Monte Arzola, Casotto P.N.G.P. Alpe Testona – Ribordone (TO)

23 giugno 2013 at 20:19

giancarlo

0

 

 

 

 

 

Quota 2162 (Monte Arzola) – 2205 (Casotto PNGP)
Dislivello 973
Difficoltà E
Segnavia Gta 561,sn,566,bolli bianco rossi
Tempo 2h15′ (Monte Arzola) – 4h30 (giro completo)

 

 

Traccia GPS

Visualizza con Google Earth

Altimetria e dettagli

 

 

Questa escursione ad anello si svolge nei territori piemontesi del Parco Nazionale del Gran Paradiso e più precisamente nella Val Ribordone, un’incontaminata valle situata tra la Val Soana e la Valle di Piantonetto. Il Monte Arzola non è il punto più elevato del giro ma lo è il casotto del P.N.G.P. dell’Alpe Testona che domina da un punto panoramico privilegiato appunto l’alta Val Ribordone. I sentieri che si percorrono non presentano difficoltà alcuna, sono ben segnati e, come dal Colletto di Oreggi al casotto dove non esistono i bolli segnavia, anche ben tracciati. La cresta che dal bivacco Blessent arriva alla bocchetta di Oreggi è molto panoramica ed offre un eccezionale vista sulle alte vette del Vallone di Piantonetto (Becchi delle Tribolazione,Becca di Gay, Roccia Viva) mentre al casotto si gode una suggestiva vista sul verde vallone di Ribordone e sul roccioso Monte Colombo.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Ivrea seguendo le indicazioni per Castellamonte e Cuorgnè; superato questo comune si continua in direzione di Ceresole Reale e giunti a Sparone si devia sulla destra verso Ribordone. Risalita l’omonima valle si oltrepassa il capoluogo di qualche chilometro e si devia sulla sinistra verso Posio; arrivati al tornante in corrispondenza delle poche case si lascia l’auto negli slarghi circostanti.

Descrizione

Dal tornante della strada si seguono le paline che ci indicano di entrare nel villaggio che si attraversa trovando subito un bivio; ignorando il sentiero che proviene dal basso si continua con una breve risalita della stradina interna e, raggiunte le ultime case, si devia a destra in corrispondenza di un bollo ben visibile su un muretto. Il sentiero sale subito con pendenza sostenuta costeggiando una recinzione e poi, diminuendo leggermente la pendenza, si addentra nel bosco. Proseguendo sempre diritto ad un bivio con un sentiero che sale alla destra, il percorso continua tra la fitta vegetazione di faggi e noccioli senza strappi eccessivi tagliando così la fiancata della montagna; in qualche squarcio concesso dagli alberi si può già vedere dal basso la dorsale su cui è situato il bivacco. Usciti dal bosco si vede ora sulla destra la punte da raggiungere e  si prosegue su bel sentiero sempre a mezzacosta che si avvicina ad un canalone oltre il quale si individuano alcune baite; costeggiato brevemente il torrentello che scorre nel canale lo si attraversa e, risalendo il pendio su versante opposto, si giunge in breve all’Alpe Arzola (1797 m). Oltrepassate le poche baite ci si alza dietro di esse verso destra compiendo alcuni tornanti che, dirigendosi verso il Monte Arzola, ne raggiungono i pendii superiori; ora il sentiero devia decisamente a sinistra e, traversando a mezzacosta, raggiunge l’ampia insellatura del Pian Chermisù (1976 m) da cui si ha un bel panorama sulla Valle di Piantonetto. Dalle paline si devia a sinistra e con una breve discesa si arriva al bivacco Blessent (1969 m) situato al di sopra della cappella della Madonna di Prascondù e ad una attigua statua del Redentore. Ritornati alle paline si riprende a salire sulla dorsale opposta col sentiero che sale direttamente  tra erba e rocce rotte e, giunti ad una quota di 2144 m circa dove si trova un omino di pietre, conviene deviare verso destra per raggiungere così la vicina vetta del Monte Arzola sormontata da un omino di pietre (2162 m) con una targa del CAI di Rivarolo. Scendendo per la dorsale opposta si va a riprendere il sentiero che prosegue alla destra del filo della cresta erbosa; passati alla sinistra ed alla destra di un paio di puntine si giunge al colletto di Oreggi (2180 m). Qui si abbandona il sentiero che, sulla sinistra, si dirige verso il sottostante lago artificiale e si prende quello che risale la dorsale alla destra. Dopo poche decine di metri di dislivello la traccia inizia sulla destra un traverso sul fianco erboso della montagna che, oltrepassata una piccola frana di pietre, conduce in breve all’Alpe Testona appena sopra la quale si trova il panoramico casotto dei guardaparco (2212 m). Dalle baite si scende direttamente il costone erboso col sentiero che inizialmente si perde un po’ nell’erba vedendo però distintamente l’alpeggio sottostante da raggiungere; arrivati dunque ad una poco marcata puntina si tiene la destra e con una breve discesa si raggiunge l’Alpe Colletto (1898 m). Qui si prende la mulattiera che sulla destra arriva in breve all’Alpe Oreggi (1819 m) e, raggiuntala, si scende ora sulla sterrata che con molti tornanti passa verso il basso dapprima dall’Alpe Il Biro (1500 m) e poi arriva ad una sbarra metallica ad un bivio della strada (1455 m); percorrendo ora la sterrata sulla destra si giunge in breve al villaggio di Ciantel dal quale, scendendo per un centinaio di metri sulla strada asfaltata, si arriva al punto di partenza.

 

 

 

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *