Monte Barone – Coggiola (BI)

8 giugno 2014 at 17:58

giancarlo

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Quota 2044
Dislivello 1116
Difficoltà E
Segnavia G1, G8
Tempo 3h00′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Il Monte Barone si trova nel grande polmone verde costituito dalle prealpi biellesi orientali e, più precisamente, in Valsessera a nord di Coggiola; con una conformazione piramidale e con ampie fiancate erbose si eleva possente ed isolato tra i vastissimi boschi che caratterizzano il territorio. Essendo la vetta più alta del comprensorio da essa si gode, nelle giornate terse, uno splendido panorama a 360° avendo a sud la pianura e a nord la bella vista del massiccio del Monte Rosa e dei 4000 di Saas Fee dominando poi tutt’intorno la sterminata serie di vette valsesiane, valdostane, ossolane e svizzere. Il sentiero di salita è sempre ben visibile e segnato e si può dividere in due parti: la prima, sino al rifugio Monte Barone, è praticamente un percorso di spostamento con lievi pendenze e qualche saliscendi mentre la seconda, dal rifugio alla vetta, risulta ben più faticosa per la ripidezza del tracciato col fondo a tratti rovinato dall’acqua che sale direttamente senza concedere tregua.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova Gravellona Toce e si esce al casello di Romagnano Sesia proseguendo per la Valsesia; giunti alla frazione di Bornate di Serravalle Sesia si devia a sinistra seguendo le indicazioni per Crevacuore e Pray. Poco oltre questo comune si svolta sulla destra verso Coggiola e, da qui, si segue la strada che sale verso l’Alpe Noveis; sopra la frazione di Viera si trova la Chiesetta delle Piane (983 m) dove si può lasciare l’auto sugli slarghi della strada.

Descrizione

Dalla chiesetta si torna indietro di pochi metri per trovare ben visibile la palina indicante la partenza del largo sentiero che si addentra in lieve pendenza nel bosco; dopo pochi minuti di cammino si trova una baita (1041 m) dopo di che il sentiero aggira una larga dorsale portandosi con percorso a mezzacosta all’interno del piccolo vallone. Giunti alla massima profondità del canalone si trova un ponticello metallico che, in caso si piena del Rio Cavallero, ne agevola il suo superamento. Appena superato il ponticello si transita davanti alla palestra di roccia “Oliva” dove è indicata una via di arrampicata (“Via della discordia”); si procede quindi sul versante opposto sempre con lieve pendenza arrivando alla Casa Forestale La Ciota (1231 m) dove si trova anche un bivio del sentiero. Si sale ora in un bosco di sempreverdi e, compiuti un paio di larghi tornanti, si guadagna la cresta che scende verso sud-ovest dalla Punta Pissavacca soprastante; la si percorre facilmente su terreno quasi pianeggiante con buon sentiero che si snoda tra bassi cespugli e radi alberi sono a quando, spostandosi sulla sinistra, si inizia un lungo traverso ascendente che aggira i ripidi costoni erbosi. Lo si percorre su poca pendenza con qualche breve saliscendi arrivando ad un tratto più ripido protetto da un corrimano e col sentiero sostenuto nei tornanti da alcuni tronchi; giunti alla fine del corrimano si perdono pochi metri di dislivello proseguendo poi sul traverso che ci porta al fondo dell’ampio canale. Superato il torrente che scende da esso ci si alza più decisamente compiendo qualche tornante che passa poco al di sopra i ruderi dell’alpe Ponasca( 1566 m) e con qualche strappo un po’ ripido si giunge al rifugio Monte Barone (1590 m). Da questo si prende il sentiero che si stacca alla destra arrivando in breve al bivio con un sentiero proveniente da destra (1599 m); ignoratolo si inizia una ripida salita sul sentiero un po’ rovinato dall’acqua che, con percorso quasi diretto, raggiunge la Bocchetta di Ponasca (1707 m). Dalla bocchetta si devia sulla sinistra per iniziare la salita della lunga cresta dove la pendenza ora aumenta sensibilmente; giunti ad una selletta (1862 m) si cammina per pochi metri in piano per risalire verso un basso dosso roccioso dal quale, scesi di pochi metri si arriva ad una seconda selletta (1887 m). Da questa si affronta subito un breve tratto su grossi blocchi abbandonando poi la cresta per spostarsi sul versante di destra dove il sentiero, con percorso ripido, giunge alla panoramica croce metallica posta sulla vetta.

 

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