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Uja di Ingria – Sparone (TO)
Quota | 1923 |
Dislivello | 972 (1163 con salita alla Cima Loit) |
Difficoltà | EE |
Segnavia | Bolli rossi, bianco-rossi |
Tempo | 2h15′ |
L’Uja di Ingria si trova tra la Punta Arbella e la Cima Loit sulla dorsale che separa la bassa Val Soana dai valloni sopra Sparone. E’ una punta erbosa ben pronunciata che si raggiunge col sentiero che percorre la sua cresta occidentale; il tracciato presenta un paio di punti ripidi ed un breve tratto erbosoesposto e scivoloso che può diventare pericoloso se si trova bagnato o con neve. La salita a questa cima può tranquillamente essere abbinata alla vicina Cima Loit che presenta difficoltà escursionistiche inferiori.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Ivrea dove si seguono le indicazioni per Ceresole Reale; dopo il comune di Pont Canavese si prende la strada che sale a Ribordone sulla quale si devia a destra verso la frazione di Vasario. Passati sotto la chiesa si lascia l’auto un centinaio di metri più avanti in uno slargo erboso sulla destra prima di un ponte.
Descrizione
Dallo slargo si percorre per pochi metri la strada, senza attraversare il ponte, trovando subito sulla destra la cappelletta di Vintaina dalla quale parte un sentiero; imboccatolo ci si addentra nel bosco attraversando subito il torrente alla sinistra e, dopo una breve risalita, si raggiunge un’altra c un ampio canale erboso lo si risale sulla fiancata destra giungendo ad un bivio con un altro sentiero che prosegue a sinistra (1581 m); ignoratolo si rimane sempre sulla fiancata destra e si sale seguendo qualche sbiadito bollo rosso ed alcuni ometti che ci conducono ad una spalla erbosa dove appelletta in corrispondenza di un bivio col sentiero che, provenendo da sinistra, arriva dalle ultime case del borgo. A questo bivio ci si può arrivare anche proseguendo sulla strada asfaltata, superando un lavatoio, salendo sino alla casa bianca più in alto dalla quale si cammina alla destra per entrare nel bosco ed arrivare così alla cappelletta in prossimità di esso. Da qui si prosegue sul sentiero compreso tra muretti a secco che con poca pendenza avanza nel fitto bosco per transitare da una terza cappelletta; superatala si passa nei pressi di un rudere (1105 m); in breve ci avvicina al torrente per guadarlo (1160 m) passando così sulla sinistra orografica della stretta valle. Con percorso diretto si arriva nei pressi di ciò che resta delle miniere delle Bumbe (1306 m) oltre le quali, quando la valle si restringe ulteriormente, si guada nuovamente il torrentello (1344 m). Qui il sentiero si sposta decisamente verso sinistra uscendo definitivamente dalla vegetazione e compie un breve traverso, esposto ma protetto da cavi metallici, che taglia una bastionata rocciosa. Entrati poi in si trova l’alpe Molinetto (1665 m). Dalla vasca dell’acqua (bolli rossi) si prosegue alla destra di essa trovando subito un primo ometto che indica la direzione sul pendio erboso dove il sentiero diventa a tratti poco visibile; seguendo però i successivi ometti si prosegue sulla destra scorgendo, poco sopra, un pino isolato che bisogna raggiungere. Compiuto un breve spostamento a sinistra si arriva ad un rudere isolato nei pressi di una pozza d’acqua (1773 m) al quale, anche qui rimanendo sulla destra, si sale sul sentiero indicati dagli ometti per giungere in breve alla vicina baita nei pressi del pino isolato (1800 m). Proseguendo dietro di essa si raggiungono subito le paline che indicano di tenere il sentiero alla destra per raggiungere in breve la dorsale erbosa (1838 m)dove, sulla destra, prosegue la tracia; questa arriva ad un primo risalto erboso che si supera con un breve tratto ripido e poi prosegue sino ad un piccolo intaglio. Superato quest’ultimo si giunge alla base di uno spuntone roccioso che si aggira sulla sinistra; lo si contorna con un traverso su erba scivolosa (attenzione se bagnato) passando tra bassi cespugli sopra i quali si ritorna in cresta con un altro tratto ripido. Percorse poche decine di metri si arriva alla base del torrione sommitale che si risale sulle piccole balze rocciose leggermente sulla sinistra per tracce molto ripide su zolle erbose (anche qui attenzione se bagnato); passato questo breve ed esposto tratto si raggiunge la vetta situata ormai a pochi metri.
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