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Pointe Lachenal, traversata – Chamonix (F)
Quota | 3668 |
Dislivello | 641 |
Difficoltà | AD |
Questa frequentata traversata, breve ma che si svolge immersi in un ambiente spettacolare, è una classica dell’alpinismo “in giornata” ed è un’ottima alternativa in caso di cattive condizioni delle altre salite del comprensorio. Le difficoltà sono concentrate soprattutto nella salita alla punta ovest dove per salire la parete si deve affrontare qualche passo di 3° grado; la salita è comunque di misto ed è meglio compierla con presenza di neve che assicura un po’di tenuta sia su pendii e crestine sia sulla parte rocciosa dove si trovano alcune pietre mobili. I panorami sono come detto veramente spettacolari sui ghiacciai circostanti e sulle più famose cime che hanno fatto la storia dell’alpinismo; l’unica pecca, se così si può dire, è che ci è occlusa la vista del Monte Bianco.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est si prosegue in direzione del tunnel del Monte Bianco; lo si oltrepassa e, raggiunta Chamonix, si può lasciare l’auto nel parcheggio Grepon dal quale percorrendo un sottopasso si arriva alla stazione di partenza della funivia dell’Aiguille du Midi.
Descrizione
Dal tunnel che porta all’esterno della stazione dell’Aiguille du Midi si scende per la cresta nevosa dapprima un po’ ripida e poi, verso il colle sottostante, meno pendente. Seguendo le quasi sempre tracce presenti si scende ancora verso destra per raggiungere la conca glaciale sotto la sua parete est. Superato anche il pendio che, sulla destra, conduce al rifugio des Cosmiques si cammina in leggera discesa verso il Mont Blanc du Tacul; abbandonata la traccia che sale verso di esso si piega sulla sinistra passando a distanza dal suo grande triangolo roccioso indirizzandosi verso le punte della nostra traversata. Si passa sotto le due punte e si sale il pendio alla sinistra per raggiungere la calotta nevosa dalla quale si segue la cresta verso destra arrivando, dopo aver perso qualche metro di dislivello, sotto le rocce della punta est; si salgono le facili roccette su terreno misto per una ventina di metri arrivando così sulla punta est (3622 m). Da qui si contornano da sinistra a destra le rocce sommitali dove si trova un ancoraggio per le doppie; ci si cala per poco più di una ventina di metri dapprima su rocce verticali per poi scendere un corto pendio dove si trova uno spuntone isolato. Da qui si continua con una breve traversata a destra per aggirare uno sperone roccioso (delicato) dopo il quale si arriva ad una crestina nevosa con la quale si raggiungono le rocce della punta ovest. L’attacco non è obbligatorio in quanto vi sono più possibilità di salire tra blocchi e lame di granito seguendo le loro fenditure (3°/4°); si arrampica per circa cinquanta metri raggiungendo una tra le rocce di destra dopo le quali si risale un corto pendio nevoso e dove questo diventa completamente nevoso si devia a sinistra per raggiungere dopo pochi metri la punta ovest (3668 m). In discesa si percorre la cresta sino ad un colle nevoso e poi il pendio che verso destra riporta sulle tracce dell’andata.
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