Punta Lazoney – Gaby (AO)

13 ottobre 2012 at 13:12

giancarlo

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Quota 2590
Dislivello 1052 (vetta), 1237 (giro completo)
Difficoltà EE
Segnavia 6,6A,6B
Tempo 2h45′ (vetta), 6h (giro completo)

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

L’escursione si sviluppa nel vallone di Niel, laterale alla media Valle di Gressoney sopra Gaby, e consente con un bel giro ad anello oltre che la salita ad una panoramica vetta anche il passaggio da due laghetti e dal Colle della Mologna Grande, frequentato punto di passaggio con il Piemonte e più precisamente con il territorio di Piedicavallo nel biellese. Il percorso si svolge quasi tutto su bei sentieri tranne che per il tratto dal Col Lazoney alla Punta dove si procede seguendo qualche ometto e comunque su un percorso sempre intuibile sia sulla larga dorsale che sul pendio finale dove si sfruttano alcuni canalini erbosi che conducono a qualche metro dalla cima; volendo aumentare un po’ la difficoltà si possono salire le ultime decine di metri sul filo dell’aerea cresta rocciosa che si presenta con una lama esposta su placche inclinate (da percorrere con rocce asciutte) e scendere poi dal percorso più facile. I panorami sono molto belli sulla catena di confine col Piemonte e soprattutto sui vicini Cossarello, Punta Tre Vescovi e Gemelli mentre, nelle giornate limpide, si vede il massiccio del Monte Rosa e più lontano quello del Monte Bianco; da considerare inoltre la bellezza del vallone di Niel che, con questo giro, viene visitato quasi nella sua interezza con i suoi belli e solitari laghetti ed i suoi panoramici alpeggi. Gita consigliata nel periodo autunnale quando i colori della stagione prendono il sopravvento sul verde estivo.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin seguendo poi le indicazioni per la valle di Gressoney. Giunti nel comune di Gaby si svolta a destra appena prima del torrente in centro paese e si risale la comoda strada che si inoltra nel vallone di Niel sino all’omonimo villaggio dove si lascia l’auto nel parcheggio superiore dove termina la strada o nei piccoli parcheggi che si trovano qualche centinaio di metri prima.

Descrizione

Dal posteggio si prende la mulattiera lastricata ben indicata da numerose paline che verso destra inizia ad inoltrarsi nel vallone; giunti alle paline situate in prossimità delle vicine baite soprastanti, dove si trova anche un punto tappa per gli escursionisti, si sale alla sinistra per la bella e non ripida scalinata. Contornato il margine inferiore di un boschetto si piega a sinistra passando davanti alle baite di Péiri (1657 m) e, sempre su sentiero lastricato, si superano anche quelle vicine di Matta e Stubin (1699 m) per arrivare ad un ponte di legno oltre il quale si trova un bivio in corrispondenza di alcune paline (1740 m). Al bivio si imbocca il sentiero di sinistra che sale per una piccola costola boschiva al termine della quale si rimonta con stretti tornanti un ripido canale erboso; alla sua sommità si trova una grande pietra con alla base un piccolo ricovero diroccato (1905 m) che si passa sulla sinistra dove il sentiero spiana un po’ passando su terreni più aperti. Si supera quindi una baita isolata (1984 m) dalla quale si prosegue sulla destra passando davanti ad una bastionata rocciosa; al di sopra di essa si trova il panoramico alpeggio di Jazit (2038 m) dopo il quale si deve risalire un ampio pendio attraversato da una larga frana alla cui sommità si trova la baita di Boudou (2168 m). Da qui si prosegue sui poco inclinati pendii erbosi sui quali si trova una bassa bastionata di roccia compatta che si supera arrivando poco dopo a due grandi ometti di pietre situati davanti alle baite diroccate di Kiwsull (2341 m). Superatele sulla destra si perviene ben presto ad un grosso ometto di pietre situato ad un bivio (2374 m) al quale di sale sulla sinistra percorrendo un traverso in leggera ascesa al termine del quale si trova il Col Lazoney (2403 m); qui termina il sentiero ed ora si devia a destra percorrendo l’ampia dorsale di erba e grosse pietre passando accanto ad una lunga pietra liscia e poco inclinata. Seguendo qualche ometto ci si avvicina alla dorsale che scende dalla punta che ora si trova davanti a noi si passa sopra ad alcune piccole pozze d’acqua e si risale faticosamente il ripido pendio che conduce alla cresta sfruttando qualche canalino erboso. Raggiunto il filo di cresta questa risulta abbastanza aerea presentando dapprima qualche passaggio su zolle erbose ed in seguito, quando diviene più rocciosa, alcuni metri un po’ esposti su pietre lisce ed inclinate; al termine di questo passaggio si continua per una comoda cengia erbosa sulla sinistra  dove, in corrispondenza di un piccolo ometto, si svolta a destra ed in breve, superando un ultimo risalto roccioso, si raggiunge l’ometto della cima. Nel caso non si volesse percorrere questo ultimo tratto aereo ed esposto si può salire più facilmente passando su canali erbosi alla base delle rocce inclinate della cresta (ometti) raggiungendo più in alto sulla destra il piccolo ometto sotto la cima. Ridiscesi per l’itinerario più facile si ritorna al Col Lazoney e da questo, raggiunto il sottostante bivio a quota 2374 m, è consigliabile il rientro percorrendo un bel giro ad anello deviando sul sentiero di sinistra; con questo itinerario si contorna tutta la parte alta del vallone di Niel su un sentiero che, con piccoli saliscendi, traversa a mezzacosta la fiancata della montagna passando su terreno prevalentemente erboso. Giunti all’incirca a metà della traversata si arriva ad una grossa pietra (2313 m) dove si trova una palina dalla quale, deviando a sinistra e percorrendo un breve tratto pietroso, si raggiunge in pochi minuti il solitario lago di Sukie (2319 m); ritornati sul sentiero si continua alla sinistra giungendo all’attraversamento di una grande frana di grosse pietre oltre la quale, camminando di nuovo su sentiero, si risale un breve tratto giungendo ad un bivio ben segnalato da un grosso ometto di pietre (2362 m) e da qui, rimanendo sulla sinistra, si arriva in pochi minuti al Colle della Mologna Grande (2379 m). Ritornati in breve al bivio sottostante si inizia ora la discesa verso Niel percorrendo dapprima un breve tratto sul quale si perde velocemente quota e poi, raggiunto il pianoro sottostante, si passa accanto al piccolo laghetto di Grekji (2249 m). Proseguendo nella discesa si superano alcune baite dalle quali poi si perde rapidamente quota  percorrendo un ripido pendio alla sinistra di una grande frana di grosse pietre al termine del quale il sentiero spiana decisamente e passa davanti all’alpeggio di Schtovela (1786 m); superatolo di piega a destra scendendo leggermente per raggiungere nuovamente il bivio a quota 1740 m dal quale, chiuso l’anello, si torna al villaggio di Niel.

 

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