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Colle Battaglione Aosta – La Salle (AO)
Quota | 2866 |
Dislivello | 1524 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 20 |
Tempo | 3h30′ |
Questa lunga escursione si sviluppa nel grande vallone di Chambave sopra il comune di La Salle; esso è racchiuso da creste rocciose che culminano ad est con la Grande Rochére e ad ovest con l’Aiguille de Chambave. Il primo tratto di sentiero è in comune con quello per il Colle Liconi sino al bivio a quota 1828 mdove si stacca per risalire i dossi erbosi che danno adito all’ampio vallone; l’itinerario non presenta tratti troppo ripidi ma, oltre ad essere lungo, attraversa pascoli e canali pietrosi dove la traccia a volte risulta poco visibile. I bolli gialli, oltre ad essere sbiaditi, non abbondano e, soprattutto oltre Gran Plan, bisogna quindi seguire i vari ometti; le precauzioni che si devono prendere sono quelle di non effettuare l’escursione in periodo di disgelo o subito dopo piogge abbondanti per evitare problemi nell’attraversamento dei canali ed anche di non affrontarla con nebbia o nuvole basse per la difficoltà di orientamento nei tratti poco marcati. Dal colle appare improvviso uno splendido panorama sull’intera catena del Bianco che parte dall’Aiguille des Glaciers ed arriva sino al Mont Dolent mentre, verso sud, si scorgono lontani la Grivola ed il gruppo del Gran Paradiso; molto suggestivi sono anche gli impervi versanti rocciosi dell’Aiguille de Chambave e della Grande Rochére.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta, si supera la barriera di Aosta est e si esce allo svincolo di Morgex; qui si prende la direzione per Aosta giungendo alla rotatoria di La Salle. Si sale nel paese seguendo le indicazioni per Morge e Planaval e superata la frazione di Morge si compie un tornante subito dopo il quale si trova una fontana sulla sinistra ed un parcheggio sulla destra dove si lascia l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio si imbocca la stradina in salita col divieto di transito arrivando subito ad una baita dalla quale, seguendo le indicazioni delle paline in legno, si devia sulla destra scendendo sulla mulattiera nel fitto bosco; qui si ignora un sentiero che devia sulla sinistra (1650 m) e si arriva più in basso ad attraversare il torrente Grand Eau su un ponte dal quale, proseguendo sull’opposto versante, si sale leggermente giungendo in uno spazio più aperto dove si trova la bella baita di Piginére (1629 m). Oltrepassatala si rientra nel bosco salendo col sentiero che va ad incrociarne un altro proveniente da destra (1659 m) e, proseguendo diritto, si guadagna quota aggirando un ripido costone della montagna dopo di che si percorre qualche saliscendi ancora per poi risalire il bosco con qualche tornante. Quando questi terminano si percorre in traverso la fiancata della montagna sino a trovare su un tronco alla destra un pannello di legno che segnala il bivio per la nostra meta. Dopo aver camminato ancora per qualche minuto si trova sulla destra il bivio, poco visibile, segnalato da due piccoli ometti e da una freccia sbiadita su un sasso (1828 m). Lasciato alla sinistra il sentiero per Liconi ci si alza sulla piccola traccia che guadagna quota con alcuni tornanti per poi traversare sulla fiancata arrivando ai dossi antistanti. Si risale quello più marcato lasciando alla sinistra una traccia che attraversa un canale erboso (1980 m) dopo la quale, quando la pendenza diminuisce, si giunge ad un ampio pianoro. Qui il sentiero si perde un po’ nell’erba ma,spostandosi gradatamente verso il centro, si punta al ben visibile alpeggio di Gran Plan che si trova sul fondo sotto altri dossi erbosi. Attraversato qualche rigagnolo lo si raggiunge 2175 m) e dalla baita superiore si risale il canale alle sue spalle che è percorso da una tubazione per l’acqua; guadagnata la sommità del gradino erboso si mette piede sulla parte superiore dell’itinerario dove, dopo un tratto su erba, ci si avvicina ad un primo largo canale pietroso che si attraversa rimanendo verso il centro del vallone poco sopra il torrente di fondovalle. Seguendo la traccia saltuaria e gli ometti si prosegue sempre nella stessa posizione centrale senza guadagnare eccessivamente quota attraversando numerosi altri canali di varie dimensioni sia erbosi che di pietre; avvicinandosi al fondo ci si sposta leggermente sulla destra (sinistra idrografica) verso una ben visibile morena che si raggiunge dopo aver superato una serie di larghi canali pietrosi. La si risale dapprima sul fianco destro per poi rimontarla più direttamente e successivamente, spostandosi alla sinistra, si costeggia in falso piano un largo canale; compiendo un tornante si passa da un rudere (2621 m) dopo il quale si attraversa una zona brulla di massi erratici col sentiero che si riavvicina al canale. Giunti ad una quota di 2679 m si attraversa il largo canale nei pressi di un grosso masso isolato e successivamente, percorsi alcuni tornanti, si traversa alla destra tagliando la fiancata dove si alternano tratti erbosi a piccole frane; superatane una un po’ più larga con percorso esposto il sentiero percorre poi l’ultimo tratto su erba e piccole zolle e con stretti tornanti giunge così alla panoramica insellatura.
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