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Monte Giove – Cannobio (VB)
Quota | 1298 |
Disl. | 875 |
Diff. | E |
Segnavia | Bolli bianco/rossi |
Tempo | 2h15′ |
L’itinerario non è numerato se non dal catasto dei sentieri dell’Ossola e su alcune cartine escursionistiche con il numero S6 ma è comunque ben indicato dalle paline e dai bolli di vernice. La salita a questa panoramica cima si sviluppa in bellissimi e tranquilli boschi di faggi e castagni al cui interno si trovano ruderi di baite e muri a secco che testimoniano di una passata vita di operosità da parte degli abitanti del luogo. A riprova di questo è la scalinata di pietre, la “scalascia”, che si trova all’incirca nella parte finale della salita. A mano a mano che si guadagna quota e soprattutto dalla cima si possono avere notevoli scorci panoramici sul lago Maggiore, sulla val Cannobina e sulle vicine prealpi svizzere.
Avvicinamento
Si percorre l’A-26 Genova-Gravellona e si esce al suo termine allo svincolo per Verbania. Si prosegue sulla statale che costeggia il lago Maggiore in direzione del confine di stato passando per Verbania, Ghiffa, Cannero giungendo infine a Cannobio. Appena usciti dall’abitato si diparte sulla sinistra una strada in salita con le indicazioni per la frazione di Sant’Agata che si raggiunge dopo un paio di chilometri e dove conviene parcheggiare l’auto nel comodo posteggio sulla sinistra prima di arrivare al piazzale della chiesa.
Descrizione
Dal parcheggio si sale sulla strada verso la chiesa e alla destra del piazzale si trova un piccolo portico da cui parte l’itinerario. Si sale attraversando il piccolo abitato e subito fuori di esso, in corrispondenza di una palina, inizia il sentiero che si addentra in un bel bosco di faggi e castagni. Il tracciato percorre alcuni terrazzamenti boschivi sorretti da muri di pietre e in breve raggiunge la bella chiesetta dell’Oratorio di San Luca (690 m); si continua a salire con brevi strappi tra altri terrazzamenti e si passano alcuni ruderi per giungere poi ad un bivio segnalato da una palina dove, seguendo le indicazioni, si prende il sentiero di destra. Appena sopra si giunge ad una poderale che si percorre per un centinaio di metri svoltando a sinistra per il sentiero evidente e dopo una decina di minuti si giunge al bel villaggio panoramico di Marcalone (860 m) che si attraversa per riprendere ancora poco sopra la poderale. Percorsa per poco anche questa si arriva ad una sbarra poco prima della quale sulla destra si stacca il sentiero segnalato da bolli di vernice che taglia il percorso della sterrata un paio di volte; giunti ancora sulla strada la si percorre ora per un tratto abbastanza lungo arrivando ad un bivio segnalato da una palina (1090 m) da dove sulla destra si diparte ancora il sentiero che ora sale con una pendenza più accentuata offrendo begli scorci sulla parte svizzera del lago Maggiore. Il sentiero ora si trasforma in una lunga scalinata di pietre al termine della quale si arriva ad un largo colletto (1185 m) con una ben visibile palina alla sinistra della quale, sulla sterrata, si trova un’indicazione lignea che ci indica l’inizio del sentiero che si inoltra in un rado bosco. Si sale ora con una marcata pendenza e con percorso pressoché diretto si giunge all’omino di vetta ad alla panoramica croce metallica che si trova appena sotto di esso.
Durante la discesa, una volta tornati al colletto e con una digressione di 5 minuti, si può percorrere la sterrata che scende leggermente a sinistra ed arrivare alle belle baite dell’alpe Rombiago dove si trova l’accogliente rifugio Baita Zabò (1090 m).
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