Tête des Fra – La Salle (AO)

20 luglio 2009 at 20:51

giancarlo

0

 

tete-des-fra

 

 

Quota 2818
Disl. 1095
Diff. EE
Segnavia 3
Tempo 3h15′

 

Traccia GPS 

Visualizza con Google Earth

Altimetria e dettagli

 

 

Gita lunga ma di grande soddisfazione che si sviluppa in ambienti, nella sua parte più alta sono aperti e molto panoramici. Facile sino all’inizio della risalita al colletto a quota 2595m mentre più oltre richiede un po’ di sicurezza nel camminare su traversi a tratti un po’ ripidi e soprattutto un giusta valutazione, e non solo in eventuale assenza di tracce, del miglior tracciato da seguire sulla dorsale finale che a seconda della presenza di neve fresca, dura e ghiacciata oppure ventata presenta situazioni di diversa progressione. Personalmente penso che nell’ultimo tratto possano eventualmente essere utili i ramponi in caso di neve dura e ghiacciata.

Avvicinamento

Percorrendo la A5 si supera Aosta e si esce al casello di Morgex. Si ritorna indietro verso destra di poco sino ad arrivare a La Salle dove, in corrispondenza di una curva, si svolta a sinistra per entrare nell’abitato. Qui si continua seguendo le indicazioni per Challancin, Morge a cui si giunge dopo qualche chilometro e, prima dell’ultima curva che introduce nel vallone di Planaval, si trova sulla destra un comodo parcheggio dove lasciare l’auto.

Descrizione

Dal parcheggio si sale brevemente per il pendio antistante sino ad incrociare la traccia di una poderale che sale verso destra. La si segue nel bosco per alcuni tornanti, che non presentano eccessive pendenze, passando nelle vicinanze di alcune baite ben ristrutturate e, salendo di quota, si tralasciano sulla destra tre tracce di altrettante stradine sino ad arrivare all’ultimo bivio evidente ad una quota di 2020m circa dove si rimane sempre a sinistra lasciando sulla destra le tracce che si dirigono verso il col de Bard. Si prosegue il cammino verso est nel bosco che si fa sempre più rado e, quando questo termina, si arriva nei pressi delle evidenti baite di Ors damon (2093m); da questo punto si apre davanti a noi la conca che sul suo fondo verso sinistra culmina proprio con la meta della nostra gita. Il paesaggio ora si fa completamente aperto e si vede chiaramente davanti a noi il col Fetita e più a sinistra si cominciano ad intravedere i tetti del Tramail des Ors. Si sale stando un po’ sulla sinistra orografica del vallone e si punta non il col Fetita, da cui nella sua parte finale potrebbe essere soggetto a qualche scarica dalla soprastante punta omonima, ma l’evidente puntina alla sua sinistra. Camminando in leggera salita tra dolci saliscendi si arriva alla base della punta e si inizia a salire con qualche zig-zag su neve via via più ripida ed appena prima di raggiungerne la cima si compie un traverso un po’ esposto verso sinistra per raggiungere l’evidente colletto (2595m) a sinistra della punta. Ora si inizia a seguire fedelmente la dorsale dapprima larga e comoda ma poi con qualche traverso, anche questi un po’ esposti in prossimità degli spuntoni per stare lontani dalle eventuali cornici, si prosegue prendendo come riferimento la ormai vicina “becca” della cima. Al suo avvicinarsi la pendenza aumenta notevolmente e qui bisogna valutare, a seconda delle condizioni del manto nevoso, se sia più conveniente passare in prossimità del filo di cresta o appena più sotto: in questo caso si deve prevedere ancora un traverso un po’ scomodo ed esposto. Arrivati ad un piccolo spuntone roccioso lo si passa sulla destra, si supera una piccola insellatura (attenzione alla cornice) e si arriva in vetta. Qui, nelle giornate limpide, gli aggettivi per descrivere il panorama sono sicuramente sprecati: per 360° si vedono praticamente tutte le più importanti cime vicine e lontane della Valle d’Aosta in uno sterminato tappeto di punte e canaloni che da esse scendono. Per la discesa vale sicuramente la pena passare dal Tramail des Ors e dunque si ritorna al colletto in fondo alla dorsale e da questo si può scendere giù direttamente tagliando a mano a mano verso destra e indirizzandosi a vista verso l’alpeggio; da qui poi si puntano le baite di Ors damon e si ripercorre quindi l’itinerario dell’andata.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *