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Rifugio Chabod – Valsavarenche (AO)
Quota | 2710 |
Disl. | 881 |
Diff. | E |
Segnavia | 5, 10a |
Tempo | 2h45′ |
Escursione che si sviluppa nel cuore del Parco del Grand Paradiso dove la natura la fa da padrona: la possibilità di avvistare esemplari di fauna alpina e paesaggi stupendi sono le caratteristiche salienti di questa gita. Non vi sono difficoltà particolari per raggiungere il rifugio che è situato in una posizione privilegiata di fronte alle pareti nord del Gran Paradiso, della becca di Montandayné e dell’Herbetet. E’ aperto da marzo a settembre e di solito è ben frequentato sia da escursionisti che da scialpinisti e pone qualche problema di orientamento, in caso di nebbia, solo nella parte alta ed aperta dell’itinerario oltre Lavassey; per evitare questo inconveniente si consiglia, invece di proseguire nel fondo dell’ampio vallone, di salire sulla dorsale della bassa morena sul cui filo si trova il rifugio.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 sino alla barriera di Aosta est, la si supera e si esce al casello successivo di Aosta ovest. Si segouno le indicazioni per Courmayeur e superato il comune di Villeneuve si trova sulla destra lo svincolo per la Valsavarenche. Si percorre la strada lungo tutto il fondovalle, si supera il capoluogo sino a giungere, dopo qualche chilometro, ad un evidente slargo sulla sinistra di fianco al torrente dove è ben visibile un’indicazione lignea che indica la partenza dell’itinerario per il rifugio.
Descrizione
Dallo slargo si attraversa il torrente sopra un ponticello e ci si addentra nel bosco di conifere passando accanto alle baite di Praviou desot e traversando a mezzacosta sino a svoltare decisamente verso sinistra e risalire il pendio abbastanza ripido con numerosi tornanti. Al termine della sequenza dei tornanti si giunge, nel il bosco che diventa più rado, in un punto con poca pendenza e dove si può zigzagare con percorso più ampio; una volta usciti all’aperto si arriva ai panoramici alpeggi di Lavassey (2194 m), si passa dietro alle baite e si sale abbastanza faticosamente verso per ampi pendii tra massi erratici. Ci si dirige con percorso non obbligato verso l’interno di un avvallamento e, tenendosi sulla sinistra, ci si alza verso la Côte Savatère, la morena che si trova sulla sinistra, e si cammina sul filo della prima comoda dorsale sino ad arrivare al rifugio. In alternativa, a secondo delle condizioni, si può anche continuare nel largo avvallamento con la pendenza che diminuisce di poco e poi, giunti verso il suo restringimento, si compie un tornante verso sinistra e con un paio di altri tornanti si raggiunge in breve il rifugio sovrastante.
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