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Punta Valletta – Gressan (AO)
Quota | 3094 |
Dislivello | 1322 |
Difficoltà | EEA |
Segnavia | 22,19A |
Tempo | 3h15’ |
La Punta Valletta è una cima minore, anche se pure un “3000”, del gruppo del Monte Emilius; i suoi versanti prevalentemente rocciosi insieme alla sua cuspide slanciata a forma piramidale la caratterizzano dalle vette circostanti come la Punta Garin, Becca di Nona e lo stesso Emilius. La salita per la cresta sud ovest è impegnativa ed esposta anche se agevolata da alcuni tratti attrezzati con cavi d’acciaio e gradini metallici; l’uso del casco può non risultare necessario mentre è consigliato il kit da ferrata o attrezzatura equivalente. Il panorama è eccezionale sulla vicina Grivola e gruppo del Gran Paradiso .La discesa si effettua poi per il sentiero (EE) che scende sulla lunga cresta che raggiunge il Colle Chamolé ed l’omonimo lago attraversando brevi pietraie e ripidi sentieri su terreno a tratti sdrucciolevole. Per il giro completo bisogna calcolare circa 5 ore e mezza.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta est seguendo le indicazioni per la stazione sciistica di Pila; raggiuntala si supera il piazzale all’ingresso e si prosegue nel sottopasso per raggiungere quello superiore dove si può lasciare l’auto.
Descrizione
Dal fondo del posteggio si prende la strada che si alza alla sinistra in corrispondenza del cartello di divieto di transito (bolli gialli sul muretto di cemento); rimanendo alla sinistra di un paio di sterrate che si trovano quasi subito si arriva fuori dal bosco sulle piste di sci che si risalgono a destra passando davanti ad un baretto. Arrivati ad un incrocio si rimane sempre sulla strada di sinistra (2005 m) che si percorre per un paio di tornanti giungendo al panoramico alpeggio di Champ Vert (2073) oltre il quale si deve risalire la pista di sci alla sinistra. Arrivati sotto una stazione della seggiovia si rimane sempre sulla pista a sinistra passando davanti ad una piccola costruzione bianca; continuando sulla pista, che ora si allarga, la si risale sulla stradina che la costeggia sul lato destra arrivando di nuovo ad incrociare un’altra sterrata (2174 m). Qui si attraversa la pista dirigendosi verso un’ampia conca erbosa che si raggiunge dopo essere scesi di poco e, seguendo la traccia di sentiero che la contorna sulla destra, arrivare così all’alpeggio di Plan de l’Eyvie (2262 m). Si passa sopra la costruzione e se ne raggiunge una successiva più piccola da dove si riprende il sentiero che si alza sul pendio erboso in corrispondenza di un grosso masso isolato. Giunti ad un bivio segnalato da bolli gialli su un sasso (2312 m) si rimane alla destra e si prosegue sulla traccia che, su terreno di erba e sassi, raggiunge la sommità di un basso promontorio da dove si ha una bella vista della parte alta del vallone. Su terreno poco inclinato si raggiunge una morena erbosa da cui, con pendenze altalenanti, si arriva sotto una pietraia sulla sinistra; con un tratto faticoso la si attraversa e si rimonta poi un ripido pendio che con stretti tornanti raggiungendo il Colle Tsa Seche (2817 m). Arrivati alla palina di devia a sinistra sull’ampia dorsale che sale verso un grande panettone erboso; il sentiero, segnalato ora da piccoli paletti di legno, ci porta sulla sua sommità dove dopo esserci spostati di poco a destra sulla cresta si giunge ad una puntina sormontata da un ometto di pietre (2985 m). Qui inizia il tratto attrezzato del sentiero che ora perde quota con un tratto ripido giungendo ad un colletto dove si cammina verso una punta rocciosa che si contorna sulla sinistra con un tratto breve esposto ma ben protetto; in seguito si sale un ripido tratto su terreno friabile che porta ad uno spuntone roccioso che si aggira alla destra, anche qui con un tratto esposto ma ben protetto. Ora si scende leggermente verso un piccolo colletto dal quale si scende ancora leggermente sulla fiancata a destra dove si aggirano alcune rocce. Successivamente ci si alza sulla traccia ripida alla sommità della quale si cammina liberamente traversando in piano su una breve cresta per poi risalire sulla destra, sempre camminando, ed arrivare sotto le rocce finali all’ultimo tratto attrezzato. Rimanendo sulla fiancata destra si traversa in leggera ascesa e poi, con un ultimo tratto ripido, si arriva in prossimità della grande croce metallica della vetta. Per la discesa si raggiunge il colletto dalla parte opposta e da qui si cammina per pochi metri a destra e, senza farsi tentare da tracce che scendono ancora più a destra, si contorna sulla sinistra raggiungendo un ometto dal quale si scende sulla cresta tra pietre ben segnate da bolli gialli. Al termine del tratto roccioso si contorna sulla destra la cima del Mont Belleface e dopo un altro tratto di rocce si compie un traverso che riporta sulla cresta; questa poi si allarga molto e tenendo la destra si risale brevemente per raggiungere la vetta del Tête Noire (2836 m). Dalle paline di vetta si scende con un ripido sentiero su terreno di terriccio e fine detrito che, spianando verso il basso, raggiunge il Colle Chamolé (2668 m); da qui si scende su comodo sentiero sino al sottostante Lago Chamolé (2351 m) che si contorna sulla destra imboccando il bel sentiero che raggiunge in pochi minuti l’arrivo della seggiovia. Ora si devia a sinistra e,compiuti pochi metri, si prende la pista che scende subito a destra; dopo aver compiuto una larga curva si svolta a sinistra ad un bivio in corrispondenza di alcune paline che segnalano la seggiovia “La Nouva”. Raggiunta una sterrata la si percorre per un paio di tornanti dopo i quali la si abbandona per proseguire alla sinistra senza percorso obbligato dove si arriva a vedere in basso il baretto passato all’andata e da questo in breve si ritorna all’auto.
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