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Costa Muanda – Biella
Quota | 2013 |
Dislivello | 877 |
Difficoltà | E |
Tempo | 2h30′ |
Questa salita, che si sviluppa sulle dorsali che sovrastano ad ovest il Santuario di Oropa, si può dividere in due parti: la prima sulla classica stradina sempre tracciata e ben battuta e la successiva su pendii che, pur non avendo molta esposizione, presentano tratti un po’ ripidi con pendenza continua; le basse difficoltà che comunque si presentano la rendono molto frequentata e quindi con la traccia quasi sempre evidente. Il percorso nella sua parte più alta è evidente e logico andandosi poi a congiungere con l’altro itinerario proveniente dalla dorsale sud; è anche vero che la Costa Muanda la si percorre solo nel suo tratto finale a partire dal colletto a quota 1978 m ma la punta raggiunta è comunque il suo punto culminante. Dall’uscita del rado bosco la progressione è senz’altro ripagata dal bello e costante panorama sia sulla pianura che verso il Mucrone e le cime della conca di Oropa; questo poi si allarga ancor più una volta raggiunta la punta dove lo sguardo spazia sulle restanti prealpi arrivando sino al Monviso.
Avvicinamento
Si percorre la A-4 Torino-Milano e si esce al casello di Carisio; qui si prende la direzione per Biella che si raggiunge dopo alcuni chilometri. Si attraversa la città e, seguendo le indicazioni per il Santuario di Oropa, si risale l’omonima valle arrivando al grande edificio religioso; si percorrono ancora poche centinaia di metri e si può parcheggiare l’auto nel piazzale antistante la partenza della funivia.
Descrizione
Dal piazzale si raggiunge il pianoro dove si trova la pista di pattinaggio e la pista di fondo per risalire la strada che si alza sulla sinistra. Percorse alcune decine di metri ai bordi della pista di fondo si devia sulla destra in corrispondenza di una costruzione in muratura; si imbocca quindi una poderale che sale dolcemente nel rado bosco arrivando ben presto alla Cappella del Paradiso (1245 m). Dalle paline che si trovano in prossimità di essa si tiene la destra e si sale in lieve pendenza passando accanto ad un piccolo traliccio metallico sulla sinistra; proseguendo con pendenza costante sulla stradina si compiono un paio di tornanti dopo i quali si esce dalla vegetazione verso spazi più aperti. Ora il percorso si fa più panoramico e, aggirato sempre sulla poderale un basso promontorio, si sale ancora di poco raggiungendo un ampio colle dove si trovano alcune paline. Da questo punto ci si indirizza verso la dorsale che ci sta di fronte e la si risale con qualche tratto più ripido; arrivati alla prima puntina la pendenza spiana leggermente raggiungendo poi la successiva e da questa si devia alla sinistra verso una piccola conca. Al centro di questa si trova il laghetto della Mora e, rimanendo un po’ alti, la si contorna con un traverso a semicerchio per raggiungere una successiva selletta; da questa poi si compie ancora un breve traverso per proseguire poi con un tratto in salita a mezzacosta arrivando in vista dell’alpe Mora (1783 m). Da questa, o anche appena prima di essa, si devia decisamente alla destra e si risale un pendio abbastanza lungo e con pendenza sostenuta che ci porta ad un colletto (1978 m); dall’ometto posto su di esso si devia a destra e, con ultimo strappo si raggiungono le roccette della punta.
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