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Pointes Lachenal, via normale alle tre punte – Chamonix (F)
Quota | 3671 |
Dislivello | 651 |
Difficoltà | F+ |
Questa frequentata e facile salita, breve ma che si svolge immersi in un ambiente spettacolare, è una classica dell’alpinismo “in giornata” ed è sia un’ottima alternativa in caso di cattive condizioni delle altre salite del comprensorio sia una buona propedeutica per chi vuole muovere i primi “passi” su questi terreni. I pendii di salita non sono lunghi e variano naturalmente a seconda delle condizioni ma di norma sempre ben tracciati; le pendenze sono al massimo, e solo per un breve tratto verso la punta est, intorno ai 50°, altrimenti rimangono sui 40°. Vista la brevità della gita il consiglio è quello di salirle tutte e tre, anche se i panorami non cambiano di molto, e non limitarsi solo alla più elevata. I panorami sono come detto veramente spettacolari sui ghiacciai circostanti e sulle più famose cime che hanno fatto la storia dell’alpinismo; l’unica pecca, se così si può dire, è che ci è occlusa la vista del Monte Bianco.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est si prosegue in direzione del tunnel del Monte Bianco; lo si oltrepassa e, raggiunta Chamonix, si può lasciare l’auto nel parcheggio Grepon dal quale percorrendo un sottopasso si arriva alla stazione di partenza della funivia dell’Aiguille du Midi.
Descrizione
Dal tunnel che porta all’esterno della stazione dell’Aiguille du Midi si scende per la cresta nevosa dapprima un po’ ripida e poi, verso il colle sottostante, meno pendente. Seguendo le quasi sempre tracce presenti si scende ancora verso destra per raggiungere la conca glaciale sotto la sua parete est. Superato anche il pendio che, sulla destra, conduce al rifugio des Cosmiques si cammina in leggera discesa verso il Mont Blanc du Tacul; abbandonata la traccia che sale verso di esso si piega sulla sinistra passando a distanza dal suo grande triangolo roccioso indirizzandosi verso le tre punte da salire. Si passa sotto le punte e si sale il pendio (45°) alla sinistra per raggiungere la calotta nevosa della punta est (3626 m) dalla quale si segue la facile cresta verso destra arrivando, dopo aver perso qualche metro di dislivello, sotto le rocce della punta centrale; si salgono ora le facili roccette (II) su terreno misto per una ventina di metri arrivando così sulla punta est (3633 m). Ridiscese queste ultime, si percorre a ritroso il percorso scendendo sino alla base del pendio dal quale si ripercorro ancora per un breve tratto le tracce di avvicinamento e, scegliendo il punto migliore, si traversa a sinistra passando sotto la punta occidentale. Giunti anche qui alla base del pendio lo si sale (35/40°) arrivando sul tratto terminale della cresta che si percorre per pochi metri a sinistra toccando così la punta ovest (3671 m), la più elevata delle tre.
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