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Colma di Mombarone – Graglia (BI)
Quota | 2369 |
Dislivello | 1352 |
Difficoltà | E |
Segnavia | B7, bolli bianco-rosso,bolli giallo rosso |
Tempo | 3h30′ |
La Colma di Mombarone si trova nelle zone più occidentali del biellese che confinano col Canavese e fa da spartiacque proprio tra quei territori; è un possente massiccio ben visibile sia da chi si avvicina da Biella che da chi, guardando oltre “La Serra” di Ivrea, percorre l’autostrada A-5 prima di entrare nel territorio valdostano. L’escursione è molto frequentata dai numerosi sentieri che ne raggiungono la cima; questa è sormontata da un monumento-cappella con un’enorme statua del redentore che domina le valli circostanti. Il sentiero, molto segnato dai bolli di vernice e con il percorso sempre ben visibile, si alza dapprima per prati e pascoli e poi percorre una panoramica dorsale che, passando dall’omonimo rifugio, arriva alla panoramica vetta. I panorami, a volte preclusi delle nuvole spesso presenti in queste zone, sono molto belli ed estesi; essi comprendono, oltre a quelli sulla pianura e le prealpi biellesi, viste spettacolari sul gruppo del Monte Rosa e sulle innumerevoli vette e valli valdostane.
Avvicinamento
Si percorre la A-4 Torino-Milano e si esce al casello di Carisio prendendo la direzione per Biella. Giunti alla periferia del capoluogo si imbocca ad una rotatoria la tangenziale in direzione di Ivrea; giunti alla rotatoria al suo termine si devia alla destra seguendo le indicazioni per Occhieppo Sup. e Graglia. Prima di entrare in Graglia si devia a destra per l’omonimo santuario e, superatolo, si prosegue sino ad un bivio in regione Bossola. Qui si prende la strada di destra, il Tracciolino, che si percorre sino al Colle S. Carlo dove, in un comodo slargo accanto ad una fontana, si lascia l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio ci si avvicina alla strada che inizia di fronte ad esso e si imbocca il sentiero che parte proprio a pochi metri sulla destra di essa dove si trovano anche le paline dei sentieri. Dopo una breve salita su un prato si arriva di nuovo alla strada che si attraversa per proseguire tra l’erba alta incrociando subito una mulattiera che si taglia per dirigersi verso un boschetto di betulle. Attraversatolo si incrocia di nuovo la sterrata che si percorre per un breve tratto trovando poi sulla sinistra la palina che indica la continuazione del sentiero (1100 m). Dopo un breve percorso nel rado bosco si giunge di nuovo alla sterrata che, anche qui percorse poche decine di metri, si abbandona definitivamente ad un bivio segnalato dalle paline (1166 m); ora si prosegue sulla breve dorsale per poi spostarsi sul lato sinistro di essa e fare un breve traverso attraversando un tappeto di felci ed arrivando ad un bivio (1172 m) ignorando il sentiero che si stacca sulla destra. Si prosegue ancora nel rado bosco di faggi e betulle ignorando una poco visibile traccia (1198 m) e, poco dopo, un sentiero che si stacca verso sinistra (1231 m); usciti temporaneamente dalla vegetazione ci si dirige verso un promontorio roccioso che si aggira alla sinistra per risalire poi un erto pendio che termina ad una spalla erbosa (1483 m) dalla quale si vede già la nostra meta. Da questo punto si tiene la sinistra camminando verso un pendio che conduce verso la dorsale sopra la quale si trova l’alpe Amburnero di sopra (1533 m); dietro la baita si trovano le paline che ci indicano di salire alla destra con pendenza sostenuta verso la soprastante dorsale (1677 m) che si percorre verso destra. Avvicinatisi ad un promontorio roccioso si tiene la sinistra per contornarlo col sentiero che, superato un breve ma ripido canalino, ci riporta sulla cresta; la si percorre ignorando un sentiero che scende alla sinistra (1722 m) ed avvicinandosi alla calotta erbosa del Bric Paglie. lo si sale dalla sinistra e, dopo aver superato un breve e ripido saltino di rocce, si percorre l’erta erbosa che conduce ad un primo ometto dal quale, percorse qualche decina di metri, si raggiunge quello più grande della cima (1860 m). Da qui inizia un tratto riposante con lievi pendenze sulla dorsale dove si supera un bivio con un sentiero che scende alla sinistra (1874 m) e successivamente, dopo aver contornato sulla destra una puntina erbosa, si raggiunge una successiva puntina alla quale si passa sulla destra dell’ometto (1892 m). Dopo aver contornato sulla sinistra una vicina gobba erbosa, si attraversa un’ampia insellatura (2070 m) dopo la quale si rimonta un ripido costone con il sentiero che poi attraversa una zona di sassi ed erba. Superata anche una piccola pietraia si perde qualche metro di dislivello per risalire subito sulla dorsale di fianco che, dopo aver ignorato una traccia che prosegue alla destra, si continua traversando su modesta pendenza una ripida fiancata ricoperta di rododendri. Dopo un breve strappo la pendenza spiana leggermente arrivando in vista del Rifugio Mombarone (2314 m) che si aggira alla sinistra per risalire con un ultimo ripido tratto verso la vicina vetta che in breve si raggiunge.
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