Bivacco Muggia-Glarey – Cogne (AO)

5 luglio 2014 at 20:20

giancarlo

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Quota 2851
Dislivello 1177
Difficoltà E
Segnavia 8, sn
Tempo 3h30′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Il bivacco Muggia-Glarey, di proprietà della Società Guide di Cogne, si trova sui dossi meridionali del ghiacciaio di Tessonet poco sotto la Tête Doreire e la sua ubicazione è strategica per chi volesse salire in due giorni alla Punta Tersiva; esso consta di dieci posti letto su tavolato e, ad oggi, non è provvisto di fornello con l’acqua comunque facilmente reperibile a poche decine di metri al torrente che forma la cascata. La salita, in comune appunto con quella per la Punta Tersiva, si svolge nei bei valloni del Grauson e dei laghi Doreire; nella parte alta dell’itinerario l’ambiente è quello selvaggio e solitario tipico dell’alta montagna con bastionate erbose e le morene alla base del ghiacciaio. Il panorama purtroppo è chiuso e si può vedere solo la Punta Tersiva ed il Passo Invergneux ma, alzandosi sul dosso alle spalle, si ha un bel colpo d’occhio sulla Grivola, su Garin ed Emilius e sulla vicina Punta Penne Blanche, la cima più alta della cresta che delimita la parte alta del vallone di salita.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superato la barriera di Aosta est si esce a quello successivo di Aosta ovest prendendo la direzione per Cogne; alla rotatoria all’ingresso dell’abitato si devia a sinistra e così anche alla successiva seguendo l’indicazione per Gimillan. Giunti alla frazione si lascia l’auto nel comodo parcheggio al suo ingresso e camminando verso le case si devia a destra sulla strada che compie una curva dopo la quale si trovano le paline informative sugli itinerari della zona.

Descrizione

Dalle paline si sale per il pascolo con il sentiero che, compiuti un paio di tornanti, raggiunge un bivio segnalato da altre paline al quale si devia sulla sinistra; raggiunta poco sopra una poderale la si costeggia sino al bivio con la palina indicante il vallone del Grauson (1861 m). Passati accanto ad un piccolo rudere si prosegue a mezzacosta superando un bivio nei pressi di una cappelletta (1903 m) ed uno successivo al quale si tiene la destra (1922 m). Poco oltre si perde un po’ di dislivello scendendo verso il torrente che si oltrepassa su di un ponte in legno incontrando un altro bivio (1905 m) nei pressi dell’alpeggio di Ecloseur al quale si devia a sinistra; il sentiero ora sale dolcemente traversando i pascoli del basso vallone del Grauson arrivando verso il fondo dove, dopo aver ignorato il sentiero che scende sulla sinistra, si rimontano alcune balze rocciose alla destra della baita isolata di Pila. Dopo aver contornato il promontorio si risale un breve pendio erboso sopra il quale si piega a sinistra attraversando a mezzacosta un piccolo bosco di conifere; superatolo si sale verso un dosso con un crocefisso dopo il quale si rimane alla sinistra ad un bivio (2296 m) e, dopo una leggera discesa, ci si avvicina alle baite di Grauson inferiore (2284). Senza raggiungerle si rimane alla destra del torrente risalendone il percorso rimanendo alla sua destra per poi attraversarlo su un ponticello per risalire un corta gola erbosa sopra la quale si arriva ad un bivio segnalato dalle paline (2398 m). Qui si prende il sentiero di destra e, superato un ponticello si prosegue in leggera pendenza arrivando ben presto alle baite di Pralognan (2416 m); il tracciato compie poi un ampio semicerchio contornando a mezzacosta il bel vallone senza guadagnare troppo dislivello e, prima di raggiungere il torrente di fondovalle, arriva all’alpeggio di Erveilleres (2523 m). Lasciando le baite alla sinistra, si continua sul sentiero guadagnando leggermente quota sino ad un bivio segnalato da una palina (2613 m). Qui si devia a sinistra su una traccia inerbita, ma ben indicata dalle frecce di vernice, che ci fanno alzare sul pendio; poco sopra il sentiero devia decisamente a destra continuando a mezzacosta per aggirare a sinistra un basso costone ed attraversare una piccola conca erbosa. Si continua ancora a mezzacosta, senza guadagnare dislivello, aggirando un secondo basso costone oltre il quale il sentiero compie un traverso un po’ esposto, ma ben protetto da corde fisse, che attraversa un canale detritico arrivando alla sommità di una cascata. Da questo punto si devia decisamente a sinistra verso il primo dosso dalla sommità del quale si vede il bivacco che si raggiunge in qualche minuto.

 

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