Croce di Fana – Quart (AO)

31 maggio 2014 at 09:07

giancarlo

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Quota Croce di Fana 2219 – anello 2312
Dislivello Croce di Fana 786 – anello 993
Difficoltà Croce di Fana “E” – anello “EE”
Segnavia 2, 1, s.n., 3
Tempo Croce di Fana 2h00′ – anello 5h00′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

La salita alla Croce di Fana è una classica di inizio stagione e porta ad un punto molto panoramico che domina la conca di Aosta e le belle cime che la contornano a sud; facile e di poco dislivello, il percorso si snoda quasi tutto in un bel bosco di conifere con un sentiero sempre ben marcato che rimonta con pendenze abbastanza sostenute e continue i ripidi costoni boschivi sopra Quart. Il panorama, come detto, è tra i più belli sulla valle centrale trovandosi poi di fronte i bei valloni di St. Marcel, delle Laures e quelli che scendono dai versanti nord del Mont Emilius e Becca di Nona. Giunti alla panoramica croce si può completare l’escursione con un bel giro ad anello che percorre la cresta che si diparte verso nord per scendere, una volta superato il Col Cornet, nella verdeggiante Comba Dèche e da qui tornare facilmente al punto di partenza; il tratto tra la Croce di Fana ed il Col Cornet è consigliato ad escursionisti esperti svolgendosi su esigue tracce e con passaggi esposti in corrispondenza dei risalti rocciosi da superare.

Avvicinamento

 Si percorre laA-5 Torino-Aosta e si esce alla barriera di Aosta est; appena usciti si seguono le indicazioni per Quart superato il quale si risale la strada che passa dalle frazioni superiori sino a giungere, appena dopo il villaggio di Trois Villes, alla frazione Fonteil dove si lascia l’auto nel comodo parcheggio antistante le abitazioni.

Descrizione

Dal parcheggio si entra tra le poche case e quasi subito si trova sulla sinistra l’inizio del sentiero in corrispondenza di una palina. Si sale dapprima sui pascoli rimanendone alla sinistra sino ad una sterrata che si segue per passare alla destra di una tettoia. Dopo questa si arriva ad un bivio dove si prende la poderale di sinistra (palina lignea); rimanendo sempre sulla strada alla sinistra si costeggia il bosco arrivando al suo margine superiore dove si trova un ometto di pietre che indica il sentiero da imboccare. Da qui la pendenza aumenta subito salendo direttamente il pendio boschivo col sentiero che poi, spostandosi un po’ alla destra, riprende deciso arrivando ad incrociare una larga mulattiera (1823 m). Si prosegue ora imboccando il largo sentiero che parte proprio di fronte e che sale anche questo con pendenza sostenuta; arrivati ad un punto in cui ci si sposta sulla sinistra la pendenza spiana leggermente per poi riprendere ancora per poco sino a riportarsi ancora verso destra. Qui, con un traverso in leggera pendenza, si taglia una parte del bosco più rado dopo di che si rimonta un costone che ci porta fuori dalla vegetazione arrivando ad un pianetto erboso; lo si attraversa e, giunti alla parte opposta, si cammina ancora brevemente per raggiungere la croce della vetta. Ritornati indietro di pochi metri si devia sulla sinistra per prendere il sentiero che sale un breve pendio con bassa vegetazione; si continua poi sulla larga dorsale arrivando così facilmente alla quota 2256 m, sormontata da un ometto. Ora si perde un po’ di dislivello percorrendo la cresta che, anche se un po’ ristretta, la si percorre comodamente giungendo ad un colletto dove si abbandona il sentiero che prosegue scendendo sulla sinistra (2228 m); da questo punto, scomparendo il sentiero, il percorso diviene più impegnativo ed il primo ostacolo da superare è la punta rocciosa che si trova di fronte sulla cresta. Giunti alla sua base la si sale direttamente per rocce rotte e zolle erbose arrivando al primo spuntone al quale ne segue subito un altro che obbliga a qualche passaggio più impegnativo. Giunti in cima a questo si è raggiunto il punto più alto della salita (2312 m) da cui si scende con qualche passaggio sempre un po’ delicato raggiungendone la base dalla parte opposta. Qui le difficoltà terminano ed ora si cammina su una comoda cresta erbosa che porta ad una puntina con un ometto sulla cima; scesi anche da questa su rocce rotte si giunge alla piccola insellatura del Col Cornet (2279 m) dopo di che si supera ancora un dosso trovandosi ad un successivo colle poco più ampio (2290 m). Da qui parte un sentiero ben marcato che si dirige verso destra e, compiendo un lungo traverso, scende leggermente tagliando il ripido versante boschivo; raggiunto un promontorio si devia a sinistra e, sempre in lieve pendenza, si prosegue col traverso nel bosco che, superato un ampio canalone, oltrepassa un marcato costone. Usciti dalla vegetazione si scende  più rapidamente verso il fondovalle e, giunti ad un punto dove la pendenza alla destra si affievolisce (2112 m circa), si abbandona la traccia per raggiungere la vicina poderale. La si segue fedelmente passando dagli alpeggi di Clave (2007 m) e Rossin (1949 m) dopo i quali si compiono un paio di tornanti e ad un bivio poco prima dell’alpeggio di Brunier (1806 m) si prende la strada in discesa che costeggia le baite; successivamente si lascia sulla sinistra la deviazione per la mulattiera che sale verso la Becca di Fana giungendo, dopo un lungo tratto quasi rettilineo, ad un tornante dove si stacca nuovamente il sentiero (1528 m). Questo costeggia un muretto a secco e, tagliando qualche tornante della poderale, arriva a riprenderla più sotto; ora, quasi subito in corrispondenza di una curva, si trova la parte finale del sentiero indicato da un bollo su una pietra che, dopo una breve discesa, ci porta a pochi metri dall’imbocco del sentiero iniziale.

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