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Lago di Andromia – Crevoladossola (VB)
Quota | 1937 |
Dislivello | 1497 |
Difficoltà | E |
Segnavia | A 07, bolli bianco-rossi |
Tempo | 4h00′ |
Il Lago di Andromia si trova alla testata di una valle secondaria dell’Ossola che, dal fondovalle di Crevoladossola, si alza in direzione sud-est terminando in una bella conca a cui fanno da corona la Cima Lariè, il Monte Rondo ed il Pizzo Albiona. Il lungo sentiero (oltre 20 km di sviluppo totali) è per buona parte nel bosco e col fondo prevalentemente ricoperto dal fogliame dove in brevi tratti si perde un po’ ma comunque ben intuibile e segnato dai bolli di vernice bianco-rossi; esso, nella parte iniziale del ripido bosco, taglia i numerosi tornanti della strada consortile anche se all’inizio se ne deve percorrere qualche centinaio di metri per poi, volendo, abbandonarla sino quasi alla meta all’Alpe Andromia. La pendenza è sostenuta dall’inizio sino all’Alpe di Fuori dove diventa meno faticosa ed i panorami si allargano rendendo la camminata più piacevole; nella parte alta dell’itinerario si attraversano baite ed alpeggi molto belli e ben tenuti che offrono veramente belle visuali sulle vicine prealpi ossolane. L’escursione, che come difficoltà adatta a tutti, è consigliata nel periodo autunnale dove i colori della stagione la rendono pittoresca ma, viste le quote, è valida anche come gita di inizio stagione nel qual caso col dislivello da affrontare risulta senz’altro un ottimo allenamento.
Avvicinamento
Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce sino al suo termine di Gravellona da dove si continua sulla superstrada oltrepassando Domodossola ed uscendo allo svincolo di Crevoladossola. Giunti nell’abitato lo si attraversa in direzione di Domodossola sino al semaforo sulla strada principale dal quale si devia alla destra; percorrendola si trovano quasi subito a destra le indicazioni per Bosco-Canei e, raggiunta quest’ultima frazione, si trova un piccolo parcheggio dove termina la strada.
Descrizione
Alle spalle del piccolo parcheggio inizia il sentiero che costeggia il muro di una casa alzandosi alla sinistra di un ruscello; entrati nel bosco di faggi e noccioli si prosegue passando accanto ad una presa per l’acqua poco sopra la quale si arriva allo slargo di un tornante (578 m) dove, ignorando i sentieri che si dipartono alla sinistra, si prosegue sulla strada. Si passano subito le baite di Rolò dove si trovano le paline indicative del percorso; si sale quindi per la strada consortile compiendo numerosi stretti tornanti che fanno guadagnare rapidamente quota giungendo ad un’opera idrica in cemento. A pochi passi da questa si trova sulla destra l’alpeggio di Onzo (824 m) da cui si ha un bello scorcio sul Pizzo Diei ed il Cistella; lasciatolo alla destra si compie ancora una curva e si trova la ripresa del sentiero situato qualche metro prima di una sbarra metallica (845 m). Passate le paline si sale dunque sul tracciato in parte gradinato con pietre che arriva a tagliare la strada poco prima di una grande baita che non si deve raggiungere ma proseguire per il sentiero che si trova di fronte. Ora il percorso si snoda in un bel bosco dove la pendenza diminuisce temporaneamente passando alla sinistra di due baite isolate (1056 m). Dopo averle superate si piega a sinistra con la pendenza che aumenta un po’, si passa davanti ad una piccola croce metallica con una lapide arrivando ad incrociare di nuovo la strada; ripreso il sentiero si sale ora un tratto un po’ ripido prestando attenzione ai bolli segnavia sui ronchi che ci portano, più sopra, ancora sulla strada. Percorsala per pochi metri si risale col sentiero che si alza sulla destra con percorso quasi parallelo ad essa passando per un altro tratto di bosco dove, anche qui, si seguono i bolli di vernice sugli alberi. Usciti dalla vegetazione si giunge all’ampio pascolo dove si trova l’Alpe di Fuori (1507 m) con le numerose baite disseminate sui panoramici dossi; passati nel pascolo antistante le baite si raggiunge quella più in alto sulla destra dove su trova una fontana dalla quale si raggiunge un vicino rudere. Lasciatolo sulla destra ci si alza di nuovo nel bosco percorrendo una poco marcata dorsale sulla quale si rimane alla sinistra; con itinerario pressoché rettilineo si arriva nuovamente fuori dal bosco all’inizio di un poco inclinato pendio erboso sopra il quale, sulla destra, si trovano le baite dell’Alpe di Dentro (1705 m). Si superano le prime baite e si raggiungono le due più in alto dalle quali si svolta a destra per raggiungere le vicine paline situate ad un bivio del sentiero (1769 m); da queste si costeggia un muretto a secco dal quale si devia a destra sulla traccia che si alza in corrispondenza di un bollo di vernice su un tronco. Si prosegue con pendenza moderata tra le rade piante e alcuni bassi cespugli sino ad uno slargo con alcuni tavoli e panche da cui conviene portarsi sull’adiacente strada sterrata alla destra e continuare su di essa ad inoltrarsi nel vallone. Giunti ad un piccolo torrente lo si guada e si risale sulla mulattiera di fronte giungendo subito al pianoro dove si trova l’Alpe di Andromia (1887 m); giunti alle paline si devia a destra passando tra le baite e, dopo l’ultima, si devia alla sinistra tagliando il pendio in leggera salita per aggirare il dosso dal quale, diminuendo la pendenza, si tiene la destra indirizzandosi verso una cappelletta. Alla sinistra di questa si trovano le paline (1948 m) dalle quali si scende verso destra per raggiungere le sponde del Lago di Andromia; proseguendo verso la destra si arriva all’estuario di esso (1933 m) dove, rimanendo per poco alla destra del piccolo corso d’acqua, si giunge alla sommità del pendio che, sceso verso destra, riporta all’Alpe di Andromia.
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