2166 m) e si continua su percorso pressoché pianeggiante superando una palina situata ad un bivio col sentiero proveniente dal basso ed arrivando, poco oltre, all’alpeggio di Grand Oren (2175 m); sempre camminando in direzione del fondo del vallone si arriva ad un ponte col quale si attraversa il torrente e si passa accanto all’alpe Garda (2223 m) oltre la quale si attraversa una zona franosa. Dirigendosi verso una evidente morena erbosa si tiene la destra e, compiuto qualche tornante un po’ ripido, si entra in un piccolo avvallamento tra la morena stessa e la fiancata della montagna, costeggiando il corso del torrente ed avvicinandosi sempre più ad esso si passa una grossa pietra con bolli gialli. Si attraversa ora sulla destra, sinistra idrografica, il Plan di Gan che è un pianoro glaciale al cui termine si inizia a salire su terreno pietroso dove si trova una grande pietra con una freccia gialla che ci indica la direzione; ora la pendenza aumenta un po’ e, sempre su terreno pietroso, ci si avvicina ad un’alta bastionata erbosa alla sinistra di un canale dove, dopo aver attraversato un ruscelletto, inizia un breve tratto attrezzato. Ora il sentiero si fa molto ripido e, aiutati da qualche corda fissa e da gradini metallici, si iniziano a risalire faticosamente i numerosi e stretti tornanti che ci portano alla sommità dove si trova un ometto di pietre. Superato questo ci si dirige verso destra dove sentiero perde di pendenza e da cui si può vedere, sopra un promontorio roccioso, la costruzione del rifugio; inoltrandosi nella parte alta della Comba d’Oren si attraversa un ponticello di legno (2727 m) e, dopo un breve tratto pianeggiante, si inizia a salire su terreno sconnesso passando sotto il rifugio; con un largo semicerchio da destra a sinistra si raggiunge il pendio che si sale su terreno un po’ sconnesso e ripido. Arrivati poco sotto il vecchio rifugio si trova una segnalazione in vernice gialla che ci indica di svoltare a destra (2804m) e ci fa percorrere il versante sinistro (destra orografica) della parte più alta della Combe d’Oren con sul fondo la meta della salita: il terreno d’ora in poi sarà sempre di tipo morenico ma ben indicato da ometti e bolli gialli. Si cammina dunque a mezzacosta arrivando alla traccia proveniente dal rifugio (2807 m) e si sale leggermente per poi perdere alcuni metri di dislivello e proseguire dapprima con qualche saliscendi per poi, attraversato qualche torrentello di scioglimento, si passano alcuni nevai presenti anche a stagione avanzata; arrivati sotto la bastionata finale la pendenza aumenta sensibilmente e si salgono faticosamente crestine di pietrisco alternate a canalini di rocce friabili sino ad arrivare ad una pietra con due frecce (3060 m) dove si prende la traccia di sinistra che ci porta su un dosso. Da questo si scende leggermente portandosi su un terreno quasi pianeggiante che si supera rimanendo sulla sinistra (destra orografica) passando a lato di un laghetto glaciale e di quello che rimane del ghiacciaio del Col Collon arrivando alle paline ed alla caratteristica croce metallica situate sulla panoramica insellatura. Per avere poi un panorama ancor più ampio è consigliabile salire brevemente a monte della croce sulla morena che scende dalla Vierge allargando così lo sguardo verso il territorio elvetico. Al ritorno si giunge al bivio quota 2807 m e si prosegue diritto in leggera salita contornando brevemente il basso promontorio roccioso arrivando in breve in vista del rifugio Nacamuli (2846 m); da questo si scende sulla sinistra per rocce rotte, si passa dal vecchio rifugio, adibito ora a locale invernale, e arrivati di nuovo al bivio quota 2804 m si ripercorre l’itinerario di salita.

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