La Cialma – Locana (TO)

1 febbraio 2015 at 16:59

giancarlo

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Quota 2206
Dislivello 807
Difficoltà MS
Tempo 2h00′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

La Cialma è una salita classica e molto frequentata dove la traccia è quasi sempre presente e le difficoltà sono alla portata di tutti gli escursionisti. L’itinerario si svolge dapprima seguendo la pista di sci e, oltre gli impianti, su una larga dorsale che con pendenza altalenante ma mai eccessiva  raggiunge la panoramica vetta. Il panorama, appunto, è eccezionale nelle giornate limpide offrendo verso nord  una spettacolare vista del versante meridionale del gruppo del Gran Paradiso con le sue vette satelliti; verso sud poi si può vedere sia la lontana pianura che le belle prealpi che ci separano da essa. L’escursione, non presentando come detto eccessive pendenze, può essere effettuata anche dopo recenti nevicate non abbondanti valutando bene però il tratto del pendio finale.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Ivrea prendendo la direzione per Ceresole Reale; superato il comune di Pont Canavese si arriva a Locana dove, in corrispondenza del piazzale dell’ufficio turistico, si svolta a sinistra per attraversare il torrente Orco. Dopo il ponte si tiene la destra e si seguono le indicazioni per la borgata Montigli e gli impianti di Carello il cui piazzale dove lasciare l’auto si raggiunge dopo alcuni chilometri.

Descrizione

Dal parcheggio si percorre la stradina che conduce alla partenza degli impianti e, lasciandoli sulla sinistra, si inizia a salire tenendosi ai bordi della larga pista. Compiendo qualche breve tornante nei tratti più ripidi, si supera il boschetto di larici e, passando poco distanti indifferentemente alla sinistra o alla destra di una baita in pietra, si raggiunge in breve l’arrivo dello skilift. Superatolo, si aggira un piccolo dosso con affioramenti rocciosi dopo il quale, rimanendo alla destra di altre baite, si piega leggermente sulla destra dirigendosi con un diagonale verso un grosso ometto di pietre (1840 m). Ora la pendenza diminuisce leggermente e si percorre qualche ondulazione di una comoda dorsale sino ad arrivare ad un vecchio rudere (1921 m); proseguendo sulla dorsale questa si restringe leggermente senza opporre alcuna difficoltà di passaggio. Seguendo le tracce quasi sempre presenti ci si avvicina al pendio finale un po’ più ripido che si risale per raggiungere in breve l’omino di vetta.

 

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