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Testa del Gavio – Cogne (AO)
Quota | 3047 |
Dislivello | 1541 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 25, s.n. |
Tempo | 3h45′ |
La Testa del Gavio è una cima isolata che si trova all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso nel Vallone del Loson separando la conca del Pousset dal Plan Varioz; è un’angolo del Parco poco frequentata e selvaggia dove si trovano ambienti alpini incontaminati ed animali selvatici che li popolano. Il dislivello importante ed il percorso abbastanza lungo ne fanno un’escursione a torto poco frequentata che però non oppone alcuna difficoltà richiedendo solo un po’ di allenamento e la capacità di percorrere tratti fuori sentiero, come la non lunga parte finale. Dall’ampia calotta della vetta si ha una bella vista ravvicinata sull’imponente Punta Rossa della Grivola con lo sguardo che, spostandosi alla sinistra, passa dal Grand Sertz ed ai ghiacciai e alle cime della Valnontey; verso est si vede il lontano Cervino e Monte Rosa e, più vicino, il gruppo del Monte Emilius.
Avvicinamento
Si percorre l’autostrada A-5 Torino-Aosta sino alla barriera di Aosta che si supera e si prosegue sino all’uscita successiva di Aosta Ovest/Cogne. Si imbocca la strada regionale per Cogne ed appena superata la frazione di Crétaz si gira decisamente a destra per tornare quasi indietro e si segue la stradina in discesa che si avvicina al torrente Grand Eyvia dove, nei pressi di un ponte si trova il parcheggio.
Descrizione
Dal parcheggio si attraversa il ponte e si imbocca il largo sentiero che si alza nel pascolo e lo attraversa con percorso un po’ infossato per poi alzarsi più decisamente alla sinistra (destra idrografica) del torrente che scende nel bel bosco di conifere. Avvicinandosi al corso d’acqua lo si attraversa su un ponticello di legno e si prosegue su buona pendenza con stretti tornanti sino ad arrivare ad una baita isolata (1784 m); lasciatala alla destra si continua nel bosco passando da un’altra baita (1853 m) superata la quale si risale una piccola dorsale che giunge all’alpeggio di Les Ors inferiore (1937 m) dove si trova un bivio al quale si ignora il sentiero che prosegue sulla destra. Superatele si arriva in breve alle baite di Les Ors superiore (2017 m) dove, in spazi più aperti, si lascia alla sinistra il sentiero che scende alla sinistra verso Cogne (2033 m) e subito dopo quello che si stacca alla destra per le baite di Pousset ; da qui si prosegue per poco in leggera salita a mezzacosta e poi si guadagna quota più rapidamente con alcuni tornanti raggiungendo un successivo bivio (2173 m) al quale, anche qui, si prosegue diritto. Terminati temporaneamente i tornanti ci si alza nuovamente con un traverso obliquo avvicinandosi poi ad una bastionata rocciosa sulla destra; questa la si costeggia per un breve tratto con poca pendenza arrivando ad un bivio (2295 m). Lasciato il sentiero che si stacca alla sinistra si continua verso l’interno del vallone arrivando ad un grosso ometto di pietre (2362 m) che è ben visibile sopra una balconata erbosa; raggiuntolo si svolta a destra e si giunge al vicino alpeggio diroccato di Vermiana superiore (2380 m) che si supera per proseguire verso il pendio di erba e sassi al cui termine si trova una bassa bastionata di rocce lisce. Tenendo la destra si superano alcuni gradini metallici oltre i quali si arriva ad un pianoro superiore al quale ci si dirige verso un largo dosso per superarlo e giungere, alla destra di una grande pietraia al di sopra di esso, in una zona di erba e massi erratici dove il cammino si fa più riposante e da cui si può ben vedere sulla destra la meta dell’escursione. Qui il sentiero si perde un po’ nell’erba ma, seguendo le frecce gialle e gli ometti, si continua la progressione nel Plan Varioz sulle dolci ondulazioni che si salgono ora direttamente ora passando nei punti di minor pendenza ma sempre tenendo leggermente la destra del vallone. Proseguendo sul sentiero sempre sullo stesso tipo di terreno si giunge ad una quota approssimativa di 2900 m e si abbandona la traccia per alzarsi sui pendii alla destra; dopo un breve tratto in traverso si compiono alcuni tornanti passando sotto un piccolo canale erboso oltre il quale si tiene sempre più la destra guadagnando l’ampia dorsale. La si percorre senza itinerario obbligato con andamento contrario a quello salito col sentiero attraversando una piccola fascia di rocce rotte oltre la quale si arriva in pochi minuti all’ometto situato sull’ampio plateau della cima.
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