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Punta Basei – Rhêmes Notre Dame (AO)
Quota | 3340 |
Dislivello | 1587 |
Difficoltà | F |
Segnavia | 13B, s.n. |
Tempo | 4h30’ |
La Punta Basei si trova sulla cresta di confine dell’omonimo ghiacciaio nell’alta valle di Ceresole Reale e del ghiacciaio di Lavassey nell’alta valle di Rhêmes Notre Dame; vista da ovest si presenta come una tozza cima al di sopra di una bastionata rocciosa mentre dal versante opposto si vede più slanciata alla sommità del ghiacciaio. Per quanto riguarda le difficoltà bisogna subito precisare che esse si concentrano nei pochi metri finali dove, con l’ausilio di una corda fissa, si deve superare una roccia verticale però ben fessurata; per il resto dell’itinerario la salita si svolge su sentieri tra i pascoli e tracce con ometti dalle morene sino alla cresta sotto la vetta. La lunghezza (26 km circa tra andata e ritorno) ed il dislivello importante non rendono però la progressione molto faticosa trovandovi tratti di salita mai troppo ripidi ma ne fanno un percorso adatto ad escursionisti allenati. Nelle giornate limpide il panorama è semplicemente spettacolare sui 360° dove la vista delle innumerevoli vette piemontesi, valdostane, francesi e perfino svizzere lascia senza parole per la sua unicità. Una curiosità è il foro naturale nella roccia, situato sotto il tratto con la corda fissa, dal quale come da una finestra si vedono le vette del bacino appena risalito sino al Monte Bianco.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est si esce al successivo casello di Aosta ovest prendendo la direzione Aosta e, successivamente, Courmayeur; superato l’abitato di Villeneuve si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Rhêmes Notre Dame. Raggiunto il capoluogo si continua sino a Thumel dove si lascia l’auto nel comodo parcheggio alla sinistra.
Descrizione
Dal parcheggio si prosegue sulla strada sino al primo tornante dove si trovano le paline indicative degli itinerari; si prende il largo sentiero che si alza nella vegetazione arrivando in pochi minuti ad un casotto del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Lasciata la baita alla sinistra si prosegue a mezzacosta tra i pascoli sino ad un torrente dove, per attraversarlo, si scende verso un ponticello sopra il quale si trova un bivio al quale si prosegue alla destra (1988 m). Senza eccessiva pendenza si attraversano i dolci pendii erbosi superando i ruderi delle baite di Barmaverain (2053 m) oltre i quali si avanza nel vallone alzandosi poi sulla destra per raggiungere una poderale poco prima di una grande cascata. Si cammina ora sulla sterrata sino al ponte prima di un tornante appena oltre il quale si riprende il sentiero che si stacca alla destra e, con la pendenza che aumenta un po’, si tagliano altri tornanti. Senza tornare sulla poderale si rimane alla destra continuando sulla traccia che più sopra piega a destra per risalire qualche balza erbosa sopra le quali si arriva al rifugio Benevolo (2292 m); dal rifugio si scende di pochi metri alla sinistra raggiungendo la sterrata attraversata la quale inizia il sentiero. Il percorso rimane a mezzacosta passando dalle baite quasi interrate di Basei desot (2319 m) e poi, con dolci saliscendi, si avanza verso il fondo del vallone; in questo tratto si rimane alti sopra il torrente compiendo qualche saliscendi alternato a brevi risalite di corti pendii erbosi sopra i quali si piega leggermente alla sinistra. Attraversato un primo torrente il sentiero si alza verso un colletto oltre il quale si continua ancora in leggera pendenza andando ad attraversare un altro torrente dove si trova un passaggio un po’ esposto. Passando da un’ondulazione all’altra si raggiunge una piccola bastionata rocciosa che si supera superando poi alcune roccette lisce oltre le quali si arriva in prossimità di una morena; ora il percorso si svolge su questo tipo di terreno e, superati un paio di dossi, si sale sul filo di una morena al termine della quale si prosegue sulla traccia ora più ripida. Giunti dove la pendenza spiana un po’, seguendo la traccia ed alcuni ometti, si prosegue ancora per qualche minuto sino ad una quota di 3016 m dove sulla destra si stacca un’altra traccia (ometto). Qui si svolta a destra e con percorso un po’ ripido si risale il pendio di pietre mobili arrivando alla sua sommità dove si trova l’ampia insellatura del Col Basei (3158 m); deviando a destra si prosegue sulla comoda dorsale superando una puntina (3194 m) dopo la quale si vede la punta meta della salita. Con percorso comodo sulla larga dorsale si raggiungono le roccette alla base della cresta che si salgono rimanendo un po’ a destra seguendo le tracce di passaggio; queste si spostano poco più sopra alla sinistra del filo arrivando ad un passaggio roccioso dove si trova una corda fissa. Risalito questo passaggio (II) si compie un breve traverso un po’ esposto oltre il quale si trovano le roccette finali che in breve portano alla croce di vetta.
Ritornati alla Punta Basei giovedì scorso 17/09/2020.
Anche questa volta, però, noi siamo saliti partendo dal Nivolet, dal parcheggio davanti al Rifugio Savoia (altre volte dal parcheggio appena sotto al rifugio Chivasso; in questo caso fare attenzione a dove si parcheggia perché se si mette l'automobile lungo la strada, oltrepassando la linea bianca continua che delimita la carreggiata, si può avere la sorpresa di trovare la multa, bisogna parcheggiare dove c'è la linea tratteggiata).
A presto.
Francesca ed Alessandro Blotto