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Rothorn – Gressoney L.T. (AO)
Quota | 3155 |
Dislivello | 1594 |
Difficoltà | EE/F |
Segnavia | 10, s.n. |
Tempo | 4h15′ |
Il Rothorn si trova sulla cresta che dalla Testa Grigia svende a nord verso il Passo del Rothorn separando l’alta Valle di Gressoney da quella di Ayas. Per arrivare nei pressi del pendio finale si percorre il panoramico sentiero del Piccolo Rothorn staccandosi poi dal quale si seguono alcuni ometti e tracce di passaggio; giunti a qualche decina di metri di dislivello dalla vetta si trova la parte rocciosa che presenta un breve tratto di arrampicata in un camino, punto chiave della salita, e successive pietre sulla cresta da percorrere con facili passaggi mai troppo esposti. La salita a questa cima è comunemente abbinata a quella del vicino Piccolo Rothorn che presenta difficoltà solo escursionistiche. Il panorama poi è spettacolare sul gruppo del Monte Rosa, che ci accompagna già dalle quote più basse, alla cui sinistra si trovano gli altri “4000″ della cresta confinale; altresì suggestive sono le visuali sulle vallate e cime limitrofe con l’imponente Testa Grigia che domina l’alto vallone risalito.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin seguendo le indicazioni per la Valle di Gressoney; giunti a Gressoney la Trinité si arriva al ponticello a sinistra appena prima della seggiovia per la Punta Jolanda che si attraversa lasciando l’auto negli appositi spazi adiacenti il torrente.
Descrizione
Camminando sulla stradina in direzione del paese si trova subito una cappelletta bianca in prossimità della quale si trovano le paline di inizio dell’itinerario; da queste si attraversa il prato e, alla fine di questo, si tiene la destra trovando subito i bolli segnavia. Si entra quindi nel bosco arrivando subito ad un bivio con un altro sentiero che scende alla destra; ignoratolo si sale subito con pendenza elevata dove la traccia compie strette svolte alternate a tratti più diretti. Attraversata una piccola frana, si traversa il bosco alla sinistra dove la pendenza spiana temporaneamente per riprendere subito dopo aver lasciato alla sinistra una traccia proveniente dal basso (1833 m). Arrivati ad una grossa roccia col bollo segnavia, il sentiero devia alla sinistra dove, dopo pochi minuti, si trova un altro bivio segnalato dalle paline (1874 m); qui si imbocca il sentiero che sale alla destra e che si inerpica giungendo alla base di un’alta parete rocciosa che si costeggia dapprima alla destra per la sua lunghezza per poi, dopo averla contornata, risalirla con un breve strappo ripido a sinistra. Giunti sopra di essa si esce definitivamente dal bosco camminando su pendii erbosi più blandi dove si rimane alla destra di alcuni paravalanghe; qui si arriva ad un bivio (2126 m) al quale, ignorato il sentiero alla sinistra, si prosegue allontanandosi da questi ultimi. Salendo ora più direttamente si continua diritto incrociando una traccia alla sinistra (2162 m) sopra alla quale si trova un altro bivio con un sentiero che sale alla sinistra (2232 m); superato anche questo si tiene la destra e, con un traverso molto panoramico sul gruppo del Rosa, si passa sotto ad un promontorio roccioso. Giunti ad un grosso masso isolato si devia alla sinistra arrivando subito all’alpeggio di Hockene Stei (2314 m) situato sopra un panoramico poggio erboso. Dalla baita si continua verso l’interno del vallone trovando subito un ometto nell’erba e poco oltre una freccia di vernice; rimanendo sulle pendici erbose alla sinistra, si cammina ora con poca pendenza andando ad attraversare più avanti una piccola zona pietrosa. Superatala ci si sposta verso destra attraversando qualche ruscelletto (asciutto in stagione avanzata) dopo di che, lasciato alla sinistra un sentiero ad un bivio (2457 m), ci si sposta ulteriormente alla destra dove si passa accanto ad un rudere (2564 m). Si prosegue sul sentiero dietro di esso verso la bastionata rocciosa salendo un pendio abbastanza ripido sopra il quale si traversa alla destra attraversando una piccola frana. Compiuto qualche tornante si sale più ripidamente avvicinandosi ad alcune rocce dove, per risalire un canalino, si trovano alcuni cavi d’acciaio (1787 m). Sopra di esse si risale accanto ad alcune rocce lisce passando poi tra quelle ancora più in alto con qualche erto tornante verso destra; più sopra, dove il terreno erboso inizia a lasciare il posto al pietrisco, la pendenza si addolcisce e gli spazi si allargano nell’ampio vallone dominato alla sinistra dall’imponente Testa Grigia ed avendo davanti la nostra meta; seguendo gli ometti si devia sulla destra superando qualche ondulazione e, senza guadagnare eccesiva quota si giunge ad un evidente ometto (3014 m). Ora si devia decisamente alla sinistra salendo il ripido pendio di erba e pietre, con tracce di passaggio e qualche ometto, sino ad arrivare nei pressi della dorsale; avvicinandosi alla prima parte rocciosa la si passa alla sinistra per poi superare, sempre dalla stessa parte, qualche grosso blocco. Giunti alla base delle rocce lisce ci si sposta leggermente sulla destra salendo un corto camino, passaggio chiave della salita, e, spostandosi ulteriormente a destra, si traversa un breve tratto roccioso un po’ esposto raggiungendo un evidente ometto; da questo si sale un pendio di erba e sassi arrivando più sopra ad un successivo ometto più grande. Qui la pendenza termina decisamente e si percorre la cresta e, superando gli ultimi blocchi con facile arrampicata, si arriva al panoramico ometto della vetta.
Al ritorno, volendo raggiungere il vicino Piccolo Rothorn, si scende la dorsale sino al termine senza deviare verso l’itinerario di salita e si cammina sulla poco inclinata cresta di pietrisco raggiungendo il piccolo ometto della vetta (3035 m).
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