Punta Jean Vert – Cogne (AO)

12 luglio 2015 at 08:32

giancarlo

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Quota 3110
Dislivello 1515
Difficoltà EE
Segnavia 8b, 102, s.n.
Tempo 4h30′

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

La Punta Jean Vert si trova nella parte mediana della cresta che dal Colle St. Marcel si alza verso sud-est sino alla Punta Tersiva; questa cresta separa l’alto vallone del Grauson, ad ovest, da quello più esteso di St. Marcel, a est. Per raggiungere questa cima bisogna prima salire alle Punte Laval, aggiungendo così altri due “3000″ all’escursione, ed in seguito, percorrendo la panoramica cresta di fine detrito, giungere alla base del ripido versante di sfasciumi da rimontare. Non vi sono grosse difficoltà tecniche ma bisogna solo prestare un po’ di attenzione nel percorrere la cresta di terreno un po’ sdrucciolevole a poi la faticosa salita dell’erto pendio finale di rocce rotte. La lunghezza (oltre 22 km) ed il ragguardevole dislivello la rendono poco frequentata anche se solo per lo spettacolare panorama a 360°, senza considerare l’ambiente attraversato, si viene ripagati dalla notevole fatica; nelle giornate terse infatti si vedono quasi tutti i “4000″ di confine senza però tralasciare il vicino gruppo del Gran Paradiso, della Grivola, della Torre Lavina e della altre stupende vette del comprensorio.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superato la barriera di Aosta est si esce a quello successivo di Aosta ovest prendendo la direzione per Cogne; alla rotatoria all’ingresso dell’abitato si devia a sinistra e così anche alla successiva seguendo l’indicazione per Gimillan. Giunti alla frazione si supera la fontana e si devia sulla destra sulla strada che costeggia un pascolo da una parte e le case dall’altra dove si trovano le paline delle escursioni della zona lasciando l’auto negli slarghi adiacenti.

Descrizione

Dalle paline si sale per il pascolo con il sentiero che, compiuti un paio di tornanti, raggiunge un bivio segnalato da altre paline al quale si devia sulla sinistra; raggiunta poco sopra una poderale la si costeggia sino al bivio con la palina indicante il vallone del Grauson (1862 m). Passati accanto ad un piccolo rudere (1893 m) si prosegue a mezzacosta superando un bivio nei pressi di una cappelletta (1902 m) ed uno successivo al quale si tiene la destra (1919 m). Poco oltre, ignorato un altro sentiero che si stacca sulla sinistra (1914 m) si perde un po’ di dislivello scendendo verso il torrente che si oltrepassa su di un ponte in legno incontrando un altro bivio (1902 m) nei pressi dell’alpeggio di Ecloseur al quale si devia a sinistra; il sentiero ora sale dolcemente traversando i pascoli del basso vallone del Grauson arrivando verso il fondo dove, dopo aver ignorato ancora un paio di  sentieri che scendono sulla sinistra, si rimontano alcune balze rocciose alla destra della baita isolata di Pila. Dopo aver contornato il promontorio ci si addentra in un restringimento della valle dopo di che si risale un breve pendio erboso sulla destra sopra il quale si piega a sinistra attraversando a mezzacosta un rado bosco di conifere; superatolo si sale verso un dosso con un crocefisso appena dopo il quale si rimane alla sinistra ad un bivio (2285 m) e, dopo una leggera discesa, ci si avvicina alle baite di Grauson inferiore (2275) situate in un ampio pascolo. Senza raggiungerle si rimane alla destra del torrente affiancandone il percorso per poi attraversarlo su un ponticello per risalire un corta gola erbosa sopra la quale si arriva ad un bivio segnalato dalle paline (2392 m). Lasciato il sentiero che si dirama a destra si prosegue salendo un dosso dove il sentiero passa poco distante da una baita isolata; camminando in leggera pendenza si attraversa poi un pendio erboso dove si trovano le baite di Grauson superiore (2536 m). Da queste si prende il sentiero per il Colle di St. Marcel che si dirama alla destra aggirando un piccolo promontorio; raggiunta una piccola conca dove si trova un laghetto (2640 m) si rimane alla sinistra di esso andando verso una bassa dorsale erbosa che si percorre giungendo così in pochi minuti nei pressi del bel lago Coronas (2697 m). Attraversata una bassa calotta erbosa dove il sentiero si perde per qualche metro, si passa l’estuario del lago riprendendo il sentiero che entra in una valletta alla cui sinistra vi sono alcune rocce rotte. Continuando diritto ad un bivio con un sentiero che si diparte a sinistra (2755 m), si inizia la risalita dei bassi dossi dell’ampio pendio alla cui sommità si raggiunge il Colle di St. Marcel (2906 m). Dalla panoramica insellatura si devia a destra aggirando sulla sinistra un affioramento roccioso percorrendo poi una larga e corta dorsale; giunti quasi subito nei pressi di un corto pendio canale sulla destra (ometti), lo si risale arrivando ad un colletto dal quale, tenendo la destra, si attraversa un breve tratto pianeggiante con rocce rotte. Saliti poi sulla destra si arriva subito ad un’altra dorsale dalla quale, seguendo la traccia e gli ometti, si giunge alla base di un corto ma abbastanza ripido pendio di rocce rotte; al di sopra di questo si arriva sulla cresta che, deviando a sinistra, si segue senza percorso obbligato giungendo in poco tempo alla prima delle Punte Laval (3083 m). Sempre seguendo la facile cresta si perdono pochi metri per risalire alla vicina Punta Laval sud (3094 m). Si scende senza difficoltà dalla parte opposta su terreno un po’ friabile sino ad una larga insellatura oltre la quale, rimanendo poco alla destra del filo, si continua in traverso passando al di sotto di una puntina; superata quest’ultima, e rimanendo sempre alla destra del filo di cresta, si raggiunge la base dell’ampio pendio di rocce rotte. Lo si inizia a risalire direttamente per poi, dopo una ventina di metri, spostarsi leggermente sulla destra. Qui bisogna cercare una molto labile traccia che, con qualche ripido tornante su terriccio scivoloso,si alza sulla fiancata; se non si individua la traccia si può anche salire a vista puntando in entrambi i casi al paletto col cartello della riserva di caccia che si trova a metà pendio. Da questo si sale ancora direttamente un breve tratto faticoso spostandosi poi sulla destra per mettere piede sulla parte alta della dorsale dove la pendenza spiana del tutto; ora non resta che percorrere gli ultimi metri quasi pianeggianti per raggiungere il panoramico ometto situato sulla vetta.

 

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