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Lago Chilet – Champorcher (AO)
Quota | 2335 |
Dislivello | 1216 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 4A |
Tempo | 3h00’ |
Il Lago Chilet si trova in una solitaria conca ai piedi del versante orientale della Punta Santanel nell’alta Valle della Legna, un vallone secondario della Valle di Champorcher al confine col Piemonte; il sentiero che lo raggiunge percorre questo splendido ed incontaminato vallone, a torto poco frequentato, dove si trovano piccoli alpeggi alcuni dei quali ben ristrutturati con pascoli ampi soprattutto nella parte alta oltre la cappelletta di S.Antonio. L’itinerario non presenta alcuna difficoltà se non qualche breve tratto, soprattutto nella parte oltre S. Antonio, in cui la traccia si perde un po’ nell’erba ma senza compromettere la direzione da seguire che risulta sempre evidente. Il panorama dal lago risulta limitato essendo esso chiuso in una conca mentre, sino ad appena prima di scendere alla sue sponde, la vista spazia dalle vicine vette della Punta delle Fricolla e Monte dei Corni per passare verso est alle più lontane Dame di Challand e, ancora più in là, il gruppo del Rosa.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin dove si prende la direzione per Aosta; superato il comune di Bard si svolta a sinistra ad una rotatoria seguendo le indicazioni per Champorcher. Poco prima di arrivare al capoluogo si devia a sinistra ad un bivio con la segnalazione per Outre L’Eve; raggiunta la frazione si lascia l’auto nei comodi slarghi antistani le case o i cartelli esplicativi degli itinerari della zona.
Descrizione
Dai cartelli si sale per la comoda mulattiera passando subito davanti ad una cappelletta; dopo poco la mulattiera si restringe un po’ e prosegue in dolce pendenza costeggiata da un muretto a secco. Terminato il muretto si passa tra le baite diroccate di La Porte subito oltre le quali si trova un bivio (1351 m); ignorato il sentiero che si trova alla destra si prosegue diritto nel bosco arrivando ad un piccolo pascolo dove si trova un altro bivio in prossimità del vicino alpeggio di Pian Boruc (1370 m). Anche qui si continua diritto sul sentiero a fondo prevalentemente pietroso che, con percorso rettilineo, passa da altre località segnalate da cartelli sugli alberi giungendo ad un bel pascolo dove si trova ancora un bivio segnalato dalle paline (1497 m). Ora si devia sulla sinistra e, camminando sui prati, si passa sotto il bell’alpeggio di Ourty visibile sulle balze erbose alla destra; dirigendosi verso il torrente lo si attraversa su un ponte di legno e ci si alza su un poco inclinato pendio erboso passando alla destra di una piccola baita per entrare nuovamente nel bosco. Ripreso il sentiero, ora più evidente, si guadagna quota con la pendenza che aumenta sensibilmente; dopo una prima rampa il percorso spiana temporaneamente arrivando ad un pianetto erboso per poi, avvicinandosi al torrente, riprendere la salita ancora un po’ ripida. Al termine di questa rampa il sentiero perde pendenza in corrispondenza di un tratto protetto da uno steccato al cui termine si giunge dove il vallone superiore si apre decisamente. Qui si rimane sulla destra ad un bivio (1828 m) situato poco sotto le baite di Maison Vieilles ed alla cappelletta di S. Antonio attraversando il torrente su un ponte e dirigendosi verso una corta scalinata in pietra al fondo di un pianetto d’erba. Aggirato il piccolo promontorio ci si addentra nella parte alta del vallone piegando progressivamente sulla destra ed alzandosi in un largo canalone nel rado bosco dove la pendenza aumenta un po’; usciti temporaneamente dal bosco si passa accanto alle panoramiche baite di Msaison Neuves (1944 m) per rientrare subito nella vegetazione. Continuando la salita con alcuni strappi un po’ più ripidi ci si sposta gradatamente sulla sinistra uscendo definitivamente dal bosco dove si deve risalire un largo pendio erboso con una visibile baita alla sua sommità. Senza puntare alla baita si tiene la sinistra e si attraversa un torrente compiendo un ampio semicerchio per contornare un basso promontorio; passati tra alcuni cumuli di pietre si riprende a salire sulla destra sul sentiero che risulta ora un po’ rovinato dall’erosione dell’acqua arrivando alla sommità del pendio dove si trova l’alpeggio di Peroisaz (2196 m). Dalla baita superiore si stacca sulla sinistra il sentiero che traversa in leggera pendenza il largo pendio di erba e sassi al cui termine si piega a sinistra e si attraversa un torrente; seguendo le tracce sull’erba e gli ometti di pietra ci si dirige verso una bassa bastionata sotto la quale si attraversa ancora un torrente dopo il quale si devia sulla destra. Puntando la bastionata, dove si vede una croce ed una cappella che però non si raggiungono, la si risale col sentiero che si perde un po’ seguendo gli ometti di pietra raggiungendo un piccolo colletto; da qui, dove si trova una baita diroccata, si scendono pochi metri sul corto pendio che conduce alle sponde del lago raggiungendolo in pochi minuti.
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