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Wyssbodehorn – Brig, Vallese (CH)
Quota | 2634 |
Dislivello | 1135 |
Difficoltà | E |
Segnavia | Bolli bianco-rossi |
Tempo | 5h30′ |
Il Wyssbodehorn si trova nel Vallese svizzero e più precisamente nella zona del Passo del Sempione; esso è l’ultima delle numerose vette situate sulla lunghissima cresta che dal Fletschhorn si stacca verso nord passando da cime come il Sengchuppa ed il Boshorn. Il bel percorso ad anello ci fa passare dai verdi pascoli di fondovalle che sembrano cartoline per attraversare poi i selvaggi valloni di Wysse Bode e Rossbode e ritornare percorrendo un tratto dell’antica Stockalperweg: e cioè l’antica mulattiera medievale di comunicazione tra l’Ossola ed il Vallese migliorata ed allargata dal nobile mercante svizzero Stockalper nel XVI sec.. Durante la salita, e con una breve deviazione che vale la pena effettuare, si possono ammirare i belli e solitari laghi di Sirwolte situati tra le morene sottostanti le pendici del Boshorn.Il sentiero è ben tracciato e segnato dai bolli di vernice anche nei tratti di pietraia e, a parte il superamento di un breve e facile tratto con alcuni gradini metallici, non presenta tratti esposti o pericolosi. Il panorama dalla vetta è molto bello sulle vette del comprensorio come il Breithorn, la Punta di Terrarossa ed il Boshorn ma molto suggestiva è anche la vista della vallata che porta al passo del Sempione; durante la discesa si può ammirare l’imponente e spettacolare parete nord del Fletschhorn e della vicina Senggchuppa.
Avvicinamento
Si percorre la A-26 Genova-Gravellona e giunti al suo termine a Gravellona Toce si prosegue sulla superstrada seguendo le indicazioni per il confine di stato; lo si oltrepassa e, continuando per il passo del Sempione, dopo aver superato alcune gallerie paravalanghe si arriva alla località Engiloch che si trova all’uscita della galleria artificiale più lunga. Qui si lascia l’auto nel piazzale adiacente un ristorante sulla destra.
Descrizione
Dal parcheggio si attraversa la strada e, superato il guardrail, ci si incammina verso destra sulla stradina asfaltata che scende verso il boschetto sottostante; attraversatolo si trova una palina alla quale si devia a sinistra per attraversare il torrente su un ponte. La strada prosegue ancora compiendo una curva sulla destra e terminando alle vicine baite; queste si superano proseguendo poi sulla mulattiera che in breve raggiunge l’alpeggio di Chusmatte (1835 m). Ora, su sentiero ben marcato, si sale tra i pascoli incontrando un bivio (1847 m) al quale si prosegue diritto salendo sul pendio tra i rododendri. Attraversato sulla destra un canale erboso si cammina verso un basso promontorio di rocce ed erba che si contorna sulla destra; sopra di esso si perviene ad un ampio pianoro che si attraversa per la sua lunghezza in direzione della bella cascata che si trova sul fondo. Avvicinandosi ad essa ci si sposta leggermente sulla sinistra andando a lambire la pietraia dove si trova un ben visibile ometto (2123 m) dal quale si riprende a salire verso la bastionata rocciosa. Arrivando sotto di essa il sentiero piega a sinistra e, aumentando la pendenza, giunge ad una pietra liscia dove alla destra si supera un breve tratto attrezzato con gradini e cavo metallico; passata una successiva pietra con cavo metallico ci si alza su un pendio di cespugli deviando gradatamente sulla destra verso un piccolo promontorio roccioso. Da questo si arriva in una conca solitaria alla base di vaste pietraie dove, seguendo la traccia, si trova un alto ometto di pietre (2335 m) all’inizio di un pendio detritico. Percorsa la traccia che lo risale si giunge ad bivio segnalato da una palina (2426 m) dove si scende di poco sulla destra tra grosse pietre arrivando così al primo laghetto di Sirwolte (2417 m); da questo si prosegue seguendo i bolli sulla destra risalendo pochi metri per raggiungere in breve il lago superiore (2454 m). Ritornati alla palina si percorre il filo della morena seguendo i bolli sui sassi arrivando ad una punta (ometto) dalla quale si vede sulla destra il terzo laghetto che rimane fuori dal sentiero; proseguendo sulla dorsale si scende ad un’insellatura da dove inizia la ripida salita di un pendio roccioso alla cui sommità ci si sposta leggermente a sinistra arrivando ad un piccolo promontorio con un ometto (2518 m). Ora si vede chiaramente la meta dell’escursione con alla destra il colle da raggiungere. Percorrendo la traccia tra erba e sassi ci si avvicina alla montagna spostandosi poi alla destra per attraversare il pendio di sfasciumi e salire con un ultimo strappo al colle (2611 m); da questo si devia alla sinistra sull’ampia dorsale e, abbandonando temporaneamente il sentiero, si arriva in breve alla panoramica cima.
Ripreso il sentiero si scende alla sinistra percorrendo una lunga cresta erbosa, dalla quale sulla destra si gode di una splendida vista sul versante nord del Fletschorn, sino a quando questo piega alla destra scendendo verso il centro del vallone per raggiungere dalla parte opposta un ampio colle (2324 m); da questo si percorre brevemente la dorsale verso sinistra per proseguire poi la discesa verso un successivo vallone che si attraversa nella parte bassa arrivando ad un poggio erboso (2150 m). Il sentiero scende poi direttamente il pendio giungendo sopra le baite di Rossboden dove è un po’ rovinato per il passaggio del bestiame; raggiunte le belle baite (1956 m) si tiene la sinistra scendendo per una traccia che attraversa un torrente e poco più in basso arriva ad intercettare la poderale. La si percorre per poche decine di metri trovando il sentiero che sulla destra scende nel bosco tagliandone il percorso in più punti; lasciata definitivamente la strada si perde quota su una dorsale boschiva che rapidamente ci porta al villaggio di Egga (1625 m)dove termina temporaneamente il sentiero. Arrivati alla strada si devia per pochi metri alla destra incontrando una palina dalla quale ora si seguono le indicazioni per lo “Stockalperweg”; attraversato il bel villaggio si attraversano i verdi pascoli giungendo ad un bivio in prossimità di un ponticello al quale si svolta a destra per poi proseguire nell’ampio fondovalle. Si supera il villaggio di Maschihus (1649 m) e, sempre con percorso rettilineo, si perviene al vecchio posto di sosta (1719 m), la cui prima costruzione risale al XVI sec. Il percorso ora si stacca un po’ dalla strada risalendo dolcemente altri pascoli dove si superano un paio di baite e, quando ci si riavvicina alla strada, si abbandona il sentiero (1787 m) per salire alla destra verso la stradina asfaltata che ci porta in breve al punto di partenza.
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