Colle Crete Seche – Bionaz (AO)

17 agosto 2014 at 16:57

giancarlo

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Quota 2917
Dislivello 1195
Difficoltà E
Segnavia 2
Tempo 3h15′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

Il Colle di Crete Seche si trova al confine italo svizzero in alta Valpelline, sopra Bionaz, e la divide dall’alto vallone di Mauvoisin, sopra Fionnay, in territorio elvetico. L’ambiente del colle è quello tipico dell’alta montagna con grandi morene e pendii di sfasciumi rocciosi che si raggiungono con un sentiero ben segnato; questo parte dal verde fondovalle risalendone i boschi, passando dal rifugio Crete Seche e dal Bivacco Spataro per raggiungere le grandi pietraie delle quote più alte dove la solitudine ed il silenzio sono di casa. Il tracciato non presenta alcuna difficoltà tecnica ed è un po’ ripido solo nel tratto della scorciatoia, dove volendo si può percorrere il normale sentiero, e negli ultimi metri di dislivello dove, oltre alla pendenza, il terreno di pietrisco e sassi rendono un po’ faticosa la progressione. Dal colle, o dall’ometto poco più sopra, si gode di una splendida vista ravvicinata del Mont Gelè con dietro il Grand Combin ed il sottostante vallone dal quale proviene il sentiero dalla Cabane de Chanrion in Svizzera; in Italia invece la visuale rimane un po’ più chiusa con la vista del Monte Faroma e, più lontano, dell’inconfondibile piramide della Punta Tersiva. Verso est si trova invece il vicino Trouma des Boucs con, appena dietro, il Noeud de la Rayette.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce alla barriera di Aosta est per proseguire verso il tunnel del Gran San Bernardo, dopo la seconda galleria si imbocca lo svincolo sulla destra con le indicazioni per la Valpelline. Si segue la strada di fondo valle sino all’ingresso del territorio del comune di Bionaz dove sulla sinistra si trova la strada per la frazione di Ruz che si raggiunge dopo qualche tornante e dove si può lasciare l’auto nel parcheggio all’ingresso dell’abitato.

Descrizione

Dal parcheggio si torna indietro di pochi metri ed in prossimità del muretto di contenimento parte il sentiero che si alza tra i vicini pascoli; dopo pochi minuti si intercetta la poderale che si percorre per alcuni tornanti passando da un alpeggio oltre il quale si trovano i bolli ben visibili su un masso per riprendere il sentiero. Oltrepassata una piccola pietraia si riprende la sterrata dove si devia alla destra avvicinandosi all’alpeggio di Balme (1727 m) sopra il quale, sulla sinistra, parte nuovamente il sentiero; questo taglia in leggera pendenza un pascolo per avvicinarsi al bosco oltre il quale si riprende nuovamente la sterrata. La si percorre brevemente sino a trovare su un masso alla sinistra  l’indicazione della scorciatoia per raggiungere il rifugio Crete Seche (1914 m) che si stacca dal muretto. Dopo qualche minuto di salita un po’ ripida si arriva nei pressi di un tornante dal quale, ignorando i bolli che indicano di proseguire alla destra sulla strada, riprende il sentiero di fronte sulla curva; in questo tratto la pendenza, aumentando sensibilmente, rimonta una dorsale portandoci fuori dal bosco con percorso panoramico. Salendo gli stretti tornanti ci si avvicina ad alcuni paravalanghe appena oltre i quali, rimanendo alla sinistra a due incroci di sentiero, si salgono ancora pochi metri per arrivare così al rifugio Crete Seche (2390 m). Da questo si sale sul sentiero che, partendo col segnavia su un sasso proprio davanti all’ingresso, si dirige verso destra risalendo le basse alture erbose che si addentrano nel piccolo vallone; all’inizio si cammina comodamente su fondo terroso per poi salire su pietre e terriccio con percorso però sempre evidente e segnalato. Ci si dirige verso la parte alta dove si trova una bastionata morenica la cui base si raggiunge deviando a destra ad un bivio (2496 m) con bolli ben evidenti su un sasso e poi si inizia a risalirla, sempre sul lato destro, con numerosi ripidi tornanti che fanno guadagnare subito quota. Quando la pendenza diminuisce si arriva al grande pianoro detritico denominato Plan de la Sabbia dove si prosegue seguendo qualche ometto per poi attraversare a sinistra nel suo punto migliore i vari rigagnoli che scendono dai nevai soprastanti; proseguendo verso il fondo del pianoro si giunge ad un grosso masso (2615 m) dove, seguendo le indicazioni dei bolli verniciati su di esso, si tiene la destra. Continuando diritto si cammina ora su terreno pietroso col sentiero che si alza sino ad attraversare sulla destra un canalino morenico dal quale, spostandosi sempre leggermente sulla destra, si guadagna la sommità della morena dove si incontra un bivio con una traccia che si diparte alla sinistra; ignoratala si raggiunge, poco più avanti a destra, il vicino grosso ometto di pietre (2733 m) che si supera indirizzandosi verso il dosso morenico di fronte. Risalitolo si percorre il largo filo della cresta pianeggiante che, spostandosi a sinistra, passa sopra un laghetto glaciale e ci fa avvicinare alla fiancata di sfasciumi sulla sinistra (destra orografica) del vallone da percorrere alla cui sommità si trova il colle. Qui la progressione diviene un po’ più faticosa sia per il terreno di pietrisco sia per alcuni strappi più ripidi coi quali però si guadagna rapidamente quota avvicinandosi al fronte terminale della morena; nei pressi di questa la pendenza aumenta ancora con la traccia un po’ sdrucciolevole che si alza più direttamente nella parte finale arrivando così all’insellatura del colle (2905 m) dove si trovano le paline. Da queste, volendo avere una visuale più ampia si raggiunge il grande ometto (2917 m) più alto di qualche metro e ben visibile sulla cresta che prosegue a destra e che si raggiunge in qualche minuto.

 

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