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Monte Paglietta – Etroubles (AO)
Quota | 2476 |
Dislivello | 882 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 17 |
Tempo | 2h15’ |
Il Monte Paglietta è la vetta meridionale della cresta che scende verso sud dalla Punta di Barasson e che separa l’omonimo vallone da quello di Menouve nel territorio del Gran San Bernardo. La salita a questa vetta, molto frequentata nel periodo invernale ma che non si svolge per il medesimo itinerario, è una piacevole escursione che con un facile sentiero percorre la prima parte del solitario vallone di Barasson per poi risalire i pendii erbosi ad ovest della cima; da questa, poi, si rientra scendendo nell’ampio Vallone di Menouve dove, con sentiero e/o poderale si rientra comodamente al punto di partenza. L’ambiente è quello classico della media montagna con pascoli, torrentelli e vecchie baite in pietra e con il panorama che, nella parte alta, offre scorci suggestivi sui lontani Monte Bianco e Jorasses, sul gruppo della Grande Rochére e sui vicini valloni compresi tra quelli del Flassin e di Serena dominati dal Mont Fallére; dall’ometto appena sotto la vetta, inoltre, si gode di una bella vista sulla valle centrale del Gran San Bernardo.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce alla barriera di Aosta est prendendo la direzione per il Traforo del gran San Bernardo. Superato il comune di Etroubles si devia a destra seguendo le indicazioni per Eternon essus dove si prosegue sulla sterrata col cartello per il vallone di Barasson; Giunti ad un bivio nei pressi di un tornante a quota 1722 m circa dove si trovano i cartelli di divieto di transito si lascia l’auto nello slargo adiacente.
Descrizione
Dal tornante si prende la sterrata protetta da un muretto a secco che in leggera salita sale alla sinistra entrando nel bosco di larici. Giunti ad un bivio con un’altra poderale (1773 m) si prosegue su quella di destra e, dopo un paio di tornanti, si giunge ad un successivo bivio (1822 m) al quale si prosegue diritto ignorando la poderale che si alza sulla destra. Uscendo gradatamente dal bosco si arriva all’ingresso del vallone di Barasson dove sulla sinistra è ben visibile l’omonimo alpeggio; raggiunte le paline a destra della baita (1874 m) si devia a destra attraversando in lieve pendenza un piccolo pascolo. Rimanendo alla destra del torrente si arriva dove la valle si restringe un po’ indirizzandosi verso un basso promontorio; alla sua sommità la valle si apre notevolmente e, dopo aver guadato un torrentello, si passa davanti alle vecchie baite di Cretoux (2085 m) scendendo successivamente per raggiungere il torrente. Attraversatolo si risale il pendio erboso arrivando subito ad un bivio al quale si prende il sentiero che prosegue a destra (2102 m); con la pendenza che ora aumenta sensibilmente si rimonta in obliquo l’ampio versante erboso che conduce ad un grande pascolo dove il sentiero si perde un po’ nell’erba. Seguendo i bolli sui sassi lo si attraversa per poco ed in seguito si piega a sinistra raggiungendo la vecchia baita di Paglietta (2321 m) da cui si ha un bello scorcio sulla vetta del Monte Bianco. Dalla costruzione si devia a destra ritrovando poco dopo il sentiero ben marcato che si indirizza verso la fiancata della montagna; questa prosegue in diagonale verso alcuni affioramenti rocciosi dove, con stretti tornanti, si risale un poco marcato canale alla sommità del quale si arriva ad un panoramico poggio erboso. Da qui si continua su terreno erboso con sassi affioranti verso la fiancata della montagna piegando verso destra dove si arriva ad un piccolo promontorio alla sinistra del quale il sentiero, nei pressi di un colletto, ne incrocia un altro proveniente da sinistra (2438 m); da questo si devia a destra verso le basse rocce della larga cresta che si superano con qualche breve saliscendi arrivando in breve sulla vetta. Da questa si ritorna al vicino colletto a quota 2427 dal quale si devia a destra scendendo sul sentiero che, ad un ampio tornante, devia a destra; giunti nei pressi di una sorgente si svolta decisamente a sinistra seguendo la traccia che, scendendo a mezzacosta, si confonde a tratti con canalini asciutti. Perdendo quota, la traccia diviene più visibile e, tagliando il pendio, porta all’alpeggio di Tracaoudette (2121 m); da questo il sentiero scende nei prati sottostanti ma non è quasi mai molto visibile a causa dell’erba. L’alternativa è quella di scendere sulla poderale sulla quale, dopo tre tornanti, si ignora la deviazione a sinistra segnalata da una palina (1955 m); si continua sulla sterrata tralasciando altre deviazioni sino ad un suo bivio dove la si abbandona per salire sulla strada che sale a destra (1863 m). Dopo il primo tornante, che lambisce la baita di Comba German, si sale sul sentiero che, passando dalle vicine baite di Plan Bois, giunge ad un bivio al quale si devia a sinistra (1916 m); qui si prende una poderale che, con un lungo percorso pressoché pianeggiante, contorna l’ampio costone boschivo. Quando questa inizia a scendere, si passa accanto ad una baita dopo la quale si arriva in breve al bivio a quota1800 mchiudendo l’anello; da qui, in breve, si torna al punto di partenza.
Saliti ieri 19/06/2021.
Abbiamo lasciato la macchina prima dell'inizio del tratto sterrato a Eternod Dessus (si aumenta di 15 minuti buoni il tempo di ascesa). Saliti anche noi su n. 17; qualche problema nell'attraversare il ruscello dopo Cretoux a causa, visto il periodo, dell'acqua abbondante ma lo abbiamo comunque superato senza bagnarci.
La discesa la abbiamo fatta sul sentiero che scende dalla parte opposta a quello di salita e che passa alla sinistra orografica del vallone, chiudendo quindi l'anello.
Francesca ed Alessandro