Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

L’Aiguille d’Entreves si trova tra l’Aiguille du Toula e la Tour Ronde sulla cresta che delimita a sud l’alto bacino del Ghiacciaio del Gigante. Questo itinerario si svolge sulla cresta nord-est ed offre una bella salita di misto abbastanza continua che presenta complessivamente difficoltà alpinistiche abbastanza contenute con bei tratti di divertente arrampicata ma che, in presenza di neve, risulta delicato e tecnico in alcuni punti. L’ambiente è senza’altro uno dei più suggestivi del comprensorio trovandosi al cospetto delle più belle ed ardite cime del gruppo del Bianco che hanno fatto la storia dell’alpinismo. Vista la comodità di accesso con la funivia  la salita si può compiere comodamente in giornata e, proprio per questo motivo, è abbastanza frequentata con di conseguenza la traccia di avvicinamento quasi sempre presente.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, la si percorre sino al suo termine a Courmayeur; qui si raggiunge la frazione di Entreves dove si trova la stazione di partenza della funivia per il rifugio Torino.

Descrizione

Dall’arrivo della funivia si esce sulla destra verso il “sentiero dei giganti” che, risalendo con percorso panoramico la fiancata della montagna, guadagna poche decine di metri di dislivello e  porta poco distante all’altezza del rifugio Torino nuovo. Si prosegue sulla pista di solito ben tracciata che costeggia la base della Punta Helbronner dirigendosi verso l’ampia insellatura del Col Flambeaux che si trova proprio davanti a noi passando sotto i cavi delle navette; dal colle (3417 m) si tiene la sinistra e si perde quota scendendo verso il sottostante ghiacciaio del Gigante atgirando con un ampio semicerchio verso sinistra le pendici dell’Aiguille de Toula. Raggiunta una quota indicativa di 3280 m circa, si abbandona la traccia che continua a scendere e, tenendo sempre la sinistra, si prosegue verso la Tour Ronde che ci sta di fronte. Abbandonata la traccia che va in direzione di quest’ultima si inizia a salire sulla sinistra il pendio in direzione della nostra meta ora ben visibile; il pendio aumenta gradatamente di inclinazione diventando un po’ ripido nella parte finale cha raggiunge sulla sinistra la base rocciosa della cresta. Da questa si traversa sul fianco sinistro un breve ma esposto pendio nevoso che ci porta ad un canalino di rocce ben gradinate, ma un po’ mobili, che si risalgono facilmente; spostandosi leggermente alla destra si arriva subito nei pressi di una placca dove, prima di raggiungerla, si sale con facile arrampicata un intaglio sulla sinistra. Alzandosi nel canalino (con qualche pietra mobile) si aggira da sinistra a destra un grossa roccia per arrivare poi sul filo di cresta; ora ci si trova alla base delle rocce ammontonate che conducono facilmente all’anticima dalla quale si scende dalla parte opposta rimanendo sul filo arrivando poco sotto ad un dentino roccioso. Qui si scende alla sinistra del dentino sino ad arrivare ad una cengia che si percorre brevemente (tratto delicato in presenza di neve) e, dopo aver superato uno spigolo roccioso, guadagnare di nuovo il filo di cresta. Lo si percorre dapprima passando tra alcuni piccoli spuntoni ed in seguito su un breve tratto nevoso che conduce alla base della guglia finale. Si sale ora sulle roccette sino ad una roccia posta orizzontalmente dalla quale ci si sposta alla destra con un breve traverso, delicato in presenza di neve, alzandosi poi tra le rocce appena alla destra del filo. Arrivati alla base dello spuntone finale si traversa ancora sulla destra portandosi sotto la verticale dell’intaglio superiore per risalire gli ultimi ripidi metri che lo raggiungono; da questo, con pochi metri di facile arrampicata, si arriva sui vari spuntoni che costituiscono la vetta.