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Alta Luce (Hochliecht) – Gressoney La Trinité (AO)
Quota | 3187 |
Dislivello | 1475 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 7C |
Tempo | 3h15′ |
L’Alta Luce (Hochliecht in lingua walser) è una massiccia cima rocciosa situata in posizione panoramica di fronte al versante meridionale del gruppo del Monte Rosa da cui scendono le imponenti e tormentate lingue del ghiacciaio del Lys. Il sentiero che ne raggiunge la vetta è ben segnato e sempre visibile; esso non presenta pendii eccessivamente ripidi se non il tratto appena sopra il Colle Salza che risulta abbastanza faticoso a causa del terreno un po’ sconnesso. Gli ambienti attraversati sono quelli tipici della media ed alta montagna con i magri pascoli e le pietraie che caratterizzano i terreni d’alta quota. I panorami poi, oltre a quello veramente spettacolare sul Rosa, spaziano sui lontani gruppi del Monte Bianco, del Gran Paradiso e Grivola, sul gran Combin e, nelle giornate più terse, si può vedere la piramide del lontano Monviso; oltre a queste rinomate cime si vedono pure quelle più vicine come Corno Bianco, Testa Grigia, Grand Tournalin e le altre che coronano le alte valli circostanti. Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin proseguendo in direzione di Gressoney La Trinité; dopo aver risalito tutta la valle e superatone il capoluogo si prosegue ancora verso il villaggio di Staffal dove si può lasciare l’auto nel comodo parcheggio.
Descrizione
Dal parcheggio si raggiunge la parte superiore del piazzale e si prosegue sulla strada che costeggia il torrente sulla destra e che dopo poche decine di metri diviene un comodo sentiero; questo si allontana dal corso d’acqua alzandosi sopra di esso arrivando sotto una bastionata rocciosa che viene risalita alla destra. Al di sopra di essa si passa alla destra delle vicine baite di Courtly e, con un piccolo semicerchio, si contornano arrivando al piccolo promontorio che le sovrasta; da qui si entra in un piccolo bosco di conifere che si attraversa per camminare poi in leggera pendenza su un traverso al termine del quale, usciti dalla vegetazione, si entra nella parte alta del vallone. Costeggiando un torrentello si giunge ad un bivio ben segnalato da alcune paline (2196 m) al quale si prende il sentiero sulla destra alzandosi con alcuni tornanti che si snodano tra mirtilli e rododendri. Dopo aver risalito più direttamente un corto pendio erboso lo si taglia a sinistra passando dalle baite diroccate dell’alpe Salza inferiore (2332 m); lasciatele alla sinistra si riprende a salire sul pendio sopra il quale si arriva ad una dorsale erbosa che si percorre sino ad una piccola conca di erba e pietre che si attraversa alla sinistra verso una seconda dorsale erbosa. Percorsa anche questa si giunge ad un piccolo pianoro in fondo al quale si trova, leggermente spostato sulla sinistra, un grosso masso isolato con un bollo segnavia e, proseguendo al di sopra di esso, ci si avvicina ad una pietraia sottostante l’evidente Colle Salza; salendo la pietraia si supera qualche tratto un po’ ripido e si arriva così al piccolo intaglio del Colle Salza (2887 m) oltre il quale si può vedere parte del comprensorio sciistico di Gressoney. Dall’insellatura si devia a sinistra per superare un po’ faticosamente un pendio che, su terreno un po’ sconnesso e rovinato dall’acqua, ci porta ad una zona di pietre rotte; tenendo la sinistra si passa davanti ad una bassa placconata di rocce rossastre per risalire, seguendo i bolli segnavia, un corto canalino pietroso. Al di sopra di questo il tracciato si snoda su terreno prevalentemente pietroso con la traccia che si alza verso un evidente bastone situato accanto ad un ometto di pietre. Da qui ci si alza verso destra sulla pietraia e, passati accanto ai ruderi del vecchio bivacco Passera, si giunge in breve alla campana situata a pochi metri dal panoramico omino di vetta.
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