Punta del Vallone – Ribordone (TO)

20 giugno 2015 at 21:33

giancarlo

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Quota 2438
Dislivello 1131
Difficoltà EE
Segnavia GTA, AVC, bolli bianco-rosso
Tempo 2h30′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

L’escursione si svolge nei territori confinali piemontesi del Parco Nazionale del Gran Paradiso verso una delle cime che fanno da spartiacque sulla cresta che separa i valloni di Forzo da quello di Ribordone. La Punta del Vallone si trova appunto sulla lunga dorsale che, scendendo dalle più lontane Uje di Ciardonney e Punta Gialin, giunge alla Punta Arbella sopra Pont Canavese. Il sentiero, segnato come Grande Traversata delle Alpi (GTA) e Alta via Canavesana (AVC) parte dal bel Santuario di Prascondù e risale un bellissimo e selvaggio vallone con un tracciato però sempre ben visibile e segnato dai bolli di vernice sino al Colle Crest; da qui si trova una labile traccia, che a volte si perde un po’ tra le zolle di erba olina, e che percorre la dorsale sud con alcuni tratti faticosi su ripidi pendii alternati, nella parte alta, a tratti misti con erba e pietre. Il panorama dalla cima è molto bello sui vicini valloni di Forzo, con l’inconfondibile sagoma della Torre Lavina, e di Soana; dal versante opposto, invece, verso la Valle di Locana con la catena che la separa dalle Valli di Lanzo.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Ivrea seguendo le indicazioni per Castellamonte e Cuorgnè; superato questo comune si continua in direzione di Ceresole Reale e giunti a Sparone si devia sulla destra verso Ribordone. Risalita l’omonima valle si oltrepassa il capoluogo di qualche chilometro seguendo le indicazioni per il Santuario di Prascondù dove si lascia l’auto.

Descrizione

Dal posteggio si passa davanti al santuario sulla sterrata dove, al suo inizio, si trova un cartello di divieto di transito; la si segue per un paio di svolte per abbandonarla quando questa devia alla destra per salire verso una cappella. Si entra quindi nel bosco col sentiero che subito, deviando a sinistra, ci porta al guado del Rio Roc; dopo averlo attraversato si esce dalla vegetazione risalendo un breve pendio sopra il quale si devia alla destra passando al limitare di un pascolo. Ignorata una traccia che di stacca alla destra (1436 m), il sentiero compie una decisa svolta a sinistra per raggiungere con un paio di stretti tornanti i ruderi dell’Alpe Barlan (1480 m). Questi si superano di pochi metri arrivando ad una dorsale erbosa che si percorre verso destra in direzione di un cocuzzolo boschivo; raggiuntolo lo si attraversa passando tra le betulle per uscire dalla parte opposta dove ci si avvicina ad un evidente promontorio roccioso. Giunti alla sua base, il sentiero ne taglia il pendio alla sinistra giungendo ad una selletta (1790 m) dalla quale, sempre tenendo la sinistra, si continua passando da una boschina di cespugli. Superato anche questo tratto di bassa vegetazione, si arriva in vista dell’Alpe Roc situata su un piccolo promontorio che si raggiunge da sinistra arrivando alle paline nei pressi della fontana (1814 m). Da questa si prende l’evidente sentiero che parte alla sinistra e risale con alcune svolte il pendio soprastante per poi tagliarlo diagonalmente giungendo, dopo essersi spostati ancora a sinistra, sotto la verticale del colle. Giunti all’insellatura (2048 m) si abbandona il sentiero principale per deviare a sinistra ed imboccare una traccia che sale verso una vicina puntina erbosa; scesi verso il successivo colletto (2047 m) si passano senza difficoltà le altre due puntine successive sempre sul filo di cresta. Sopra l’ultima di queste si vede distintamente un grosso ometto di pietre che si raggiunge (2182 m) proseguendo, sulla traccia un po’ più labile e con pendenza più accentuata, in direzione di un affioramento roccioso. In questo punto la traccia si perde un poco ma, aggirandolo alla sinistra, si vede subito un ometto che ci indica la direzione; ora si risale faticosamente un erto pendio di zolle erbose e pietre riprendendo più sopra la dorsale dove la pendenza spiana leggermente. Proseguendo tra vaghe tracce e qualche ometto si arriva ad una piccola pietraia che si lambisce alla sinistra ritornando nuovamente sulla cresta con un breve strappo a destra. Camminando tra zolle erbose e qualche pietra la si percorre per un breve tratto giungendo così alla croce metallica situata di poco sotto la vetta.

 

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