Archivio
-
Ultimo aggiornamento
Articoli – Commenti – Tags
Più visti
- Escursioni in Valle d’Aos…: VALLE D’AOSTA Valle di Gressoney 0 commento/i
- Punta Gnifetti, Capanna M…: Quota: 4561 m Dislivello: 1341 m Difficoltà 1 commento/i
- Lago Layet – Saint Marcel…: Quota 2278 Dislivello 783 Dif 0 commento/i
- Indici: Indice Alpinismo Indice Escursionismo Indice escursionismo 0 commento/i
- Laghi di Campliccioli, Ci…: Quota 1358 (Campliccioli),2260 (Cingino), 2339 ( 2 commento/i
Tags
alpinismo bivacchi canavese-valle dell'orco ciaspole cogne courmayeur escursioni escursioni ad anello escursioni invernali google earth gran san bernardo gruppo del bianco gruppo del rosa laghi alpini la thuile ossola parchi e riserve parco mont avic parco naz. gran paradiso parco valgrande piemonte pila quota 3000 racchette da neve Rhȇmes rifugi saastal san barthelémy scialpinismo sempione svizzera tracce gps val bognanco valdigne valgrisenche valle d'aosta valle d'ayas valle di gressoney vallese valpelline valsavarenche valsesia Valstrona valtournenche verbano
Cima delle Tre Croci – Ornavasso (VB)
Quota | 1876 |
Dislivello | 1341 |
Difficoltà | E |
Segnavia | A 25 |
Tempo | 4h00′ |
La Cima delle Tra Croci si trova nella bassa Valle Ossola sulla dorsale che dal Monte Massone scende verso nord-est; su di essa, a dispetto del nome, si trova una sola croce metallica, situata qualche metro al di sotto del punto culminante da cui ha inizio la lunga dorsale verso, appunto, il Massone. La salita, senza difficoltà alcuna ma con un percorso abbastanza lungo che si sviluppa per oltre 17 km, si svolge partendo dal Santuario della Madonna del Boden su una larga mulattiera, con un tratto intermedio su strada consortile, che si alza sulla sinistra orografica del vallone di Intrenghi alla cui testata si trovano l’Eyehorn ed il Poggio Croce; durante l’escursione si attraversano bei boschi di faggi, castagni e numerosi grossi cespugli di agrifoglio e si passano poi belle baite ed alpeggi molto ben tenuti e ristrutturati raggiungendo anche il rifugio Brusa Perone all’Alpe Cortevecchio. Nelle giornate terse si può godere, da nord ad est, di un bellissimo panorama che abbraccia la catena alpina dal massiccio del Rosa passando per i numerosi “4000″ di Saas Fee, il Monte Leone con le vette del Sempione ed i severi e selvaggi picchi della Valgrande; verso sud si apre invece la vista sulla bassa Ossola e sul lago Maggiore.
Avvicinamento
Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce e, superato lo svincolo di Gravellona, si esce a quello successivo di Ornavasso. Entrati nell’abitato si devia a sinistra sulla strada appena dopo il torrente e si continua seguendo le indicazioini per il Santuario del Boden; raggiuntolo si lascia l’auto nel parcheggio alla sua sinistra.
Descrizione
Dal posteggio ci si incammina sulla strada asfaltata alla sinistra del santuario e, dopo qualche decina di metri, si trova subito un bivio segnalato dalle paline al quale si svolta a destra per risalire un’altra stradina. Al termine di quest’ultima, in corrispondenza di una curva poco prima di un’abitazione, ci si inoltra nella bella faggeta imboccando la larga mulattiera sulla sinistra; questa, con pendenza pressoché regolare, si sviluppa compiendo larghi tornanti sul percorso generalmente ricoperto da fogliame ma sempre ben evidente. Si superano dapprima le baite diroccate di Bodahirmi (611 m) e successivamente si lasciano alla destra un paio di abitazioni in corrispondenza di un bivio (710 m), al quale si rimane sulla sinistra proseguendo verso una croce in pietra ben visibile in fondo alla mulattiera. Oltrepassato un rudimentale steccato si trova un’altra baita sulla sinistra e, dopo di questa, il bosco si dirada un po’ e si passa sotto le case di Grobo dove si devia alla destra ad un bivio segnalato dalle paline (807 m) passando poi al di sopra delle stesse case; in seguito si ignora dapprima un sentiero che si stacca sulla sinistra e successivamente, giunti ad un tornante si lasciano sulla destra alcune case (887 m). Sempre camminando sull’evidente mulattiera si arriva ad una casa isolata e subito dopo si esce in spazi più aperti giungendo all’alpeggio di Frasmatta (986 m) che si trova la di sopra di un panoramico pascolo; si attraversano dunque tra le case giungendo a quella superiore, la Cà d’Arula, in corrispondenza della quale c’è un bivio segnalato da paline. Qui si devia a sinistra camminando ora su una stretta stradina asfaltata dove, superata un’isolata fontana, si passano le belle baite di Mot Twergi (1239 m) e, poco più oltre, si giunge alla palina situata all’alpeggio di Scirombei. Sul percorso che inizia ad aprirsi sempre più offrendo bei panorami sia sulla bassa valle che verso la testata del vallone, si arriva a Bogalti dove, trovando sulla destra una mulattiera che sale nel bosco e alla sinistra si trova una chiesetta, si prosegue sempre sulla stradina (1305 m). Arrivati al bell’alpeggio di Corte Mezzo (1348 m) lo si supera lasciando successivamente alla sinistra il sentiero che prosegue per Germer e giungendo, in corrispondenza di un tornante della strada, ad un caratteristico arco in legno da cui inizia il sentiero per Cortevecchio (1430 m). Saliti dapprima alcuni gradini ci si sposta sulla sinistra tra la vegetazione un po’ più fitta e, attraversato un canalino, si risalgono gli ultimi metri che ci portano ai pascoli sottostanti l’Alpe Cortevecchio. Raggiunte in breve le belle e panoramiche baite di Cortevecchio (1503 m) le si attraversano portandosi nella parte superiore dove, incrociata una sterrata, si arriva subito al rifugio Brusa Perona Renato (1517 m). Appena prima della costruzione si trovano sulla destra alcune paline indicative dalle quali si stacca un sentiero sulla destra che compie un traverso in leggera ascesa arrivando, dopo aver attraversato un piccolo boschetto, ad incrociare di nuovo la strada in corrispondenza di un tornante (1539 m). Ripresa dunque la strada la si percorre per un paio di tornanti passando un bivio segnalato dalle paline e, superate le prime baite di Rossombolmo sottostanti la strada (1573 m), si giunge nelle vicinanze di un tornante dove si lascia nuovamente la strada per raggiungere le vicine baite poco più alte alle quali si devia sulla destra. Il sentiero, poco più di una traccia nell’erba, sale diagonalmente verso una palina, che non si raggiunge, posta sul crinale deviando alla sinistra poco prima di essa per riprendere l’ultima parte della sterrata (1612 m); da questo punto si devia a sinistra e si raggiunge la stalla superiore dalla quale, passando sul retro di questa, si prende il sentiero col quale si inizia la risalita del tratto finale. Il tracciato, rimanendo sulla sinistra della dorsale, ci fa superare due piccole frane di pietre e poi riprende la salita sul pendio di erba olina con andamento regolare; passato anche un rudere, resto della linea Cadorna, si compiono ancora alcuni stretti tornanti per poi traversare alla destra e raggiungere la panoramica croce ubicata qualche metro al di sotto del punto culminante.
Commenti