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Rifugio Monzino – Courmayeur (AO)
Quota |
2573 |
Dislivello |
1002 |
Difficoltà |
EEA |
Segnavia |
16 |
Tempo |
3h15’ |
Il rifugio Franco Monzino si trova al di sopra di una panoramica bastionata sulla dorsale che scende dall’Aiguille de Châtelet; il suo raggiungimento comporta la salita della ferrata Franco Garda che con quattro tratti attrezzati alternati ad un bel sentiero, un po’ ripido nella parte alta, ci porta a questo bel rifugio che negli anni ottanta ha sostituito la storica Capanna Gamba. Il percorso della ferrata, che ovviamente deve essere percorsa con i mezzi di autoassicurazione idonei, non è difficile e, anche se con qualche tratto verticale sui gradini metallici, può essere propedeutico per chi volesse avvicinarsi a questo genere di salite. Il panorama è molto bello sulla sottostante Val Veny e le vette del suo versante meridionale ma il pregio della sua ubicazione è l’ambiente che si trova alle sue spalle e cioè il grandioso e suggestivo bacino dei tormentati ghiacciai del Brouillard e del Freney, con gli omonimi piloni granitici, a cui fanno da corona gli altri versanti rocciosi del Monte Bianco compresi tra la cresta del Brouillard e la cresta di Peuterey, tra le più difficili del massiccio.
Avvicinamento
Si percorrela A-5Torino-Aostae superata la barriera di Aosta est si prosegue sull’autostrada sino all’uscita di Courmayeur e, oltrepassata la rotonda, si devia a sinistra seguendo le indicazioni perla ValVeny; risalendo la strada della valle si giunge all’area pic-nic dove si parcheggia l’auto nei posteggi adiacenti.
Descrizione
Dall’area pic-nic si raggiunge il cartello ligneo e la palina del rifugio dai quali si devia a destra sulla sterrata che entra nel bel bosco di Freney e si costeggia il torrente arrivando ad un bivio segnalato da paline dove si svolta a destra per oltrepassare il ponte; camminando ancora qualche minuto sulla strada si arriva ad un successivo bivio, anche questo segnalato da paline, dove si abbandona la strada e si prende il sentiero che sale tra la vegetazione (1624 m). Con poca pendenza si attraversa un tratto del bosco per uscirne nei pressi di una pietraia che dapprima si risale direttamente e poi si attraversa a sinistra raggiungendo un ponticello metallico (1725 m); superatolo si continua sulla pietraia al termine della quale si trova un altro bivio (1753 m) dove si svolta a destra e si prosegue in leggera pendenza su un largo pendio di erba e pietra. Seguendo il sentiero si giunge all’inizio della ferrata (1853 m) dove si trova un cartello esplicativo del percorso; da qui si inizia a risalire i gradini metallici dopo i quali si devia sulla destra, seguendo sempre i cavi metallici, per poi ritornare a salire direttamente guadagnando circa 70 m di dislivello. Dopo un breve percorso sentierato si arriva in prossimità di un altro breve tratto attrezzato coi quali si risalgono ancora una trentina di metri dopo i quali si riprende il sentiero. Questo risale una ripida costola erbosa con stretti tornanti e poi devia sulla destra attraversando un piccolo colatoio passando sulla dorsale successiva sopra la quale inizia il terzo tratto di ferrata (2162 m); questo inizia subito con qualche decina di metri su gradini verticali dopo di che si traversa su alcune rocce poco inclinate e si riprende a salire sui gradini metallici superando alla fine un centinaio di metri. Si continua ancora su un sentiero pietroso che si snoda su un poco inclinato pendio erboso sopra il quale ci si sposta sulla sinistra verso la bastionata rocciosa sopra la quale si vede già il rifugio meta dell’escursione. Risaliti alcuni metri attrezzati si prosegue ancora verso l’alto arrivando all’ultimo tratto della ferrata (2401 m) che si percorre salendo dapprima un camino e poi qualche decina di metri di scale ripide e passaggi con le funi sulle placche poco inclinate; arrivati infine al di sopra della bastionata si ritrova il sentiero che percorre l’ampia dorsale verso il rifugio ormai ben visibile e che si raggiunge in pochi minuti.
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