Bivacco Devis Gerard alla Torre Lavina – Cogne (AO)

13 settembre 2012 at 19:55

giancarlo

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Quota

2756

Dislivello

1405

Difficoltà

EE

Segnavia

13 E

Tempo

4h00’

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Questa lunga escursione (poco meno di 20 km) si sviluppa nei territori del Parco Nazionale del Gran Paradiso e più precisamente nel selvaggio vallone di Bardoney sopra Lillaz. Con essa si raggiunge un panoramico bivacco in legno e lamiera situato sulla destra orografica del vallone alla base della cresta rocciosa della Punta Lavina; la nuova costruzione è sempre aperta e dispone di otto posti letto su tavolato ed è corredata da coperte e materassi. L’itinerario si svolge su comodo sentiero sino alla deviazione a quota 2363 m dove inizia il nuovo sentiero che con una ripida salita tra balze erbose e rocce rotte giunge alla meta.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, si esce al casello successivo di Aosta ovest prendendo la direzione per Cogne. Risalita la valle e raggiunto il capoluogo si prosegue per la frazione di Lillaz dove, all’ingresso dell’abitato, si trova un comodo parcheggio per lasciare l’auto.

Descrizione

Dal piazzale del parcheggio si prende la strada che parte dal suo fondo sulla sinistra e si prosegue per qualche decina di metri sino ad incontrare alcune paline sulla sinistra che si trovano all’inizio di un sentiero che sale a gradini; imboccato il sentiero ci si alza decisamente oltrepassando alcuni bivi ben indicati dalle paline dopo le quali, sfiorata la strada, ci si dirige verso una bastionata rocciosa che si risale passando da una condotta dell’acqua. Contornata la bastionata si passa davanti ad una cappelletta (1838 m) dalla quale si perde qualche metro di dislivello e si giunge ad un pascolo dove al suo inizio si trova un bivio al quale si tiene la destra per attraversarlo; si passa dunque davanti alle baite di Goilles dessus e, svoltando leggermente alla sinistra, si percorre un breve tratto in falso piano in discesa per raggiungere la vicina baita di Goilles desot (1847 m). Le si passa davanti e ci si avvicina al torrente che si attraversa su un ponte dopo il quale si sale leggermente costeggiando un pendio erboso al termine del quale si attraversa una mulattiera e si prende il sentiero che entra nel bosco (1871 m). Ora la pendenza aumenta un po’ rimontando l bosco con tornanti che si alternano a brevi traversi coi quali ci si sposta verso l’alto e, dopo una serie di strette curve, si supera un breve tratto protetto da un corrimano; risalito ancora un canale erboso si contorna ancora verso destra arrivando ad una breve discesa al termine della quale si trova un bivio segnalato dalle paline (2154 m) dal quale si prende il sentiero che prosegue sulla destra. Il tracciato si alza leggermente nel vallone e successivamente, con qualche bel tornante su fondo lastricato,  sale più decisamente  avvicinandosi alla forra del torrente dove poi spiana leggermente giungendo ad un altro bivio (2227 m); proseguendo alla sinistra si compie qualche piccolo saliscendi tra bassi dossi erbosi e, oltre un dosso un po’ più alto, si arriva all’alpeggio di Bardoney (2240 m) dal quale, davanti a noi, si apre il grande omonimo vallone. Ci si addentra ora nel vallone col sentiero che prosegue quasi pianeggiante tra i sassi dei pascoli e, dopo qualche leggera salita ed un paio di tornanti, si arriva ad un bivio segnalato da un grosso ometto e dalle paline infisse sulla roccia (2363 m); deviando alla sinistra si scende verso il torrente per attraversarlo su un ponticello e riprendere il sentiero che con qualche tornante si sposta leggermente verso sinistra. Piegando di nuovo a destra si avvicina ad una piccola colata d’acqua che si risale alla sinistra con un tratto ripido; spostatisi ancor più alla destra ci si dirige verso alcune rocce levigate che si attraversano andando ad attraversare un canale di rocce rotte. Con stretti tornanti ci si alza su ripide balze erbose con percorso diretto e poi, quando la pendenza spiana temporaneamente, ci si sposta ancor più a destra raggiungendo una pietraia. La si attraversa su buona traccia e molti ometti per poi, raggiunta la dorsale, riprendere la salita diretta che in pochi minuti porta al bivacco.


 

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