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Tête Ferret – Courmayeur (AO)
Quota | 2714 |
Dislivello | 1007 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 25,TMB,s.n. |
Tempo | 2h30′ |
La Tête Ferret è una massiccia elevazione che si trova alla testata della Val Ferret italiana e fa da confine con l’omonima valle svizzera ed è ubicata tra i colli del Piccolo e Grand Ferret. Il percorso è adatto a tutti e molto frequentato sino al Colle del Grand Ferret, punto di passaggio del Tour del Monte Bianco; la salita è piacevole e spettacolare per le viste sulle alte vette del versante destro idrografico, prima tra tutte le Grandes Jorasses e a seguire i bacini del Triolet e di Pré de Bar. In vetta poi il panorama spazia nelle vallate in territorio elvetico con inconsuete visuali del Grand Combin e Mont Velan osservati da angolazioni diverse da quelle a cui siamo soliti dal lato italiano. Gli itinerari per il rifugio Elena, oltre a quello su poderale, sono due e quello descritto come b) è consigliato ad inizio stagione quando i canaloni da attraversare con l’altro percorso sono ancora innevati e possono presentare qualche difficoltà di attraversamento.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, si continua sino al suo termine di Courmayeur; da qui si seguono le indicazioni per la Val Ferret che si percorre sino al suo fondo dove si può lasciare l’auto dopo il ponte appena oltre le baite di Arnouva in uno slargo presso la Dora dove sono presenti le paline sulla destra.
Descrizione
Dal parcheggio si deve arrivare al rifugio Elena e, oltre alla poderale, vi sono due itinerari per raggiungerlo:
a) – nel piccolo slargo sterrato si trovano le paline che indicano di seguire il sentiero che si alza sul dosso erboso; al suo culmine la pendenza spiana leggermente e si prosegue in leggera salita a mezzacosta sulla fiancata erbosa passando alla destra dei ruderi di Tsa de Jean (1951 m). Oltrepassati alcuni canaloni si scende leggermente per attraversare un torrente dopo il quale,compiuta una breve risalita, si arriva sopra un dosso erboso dove converge l’altra traccia (2044 m); da qui con percorso pianeggiante si giunge in pochi minuti al rifugio Elena (2074 m).
b) – si percorre la poderale per qualche centinaio di metri e, giunti al tornante (1881 m) si prende il sentiero che parte alla destra per tagliare il percorso e, poco sopra, raggiungere di nuovo la poderale nei pressi di due evidenti spuntoni rocciosi in mezzo ai quali scorre un torrente. Dallo spuntone appena al di là di questo si alza un sentiero che sale su una dorsale erbosa e, con pendenze variabili, si sposta leggermente verso destra; raggiunto un ultimo dosso erboso dove confluisce l’altro sentiero si percorre l’evidente traccia che porta in breve al rifugio Elena (2074 m).
Oltrepassata la costruzione si trovano le paline dalle quali si prende il sentiero che, sulla destra, sale in diagonale il pendio erboso alle spalle del rifugio. Si sale con ampi tornanti dalla pendenza regolare superando dapprima un vecchio rudere (2267 m) e, aggirato un basso promontorio, ignorando una traccia che prosegue diritto nel vallone de la Combette. Sempre con ampie svolte e spostandosi verso sinistra, si sale una breve rampa un po’ più ripida che porta sul filo di un ampio costone erboso. Ora, col percorso che diviene poco inclinato, si raggiunge in breve l’ampia insellatura del Col Grand Ferret ben visibile davanti a noi. Dal cippo in pietra (2543 m) si continua sul sentiero che risale il dosso alla sinistra; scesi brevemente ad un colletto con una pietra di confine (2550 m) si abbandona il sentiero che prosegue a sinistra per imboccare la traccia che si dirige verso l’erto pendio erboso che conduce alla vetta della nostra meta. Da questo punto la pendenza aumenta sensibilmente e, seguendo la traccia, ci si alza faticosamente sulla dorsale verso il cui termine ci si sposta leggermente sulla sinistra per raggiungere così la parte terminale della cresta dove si trova l’omino di vetta.
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