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Punta Tersiva – Cogne (AO)
Quota | 3514 |
Dislivello | 1831 |
Difficoltà | EE/F |
Segnavia | 8, s.n. |
Tempo | 5h00’ |
La Punta Tersiva è una bella ed isolata cuspide che separa il territorio di Cogne (con i valloni dell’Urtier e del Grauson), quello di Champorcher (con la parte alta del vallone di Dondena) e quello di Fenis (con il vallone di Clavalité). La salita alla vetta è abbastanza frequentata dagli escursionisti più allenati comportando essa un lungo spostamento (oltre 25 km tra andata e ritorno) ed un dislivello considerevole che però, svolgendosi su terreni mai troppo ripidi, consentono una tranquilla progressione non particolarmente faticosa. Le quote da raggiungere comportano, soprattutto nella parte oltre la cascata, differenti condizioni del terreno che ad inizio stagione o con annate di forte innevamento presentano molti tratti in neve dura sulle morene come sulla cresta finale; in stagione avanzata, invece, si trovano molti ometti ed una traccia sia sul terreno di pietrisco morenico sia sulla dorsale che porta in vetta. In funzione di queste mutevoli condizioni, da valutare al momento, potrebbero essere utili sia i ramponi che la piccozza sia solamente le normali calzature escursionistiche. Gli ambienti attraversati sono semplicemente da cartolina con i bei pascoli del vallone del Grauson nella parte bassa che poi si trasformano in selvagge zone di alta montagna nella parte superiore. I panorami, nelle giornate terse, sono sicuramente spettacolari trovandoci come in prima fila davanti all’anfiteatro dell’intera catena alpina; bella è pure la vista sulle zone di pianura dell’alto Piemonte.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superato la barriera di Aosta est si esce a quello successivo di Aosta ovest prendendo la direzione per Cogne; alla rotatoria all’ingresso dell’abitato si devia a sinistra e così anche alla successiva seguendo l’indicazione per Gimillan. Giunti alla frazione si lascia l’auto nel comodo parcheggio al suo ingresso e camminando verso le case si devia a destra sulla strada che compie una curva dopo la quale si trovano le paline informative sugli itinerari della zona.
Descrizione
Dalle paline si sale per il pascolo con il sentiero che, compiuti un paio di tornanti, raggiunge un bivio segnalato da altre paline al quale si devia sulla sinistra; raggiunta poco sopra una poderale la si costeggia sino al bivio con la palina indicante il vallone del Grauson (1867 m). Passati accanto ad un piccolo rudere si prosegue a mezzacosta superando un bivio nei pressi di una cappelletta (1909 m) ed uno successivo al quale si tiene la destra (1928 m). Poco oltre si perde un po’ di dislivello scendendo verso il torrente che si oltrepassa su di un ponte in legno incontrando un altro bivio (1908 m) al quale si devia a sinistra; il sentiero ora sale dolcemente traversando i pascoli del basso vallone del Grauson arrivando verso il fondo dove, dopo aver ignorato il sentiero che scende sulla sinistra, si rimontano alcune balze rocciose alla destra della baita isolata di Pila. Dopo aver contornato il promontorio si risale un breve pendio erboso sopra il quale si piega a sinistra attraversando a mezzacosta un piccolo bosco di conifere; superatolo si sale verso un dosso con un crocefisso dopo il quale si rimane alla sinistra ad un bivio (2294 m) e, dopo una leggera discesa, ci si avvicina alle baite di Grauson inferiore (2284). Senza raggiungerle si rimane alla destra del torrente risalendone il percorso rimanendo alla sua destra per poi attraversarlo su un ponticello per risalire un corta gola erbosa sopra la quale si arriva ad un bivio segnalato dalle paline (2399 m). Qui, avendo di fronte la meta della salita ancora lontana, si prende il sentiero di destra e, superato un ponticello si prosegue in leggera pendenza arrivando ben presto alle baite di Pralognan (2416 m); il tracciato compie poi un ampio semicerchio contornando a mezzacosta il bel vallone senza guadagnare troppo dislivello e, prima di raggiungere il torrente di fondovalle, arriva all’alpeggio di Erveilleres (2524 m). Ora si abbandona il sentiero e, deviando a sinistra, si raggiunge la baita di poco più in alto dopo la quale si prosegue in salita a mezzacosta tagliando il pendio erboso giungendo ad un pianetto dove si incrocia una traccia più marcata che proviene da sinistra (2721 m circa). Sempre seguendo la traccia e gli ometti si continua nella stessa direzione e senza guadagnare troppo dislivello si contorna una bassa dorsale arrivando ad un secondo pianetto erboso; in fondo a questo si piega alla sinistra e con un traverso, che presenta un tratto un po’ rovinato, si raggiunge la sommità di una cascata. Seguendo gli ometti presenti si attraversa il pianoro ed il torrente che raccoglie le acque di disgelo dirigendosi verso le morene che si trovano dalla parte opposta. Senza risalirla si passa tra di esse nel punto di minor pendenza camminando verso gli scoscesi pendii detritici sulla sinistra. Ora, rimanendo sempre bassi, ci si avvicina alla bastionata puntando alla zona rocciosa alla sinistra del piccolo ghiacciaio di Tessonet passando su eventuali nevai residui alla sinistra di un laghetto glaciale. La pendenza ora aumenta per risalire la morena di sinistra e portarsi all’inizio del traverso a ridosso della bastionata rocciosa; si percorre il traverso alzandosi in direzione del ripido pendio che, più in alto, sotto il Colle della Tersiva. Dopo un breve tratto dove la pendenza spiana temporaneamente si raggiungono gli sfasciumi che scendono dal colle e che si risalgono su terreno franoso sui quali, in assenza di neve, si trova una traccia di salita adducente alla sua sommità dove si trova il Colle della Tersiva (3332 m). Da qui il percorso non presenta difficoltà se non la pendenza (30/35°) della cresta che, attraversando un breve tratto pietroso, si percorre fedelmente arrivando sulla vetta dove si trova una statua della Madonna ed un segnale trigonometrico.
Giancarlo, che escursione stupenda! Complimenti... La Tersiva è sempre stata uno dei miei sogni, ma purtroppo anche quest'anno, niente montagna! Mi consolo guardando le vostre splendide immagini...
Vedo che c'era ancora parecchia neve! Io sono stato due anni fa al Colle di Laures e ho riconosciuto nelle foto la prima parte dell'escursione. Quando organizzerai una salita al Col Garin - Emilius - Laures - Gimillain? Aspetto di vedere altre emozionanti immagini! Sentiamoci, prima o poi, mi ha scritto la Silvia che è andata sul Velan (altro sogno proibito). Un saluto a te e Stefania anche da Simona
La gita è magnifica e la descrizione è molto dettagliata solo che arrivati all’alpeggio di Erveilleres (2524 m) io consiglierei di continuare a seguire il sentiero e sempre sullo stesso dopo qualche minuto prendere la deviazione a sx che porta verso il bivacco. Secondo me è sempre meglio seguire il sentiero quando cmq questo ti porta allo stesso punto dell'eventuali tracce di sentiero