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Colle delle Acque Rosse – Cogne (AO)
Quota | 2946 |
Dislivello | 1646 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 13 D |
Tempo | 5h00′ |
Il Colle delle Acque Rosse si trova al confine tra l’omonimo vallone, una diramazione di quello dell’Urtier sopra Cogne, ed il vallone di Campiglia Soana nei territori del Parco Nazionale del Gran Paradiso a cavallo tra il Piemonte e la Valle d’Aosta. La salita dal versante valdostano offre una piacevole camminata dapprima su bei sentieri e, successivamente, sulle tracce di una vecchia mulattiera di caccia che termina a breve distanza dalla meta. Da questo punto l’escursione diventa più impegnativa dovendo risalire terreni morenici su grosse pietre e poi la dorsale sotto il colle su terreno disagevole; il tratto, o i tratti, finali anche se brevi sono ulteriormente faticosi su terreno molto ripido e parecchio franoso: l’itinerario vecchio è solo di qualche metro più lungo rispetto a quello per raggiungere le paline su quello nuovo ma le difficoltà della salita sono identiche. La gita (oltre 27 km di sviluppo totale) è consigliata ad escursionisti allenati che hanno dimestichezza con percorsi su pietraie e terreni ripidi ma che nel contempo apprezzino anche gli ambienti solitari e selvaggi come quelli di rara bellezza che questo vallone sa offrire; essendo poi il percorso interamente nei territori del Parco, gli avvistamenti di fauna alpina sono frequenti soprattutto oltre il bivio che immette nel bellissimo vallone.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, si esce al casello successivo di Aosta ovest prendendo la direzione per Cogne. Risalita la valle e raggiunto il capoluogo si prosegue per la frazione di Lillaz dove, all’ingresso dell’abitato, si trova un comodo parcheggio per lasciare l’auto.
Descrizione
Dal piazzale del parcheggio si prende la strada che parte dal suo fondo sulla sinistra e si prosegue per qualche decina di metri sino ad incontrare alcune paline sulla sinistra che si trovano all’inizio di un sentiero che sale a gradini; imboccato il sentiero ci si alza decisamente oltrepassando alcuni bivi ben indicati dalle paline dopo le quali, sfiorata la strada, ci si dirige verso una bastionata rocciosa che si risale passando da una condotta dell’acqua. Contornata la bastionata si passa davanti ad una cappelletta (1835 m) dalla quale si perde qualche metro di dislivello e si giunge ad un pascolo dove al suo inizio si trova un bivio al quale si tiene la destra per attraversarlo; si passa dunque a distanza davanti alle baite di Goilles superiori e, svoltando leggermente alla sinistra, si percorre un breve tratto in falso piano in discesa per raggiungere la vicina baita di Goilles inferiori (1844 m). Le si passa davanti e ci si avvicina al torrente che si attraversa su un ponte dopo il quale si sale leggermente costeggiando un pendio erboso al termine del quale si attraversa una mulattiera e si prende il sentiero che entra nel bosco (1865 m). Ora la pendenza aumenta un po’ rimontando l bosco con tornanti che si alternano a brevi traversi coi quali ci si sposta verso l’alto e, dopo una serie di strette curve, si supera un breve tratto protetto da un corrimano; risalito ancora un canale erboso si contorna ancora verso destra arrivando ad una breve discesa al termine della quale si trova un bivio segnalato dalle paline (2150 m). Qui si tiene la sinistra e, abbassatisi leggermente, si attraversano due torrenti su altrettanti ponti di legno dopo i quali si sale verso sinistra sul pendio arrivando in breve al casotto del P.N.G.P. di Teppes Longues (2170 m). Compiuti pochi tornanti si passa da un poco marcato colletto erboso e, tenendo la destra, si giunge ad una bassa bastionata rocciosa camminando sul sentiero sorretto da un breve muretto a secco. Dopo di questo si passa un pianetto erboso e, col sentiero che contorna un basso promontorio, si procede a mezzacosta entrando nel vallone dell’Urtier; senza guadagnare eccessiva quota si avanza con percorso pressoché rettilineo sino ad incrociare un bivio segnalato dalle paline sopra un sasso (2363 m) al quale si prende il sentiero che sale alla destra. Compiuto subito un tornante si sale con leggera pendenza percorrendo la fiancata erbosa della montagna in senso inverso a quello sino ad ora salito; il sentiero, passando sotto ad una placconata rocciosa si dirige verso una bassa puntina che si supera alla sinistra. Compiuti un paio di tornanti si aggira poi la cima rocciosa e, attraversata una breve pietraia, si entra nella parte bassa del vallone delle Acque Rosse; rimanendo sulla sinistra (destra idrografica) si passa poco sopra un laghetto indirizzandosi verso una poco marcata depressione oltre la quale, sulla sinistra, si trova un rudere (2492 m). Rimanendo sempre sullo stesso versante ci si alza ancora leggermente di quota passando a considerevole distanza da un successivo lago dalla forma molto allungata avvicinandosi così alla parte superiore del vallone. Giunti ad un bivio segnalato dalle paline (2601 m) si rimane sul sentiero alla destra che si dirige verso il centro del vallone perdendo leggermente quota per raggiungere il torrente; lo si guada avvicinandosi ad un pendio pietroso che si risale dapprima verso sinistra per poi deviare alla destra e, con qualche tornante, avvicinarsi ad una puntina sormontata da un ometto situata alla sinistra di un basso contrafforte di rocce lisce. Passatala alla destra (2742 m) il sentiero diviene prevalentemente pietroso e, vedendo ora il colle però ancora distante, ci si avvicina ad una morena che si trova trasversalmente al nostro senso di marcia. Giunti al termine del sentiero battuto (2782 m) si devia a sinistra verso la base della morena abbassandosi di qualche metro; per risalirla ci sono due itinerari: uno, quello vecchio con una freccia alla destra, ed uno più recente con una freccia alla sinistra di un grosso masso. L’itinerario vecchio, seguendo alcuni ometti, si sposta un po’ verso destra e poi ritorna alla sinistra verso una marcata dorsale morenica che scende dal colle; quello nuovo, invece, rimane più a sinistra e si segue cercando di individuare bene le poche frecce gialle e gli ometti che superano la morena arrivando alla base della stessa dorsale morenica. Giunti comunque alla sommità della morena superando blocchi di tutte le dimensioni si raggiunge un ometto (2805 m) e poi, avanzando quasi in piano e raggiunto un ometto successivo (2808 m), si vede chiaramente la vicina dorsale da raggiungere. La si risale con percorso ripido e disagevole dapprima scendendo leggermente sulla sua destra (freccia gialla in basso) e poi sulla labile traccia appena alla sinistra del suo filo; giunti alla base di uno spuntone roccioso (2910 m) si trova una freccia che indica di salire verso sinistra ma volendo la scelta del percorso, anche qui, si divide in due. Il canale di destra, un po’ più lungo, risale faticosamente il molto ripido pendio su vaghe tracce di terreno molto friabile e franoso raggiungendo un colletto dove si trova il bollo del vecchio itinerario col segnavia n°11 (2961 m) e da questo, con breve discesa si arriva al vicino colle delle Acque Rosse dove si trovano le paline (2946 m). Da queste si perde quota direttamente su terreno molto ripido e franoso rimanendo preferibilmente sulla sinistra scendendo tra pietrisco e massi molto instabili sino a raggiungere di nuovo la base dello spuntone roccioso da cui si riprende la dorsale morenica di salita.
Ma che bello!
Sono andato ieri, o meglio, ho provato a raggiungere il Colle, ma le condizioni erano pessime ed essendo da solo ho desistito. Mi fa specie che il percorso sia classificato come "E" sulle paline a Lillaz.