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Laghi di Resy – Champoluc (AO)
Quota | 2585 |
Dislivello | 1015 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 9,8D,AV1 |
Tempo | 2h45′ |
I laghi di Resy si trovano in una solitaria conca sulla destra idrografica della Comba Fourcare nell’alta Val d’Ayas sopra Champoluc; i laghi non sono molto estesi e sono sei più qualche altro più piccolo che può rimanere come residuo di disgelo nella conca sotto il Palon di Resy dove sono situati. Il più elevato si raggiunge fuori dal sentiero segnato ma è ben individuabile grazie ad un grosso ometto situato sul piccolo promontorio adiacente: da questo si gode un bel panorama su alcuni dei laghi sottostanti e sulle numerose cime della bassa valle. Il percorso è frequentato perché, oltre ad essere facile ed alla portata di tutti, raggiunge una piccola ed appartata conca ideale per gli amanti della solitudine e dei silenzi. La gita merita se possibile di essere completata con la salita, una volta ritornati al bivio quota 2586 m, al più panoramico Palon di Resy.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Verres dove si seguono le indicazioni per la Vald’Ayas e Champoluc; giunti al capoluogo lo si attraversa proseguendo per il villaggio di St. Jacques dove si trova un comodo parcheggio sulla sinistra prima di entrarvi ed anche nei pressi della chiesetta alla piazzetta davanti alle prime case.
Descrizione
Dal parcheggio si passa di fianco alla chiesetta e, subito dopo al primo slargo della strada, si devia a destra seguendo le indicazioni delle paline; si prosegue per alcuni minuti sulla stradina asfaltata che si snoda tra le case e si arriva, dove essa termina, all’inizio del sentiero (1661 m) anche questo indicato da una palina sull’albero. Esso si addentra nel bosco di conifere con una salita regolare su un fondo di terra e pietre arrivando, dopo qualche ampia svolta, ad incrociare un paio di volte una larga mulattiera che si attraversa riprendendo il sentiero dalla parte opposta. Proseguendo poi con alcuni tornanti si passa accanto ad una sorgente (1781 m) dove il bosco si fa temporaneamente più rado; qui, su terreno più aperto e panoramico ci si alza di quota passando dalle baite di Raccard (1886 m) oltre le quali il bosco si infittisce un po’. Salendo sempre su buona pendenza si arriva ad un bivio (2028 m) dove si ignora il sentiero alla sinistra e, salendo ancora per pochi minuti, ci si trova in località Resy; qui si passa di fianco all’alberghetto Guide Frachey raggiungendo poco sopra le paline dalle quali, deviando brevemente alla destra, si arriva al rifugio Ferraro (2080 m). Passati davanti ad esso si imbocca la stradina di servizio che, con andamento quasi pianeggiante, si addentra nella Comba di Fourcare percorrendola alla sua destra orografica. Giunti ad una quota di 2165 m si trova un bivio sulla sinistra indicato da bolli gialli su una pietra con il numero segnavia della nostra escursione; ora la pendenza riprende a salire nel rado bosco con qualche ripido tornante che ci fa guadagnare rapidamente quota facendoci raggiungere un’ampia dorsale. Deviando alla destra la si percorre sul sentiero che per un breve tratto risulta un po’ eroso dall’acqua passando poi a mezzacosta su un largo pendio erboso dove ci si alza leggermente per contornare un largo costone; aggiratolo ci si trova alla base del pendio finale si sale più decisamente con percorso diretto e un poco faticoso giungendo ad un bivio (2586 m). Qui si prende il sentiero che devia alla destra che,con andamento pianeggiante, aggira con un traverso il Palon di Resy e poi, perdendo una cinquantina di metri di quota, si abbassa verso la conca sottostante. Giunti sul fondo si rimane alla destra sul sentiero che ora si perde un po’ ma seguendo anche gli ometti di pietra si attraversa il primo tratto di erba e pietre arrivando così al primo laghetto che si trova sulla destra (2536 m). Seguendo ancora gli ometti si giunge ad un secondo laghetto (2542 m) dal quale si prosegue, piegando leggermente alla sinistra, per arrivare ad uno successivo (2570 m); qui termina il sentiero segnato ma si prosegue ancora alla sinistra verso un grosso ometto ben visibile sopra un dosso e, raggiuntolo (2603 m), si domina il sottostante lago più grande e più elevato del gruppo (2585 m). Volendo completare il giro, si attraversa l’emissario dirigendosi verso il limitare della conca dove si trova un ultimo laghetto che però sta subendo il lento processo di trasformazione in torbiera (2582 m); raggiunto anche questo si devia decisamente alla destra tornando al lago già passato (2570 m) e da qui riprendere il percorso sul sentiero dell’andata.
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